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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
FINALMENTE DOMENICA!
di Ovidio Della Croce
Dai! Usciamo di casa e andiamo all’Arsenale, torna anche Nanni Moretti

16/1/2011 - 10:22

Dai! Usciamo di casa e andiamo all’Arsenale...

 

Incontrai Liliana Cavani un sabato sera e vidi il suo “Galileo” ormai introvabile. Ricordo benissimo dove Gillo Pontecorvo parlò per più di un’ora e tutti noi in platea incantati. Ho ancora gli appunti della splendida lezione del professor Maurizio Jacono, che sembrava avesse intuito la mia ignoranza, prima della proiezione del film “Matrix”. Ricordo il posto in cui ho visto alcuni film della Rassegna Europacinema brillantemente introdotti dalla professoressa Sandra Lischi. In quella piccola sala mi toccò il fascino discreto e intelligente di Luciana Castellina che, tra tante cose, presentò il documentario “Di me cosa ne sai” sul cinema italiano degli anni ’70, allora tanto importante e oggi tanto in crisi. E poi una sala gremitissima con Nanni Moretti produttore e Valia Santella per il film “Te lo leggo negli occhi”. Proprio lì Gabriele Salvatores venne con Diego Abatantuono per “Mediterraneo”, poco prima dell’Oscar del 1992. E alle cinque di una sera di giugno del ’91 un fuori programma con Pedro Almodovar arrivato per ricevere il premio Pisa. 

 

Conosco il luogo dove ho incontrato questi e altri registi importanti nel panorama internazionale. A Pisa, in Vicolo Scaramucci n° 4, al Cineclub Arsenale. Aperto il 20 gennaio 1982, la festa di compleanno dell’Arsenale è rimandata a febbraio (forse il 10), ci sarà anche Nanni Moretti a festeggiare questo splendido trentenne. Nonostante le difficoltà, l’Arsenale c’è sempre con la sua programmazione di qualità: quattro film al giorno (più di 200 l’anno), incontro con registi, cinema muto con accompagnamento musicale dal vivo. Tanti appuntamenti impensabili nelle altre sale, organizzati in collaborazione con l’Università o con Associazioni, le proiezioni la mattina con il coinvolgimento delle scuole (6000 bambini nel 2010) e il pomeriggio con gli anziani rendono l’Arsenale un centro per la formazione culturale dei cittadini. 

 

Qualche sera della settimana spegniamo la tv dove il cinema viene a noi (purtroppo) e andiamo lì se vogliamo vedere pellicole che vanno oltre l’intrattenimento e i circuiti ufficiali. Solo se ci mettiamo tutti in fila davanti alla biglietteria, una fila chiassosa che si estende nel vicolo, una fila calma che esce fino in via San Martino e aspettiamo il nostro turno per prendere la tessera Arsenale 2011 con il comico dal volto triste, possiamo togliere il Cineclub pisano dai guai bancari e finanziari aggravati dai tagli all’editoria. Mi sembra bello mantenere in vita con i nostri spiccioli (la tessera costa 5 euro) questo strano e curioso gingillino, questa piazza pisana col grande schermo e punto di incontro intergenerazionale. Un angolo di mondo che va ben oltre Pisa, per esempio su Facebook si è costituito in pochi giorni un gruppo con circa 2000 persone che sta discutendo sulla chiusura dell'Arsenale; per una lettura più attenta dei messaggi di solidarietà provenienti da tutta Italia rimando all’indirizzo “Non vogliamo i titoli di coda!”: 

 

http://www.facebook.com/pages/Cinema-Arsenale/47168548604 

 

Frequento l’Arsenale con regolarità: d’inverno quasi ogni sabato sera; d’estate al Giardino Scotto o al Parco della Pace di Pontasserchio. Anche quest’anno ho rinnovato la tessera. Ne ho acquistate altre quattro da regalare. Ho anche acquistato dieci biglietti d’ingresso. Qui è cominciata la mia educazione cinematografica. Quando cala il buio in sala, l’Arsenale mi risucchia, mi lascio travolgere dal flusso di immagini e la mia poltrona diventa un rifugio a stanchezza e delusioni. Quando scorrono i titoli di coda esco più ricco di storie e di emozioni, imbocco via San Martino, a volte incontro qualche amico e mi fermo a discutere in una pizzeria sul film visto. A casa leggo le schede dei film che mi coinvolgono e mi impressionano tantissimo e da questa frequentazione ho imparato molto. L’Arsenale è uno spazio culturale bellissimo, talmente bello da sembrare un film a colori, ma qui e ora c’è una realtà in bianco e nero assai più reale, come dice Wim Wenders, anche lui di passaggio in Vicolo Scaramucci.

 

IN PROGRAMMA DOMENICA 16 GENNAIO (ore 15,30 - 18,30 - 21,30)

 

NOI CREDEVAMO di Mario Martone che tratta alcuni aspetti della lotta combattuta per l’unità d’Italia. 

 

Nota

Mi ha aiutato a ricordare Simonetta Della Croce e a fotografare Massimo Ceccanti. E ora li ringrazio. In cerca di storie e di immagini ci si perde e ci si trova.

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20/1/2011 - 16:44

AUTORE:
odc

In programma giovedì 20 gennaio

ORE 20.10
SERAPHINE
di Martin Provost
Prod. TS Productions, Climax Films, F/B/D, 2008, 125'.
Sc.: Martin Provost, Marc Abdelnour; F.: Laurent Brunet; Int.: Yolande Moreau, Ulrich Tukur, Anne Bennent, Geneviève Mnich.

ORE 22.30
NEIGHBORS
di Edward F. Cline, Buster Keaton
Prod. Metro Pictures Corp, USA, 1920, 18'
S. e Sc.: Edward F. Cline, Buster Keaton; F: Elgin Lessley; Int.: Virginia Fox, Buster Keaton, Joe Roberts;

ORE 22.50
Accompagnamento musicale dal vivo: ALESSANDRO BARIS batteria e elettronica BEPPE SCARDINO sax baritono e clarinetto basso.
THE NAVIGATOR
di Donald Crisp, Buster Keaton
Prod.: Metro Goldwyn Pictures Corp., USA, 1924, 60'S. e Sc.: Joe Mitchell, Jean C.Havez, Clyde Bruckman; F.: Elgin Lessley, Byron Houck, Bert Haines; Int. B.Keaton, Kathryn McGuire, Frederick Vroom

18/1/2011 - 17:04

AUTORE:
Gabriele Santoni

Sono tante le ragioni che "obbligano"molti della mia generazione a sostenere il cinema Arsenale e a sottoscrivere la "tesserona".
La prima è quella nobilissima che ricorre in tutti gli interventi a sostegno, che sottolinea come l'associazione Arsenale sia stata e rimanga una delle istituzioni culturali fondamentali per la città degli ultimi trent'anni. Pensare il cinema chiuso non può essere all'ordine del giorno della città di Pisa.
La seconda ragione sta nel fatto che gli operatori dell'Arsenale sono da annoverare fra i nuovi resistenti; quasi sempre soli con i loro soci, hanno resistito all'attacco monopolizzatore delle multisale. L'hanno fatto lavorando sodo e sereni di fare la cosa giusta.
La terza questione è più leggera, man non meno importante; in estate senza i cinema dell'Arsenale sparsi per la provincia, che estate sarebbe. E in quanti ci siamo rimessi in pari dei films persi durante l'inverno e che pensavamo di non poter vedere più sul grande schermo.
La quarta ragione è più politica; quando l'Arsenale nacque, accanto ad esso fiorirono a Pisa molte associazioni. Molti giovani allora si formarono passando da una all'altra e scambiando le esperienze. Personalmente ricordo con affetto l'Arciragazzi, non c’era iniziativa dove qualcuno non usasse una telecamera. Tutte insieme quelle associazioni libere contribuirono alla difesa dei diritti culturali in città e fornirono una alternativa alla cultura della "pisa da bere".
L'ultima questione che mi fa sostenere l'Arsenale è tutta personale. Noi ragazzi di provincia siamo cresciuti fortunatamente con un cinema in ogni paese e non ci siamo fatti mancare niente della grande filmografia dal dopoguerra in poi. Magari non abbiamo visto film in prima visione, ma col tempo li abbiamo visti tutti. L'Arsenale ha continuato a farci vivere quel sogno, quando i piccoli cinema paesani, alla fine degli anni settanta avevano quasi tutti chiuso.
E allora con l'Arsenale "siempre".

Gabriele Santoni

P.S. Da Molina di Quosa "consegnammo"all'associazione Arsenale una giovane appassionata di cinema che ancora oggi si aggira garbata nei locali di vicolo Scaramucci.; anche quelli miracoli della provincia.

17/1/2011 - 17:05

AUTORE:
antonietta timpano

esordisco con la delusione di aver perduto il commento precedente che ho cercato di inviare , credendo di averlo inviato ma che non vedo apparire!
Bene, l'Arsenale per me è stato il contatto con la realtà culturale pisana, anche nei periodi in cui ho vissuto fuori. Pur non frequentando così assiduamente come adesso la programmazione delle due sale , includo anche il Lumière, sapevo che l'Arsenale era lì , pronto a soddisfare le mie curiosità, la mia fame di nutrimenti qualitativi di immagini, forme e parole, a contenere le mie smanie e ad accogliere le mie solitudini.
Con l'Arsenale appariva Simonetta, una delle mie amiche più care.
Mentre scrivevo l'altro messaggio andato perduto, mi è affiorata, evocata dall'esibizione di vecchi manifesti di vecchi film, che l'Arsenale ci ha regalato un mesetto fa, la figura del principe di Salina de "IL GATTOPARDO e del suo monologo, in cui si rammarica per il declino che il suo mondo raffinato, colto sta subendo, a vantaggio della ascesa del mondo squallido e piatto dell'arrivista scaltro e rozzo Sodara, eletto sindaco. Ebbene, noi non siamo nobili, ma nobili sono e restano le nostre curiosità intellettuali e la nostra voglia di nutrirci di belle cose e nobilitati sono stati i nostri gusti, dal gusto che l'Associazione Cineclub Arsenale, ha sempre mostrato. Non mi interessa entrare nel merito delle politiche più o meno giuste. Entro e resto nel merito della perdita di una realtà culturale così importante, che non dovremmo permettere. Abbiamo perso la scuola, la politica dignitosa che tutela i cittadini, cerchiamo almeno di non perdere L'ARSENALE!!!!
Antonietta

17/1/2011 - 13:27

AUTORE:
valeria

Grazie Ovidio per l'utile informazione che fai sempre. Non sapevo della probabile chiusura dell'Arsenale e me ne dispiace molto, visto che quel cinema è stato per me anche sede di molte lezioni universitarie e di ricordi piacevoli. Vado subito su facebook...un abbraccio!

17/1/2011 - 3:03

AUTORE:
sabrina

Come diceva il grande Gaber:
“C’è solo la strada su cui puoi contare
la strada è l’unica salvezza.
C’è solo la voglia, il bisogno di uscire
di esporsi nella strada, nella piazza.
Perché il giudizio universale non passa per le case
in casa non si sentono le trombe
in casa ti allontani dalla vita, dalla lotta, dal dolore e dalle bombe.
…………………………………………………………………….
Perché il giudizio universale non passa per le case
nelle case dove noi ci nascondiamo
bisogna ritornare nella strada
nella strada per conoscere chi siamo”.

Forse allora la strada e la piazza erano proprio la strada e la piazza delle contestazioni, delle manifestazioni. Oggi, secondo me, bisogna andare oltre. Il concetto di piazza e strada deve essere esteso anche a tutti quei luoghi di aggregazione, di studio, di confronto intellettuale, culturale, sociale, musicale. A tutti quei luoghi, insomma, che ci servono a conoscere meglio noi stessi e gli altri e che riescono a strapparci dalla quotidianità del “dopo cena-divano-televisione” che magari, pigramente, tanto ci piace, ma ci fa chiudere in noi stessi e non ci fa sviluppare il senso critico verso ciò che ci circonda.
Quindi ben vengano posti come l’Arsenale, dove magari transitano pellicole e personaggi famosi, ma anche il cineforum del circolo ARCI di Putignano, o il Rebeldia, o i vari circoli o associazioni culturali. E non a caso, tanti di questi, rischiano di morire o sono già morti.
Qualsiasi cosa sia strumento per andare contro una volontà che ci vuole schiavi silenziosi e sottomessi davanti a una televisione che ci racconta un mondo falso, che stravolge quotidianamente la realtà dei fatti e la storia, oggi, secondo me, diventa un bene prezioso, da salvaguardare. Anche questa rubrica, nel suo piccolo, la funzione la svolge.
Quindi, ne vale sicuramente la pena, di spengere la televisione e uscire fuori, “nella strada e nella piazza, per conoscere chi siamo”.

16/1/2011 - 12:35

AUTORE:
caterina orsini

Sostengo pienamente l'iniziativa, l'Arsenale è un luogo sacro ....conservo ancora la mia prima tessera-socio del 1988...allora frequentavo l'università e passavo lì interi pomeriggi a vedere un film dietro l'alto, fino a tarda notte...quanti ricordi...laggiù, in fondo a quel vicolo, dove anche i più piccoli sogni diventavano poesia...

16/1/2011 - 12:07

AUTORE:
Tullia Blundo

Hai ragione davvero...l'Arsenale ha fatto compagnia anche a me tantissime volte; lì ho visto dei film bellissimi, lì ho incontrato tanti amici e ho trascorso delle ore piacevoli e senz'altro costruttive. Confesso che da qualche anno non sono più riuscita a frequentarlo, come non riesco in genere più ad andare al cinema...ma al sentire che rischia la chiusura mi si è stretto il cuore! Non lasciamo che ci scappi di mano un'altra opportunità, un invito costante alla cultura...Dai, andiamo tutti in fila a comprare la nostra tessera!!!