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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

. . . per questo neanche alle 5. 50 prima di colazione. .....
. . . alle nove dopocena non ciai (c'hai) da far altro? .....
. . . il plenipotenziario di Fi, Tajani, ha presentato .....
Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
PISA
La crisi del CPT: ennesima prova del fallimento della gestione politica di un servizio pubblico.

17/1/2011 - 8:04

Le recenti vicende inerenti la crisi economica finanziaria nella quale versa la Compagnia Pisana Trasporti hanno nuovamente portato alla luce i disastri che la gestione politica clientelare di un servizio pubblico è in grado di compiere.
Da più parti si è imputato la responsabilità di questa situazione ai tagli compiuti dal governo centrale  ma le parole del segretario del sindacato autonomo dei trasporti Faisa-Cisal che vive l’azienda quotidianamente dall’interno e non può essere sospettato di simpatie filo-governative non ammettono repliche: “Se Si vuole davvero risparmiare Si faccia allora un’unica azienda, con un solo presidente e cda e smettiamo di spendere soldi con ben sette sedi direzionali.”

La responsabilità è quindi  da ricercare internamente al managment del CPT e alle scelte politiche compiute con l’avvallo dei Comuni della provincia di Pisa che della società sono gli unici soci ( il comune  capoluogo detiene le quote maggiori pari al 27% ).Una gestione inefficiente della CPT che ha portato ad una concatenazione di aziende controllate direttamente o indirettamente  con conseguente perdita di valore e visione da parte del CPT. Scelte industriali e strategiche sbagliate compiute, citando nuovamente le parole del segretario della Cisal, “sulle spalle dei lavoratori”  e , ci permettiamo di aggiungere,  sulle tasche dei contribuenti che sono in ultima analisi coloro che ripianano i danni compiuti da manager sulla base di criteri diversi  da quelli di efficienza e efficacia economica.
Il tema della mala gestio dei servizi pubblici locali da parte di amministratori che devono rispondere principalmente ai propri “datori di lavoro” ( i politici) e non in primis ai cittadini contribuenti e al mercato è quanto mai più attuale nella crisi in cui versano tutti i paesi occidentali, che è essenzialmente una crisi da bassa crescita. Si consideri ad esempio che le sole società/enti partecipati direttamente dal Comune di Pisa sono 38 mentre quelle indirette, ovvero detenute attraverso le partecipazioni in quelle dirette, sono più di 50. Congiuntamente ad altri comuni e enti locali ciò consente così alla “politica” di poter indicare quali membri di Consigli di amministrazione e di collegi di revisori contabili 55 suoi “adepti” su un totale di 136 ovvero più del 40% del totale degli  amministratori. Una pletora di nomine che nella migliore delle ipotesi non possono entrare nel merito della governance dell’azienda e avvallano quindi pedissequamente le linee di managment già tracciate in altre sedi  ( mi permetto di esprimere questo giudizio con cognizione di causa perché in passato e per brevissimo tempo ho avuto modo di coprire una delle suddette cariche ). E quanto costano queste 55 nomine? Per il 2010 la stima attendibile è di circa 750mila euro.
Ecco, il 31 Dicembre scorso sono scaduti i termini entro i quali gli Enti Locali sono tenuti a cedere le partecipazioni anche di minoranza in società aventi per oggetto attività di produzione di beni e di servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali. Come Confcontribuenti ci auguriamo che il Comune di Pisa e tutti gli altri della Provincia colgano quest’occasione per interpretare la norma nella maniera più ampia possibile, rinunciando per il bene dai cittadini contribuenti ad attività che potranno essere gestite meglio da soggetti privati. 

 

 

Fonte: Francesco Felloni Presidente Conf. Contribuenti Pisa
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