L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia.
È una questione di principio, forse…
Quando in piena notte ti svegli, fai per alzarti di scatto per andare al lavoro e dici: “Porca… non mi è suonata la sveglia!”. Poi ti rendi conto che è domenica. Ti rinfili nel calduccio del letto, ti riaddormenti sollevato e pensi: “Finalmente!”.
Quando poi sono sveglio, mi alzo con calma. Non so l’ora esatta, ma non importa. È l’alba, in casa dormono ancora tutti. Nelle stesse ore nasce il primo bimbo in Toscana del 2011: ha origini latinoamericane. Vado in cucina, mentre faccio un caffè e scaldo un goccio di latte arriva Lula zoppicante, la carezzo sotto il collo e guardo il suo nasino rosa ammaccato da una brutta caduta. Mi fa ron ron. Ascolto le sue fusa morbide e impaurite. È ancora molto presto e c’è il tempo per fare colazione insieme.
È una questione di principio. Nel senso di principiare, la mia è una filosofia da quattro soldi. Non di un litigio furibondo per una questione di principio, quindi. Ma del cominciare bene. Cominciare bene l’anno o qualsiasi cosa. “Chi ben comincia è a metà dell’opera”. Sentirsi nel posto giusto e che stai facendo la cosa che ti va di fare in quel momento. Senza rincorrere il tempo, avere il tempo per ricordarsi delle cose da fare e farle bene. Pensare che finalmente l’opera è finita. Trovare il tempo per farne anche un’altra. Poi, inatteso, spunta anche un po’ di tempo in avanzo per perdere tempo, se ti va.
Allora scrivo un sms a una persona amica: “Quando ci si vede?”. Mi risponde: “Anche subito”. E incontrarsi. Prima di uscire mi sbarbo con cura, non mi tagliuzzo e penso a tutte le volte che ascolto, leggo o incontro qualcuno che mi fa: “Finalmente!”. Allora mi viene l’idea e la voglia di scrivere questa rubrica la domenica. Poi mi vesto col vestito più bello che ho, esco e incontro la persona del messaggio che mi fa: “Finalmente!”. E penso di aver principiato bene.
Andare al mare in bicicletta. Partire la domenica mattina con la persona che ami che va in volata. Col vento limpido e gelido e vivo di gennaio che ci soffia nelle orecchie. Passare per Metato e vedere i contenitori blu per il multimateriale della differenziata, salutare il vecchio sacchetto di plastica che dal 1° gennaio non è più in commercio e stringere la mia sporta di tela. Io non ho crampi, ma la pista ciclabile lungo il Serchio è dura se non sei allenato. Ciclando “con gli occhi allegri…”, spunta un branco di cinghiali e scappa al nostro arrivo. Le bici in riva al mare. E tu mi dici: “Un anno di più”. C’è ancora un po’ di tempo prima che tramonti il sole. Camminare sulla spiaggia… far scorrere il tempo. Mi sento forte e penso che ogni anno è un anno nuovo. Guardare all’orizzonte il sole che tramonta. “Sono belli i colori dell’inverno”. Trovare una bottiglia sulla spiaggia. Immaginare il messaggio: “Avviso ai naviganti (del cuore) / Restate sempre amanti (a ore)“. Ritorno con pedalata affaticata attraverso la campagna che abbaia. “O tempo, fermati. Una stupida frase che il tempo avrà sentito miliardi di volte dagli innamorati”. Far finta di non sentire il punto in cui finisce la domenica, finalmente.
La faccia allegra di mia figlia quando mi fa una linguaccia. Il sorriso ritrovato della mia cara amica “ci si vede anche subito” che, dopo una disavventura, mi abbraccia ancora con le lacrime agli occhi. Un amico che ha provato a creare un fotomontaggio per Finalmente domenica! Le vostre facce stralunate quando leggerete questa rubrica. Mi sento struggere quando ci penso.
Ovidio Della Croce
Nota
Ho scritto queste note sulle note di alcune canzoni di Paolo Conte e anche grazie alla lettura di due libricini che mi sono stati regalati per Natale: Francesco Piccolo, Momenti di trascurabile felicità e Marianello Marianelli, Le muse a Pisa. La prima immagine è un fotomontaggio di mano amica intitolato: F-35 nel Parco di Migliarino; le altre fotografie le ho scattate sabato 1° gennaio 2011 a Bocca di Serchio.