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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

. . . per questo neanche alle 5. 50 prima di colazione. .....
. . . alle nove dopocena non ciai (c'hai) da far altro? .....
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Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
VECCHIANO
Tradizione e futuro: necessaria una nuova generazione di politici

24/1/2011 - 6:32

COMUNICATO

 

VECCHIANO - Tradizione e Futuro ci tiene a ribadire la sua caratteristica principale: la trasversalità. Di Tradizione e Futuro fanno parte cittadini e cittadine che provengono da diverse correnti di pensiero, ma che, quando si sono riuniti, hanno trovato un accordo nell'obiettivo di modificare la situazione in cui versa il comune di Vecchiano. E’ la società civile che si è mossa per poter cambiare qualcosa.

 

 Al nostro interno ci sono sia persone che, alle precedenti elezioni amministrative, hanno votato l'attuale maggioranza, sia persone che hanno votato l'opposizione. Dato che nell'ottica del comune obiettivo del benessere vecchianese siamo riusciti a creare un gruppo "nuovo", riunire tutte le  forze politiche in un grande movimento di pensiero e di azione che, vincendo le resistenze ideologiche e di partito, si adoperasse  per  far fare, almeno alla politica locale, un deciso salto di qualità, ci è sembrato un progetto originale, ma anche scontato.

 

 Originale perché nessuno a Vecchiano si è mai preso la briga di metterlo in atto nonostante sembri la cosa  più naturale, scontato  perché, nella  situazione  in cui versa il paese, è l’unico modo per  provare a risolverla. 

 

Chi comanda da oltre 30 anni non può dire di non avere responsabilità  e nemmeno può addossarle ad altri, ma se la comunità ha sempre dato fiducia, con  le elezioni,  alla stessa formazione politica, significa che qualche responsabilità deve averla anche l’opposizione.   In pratica ci si deve riappropriare del vero senso della politica, del lavorare per il bene degli altri, di sacrificarsi per la comunità,  di liberarsi dai lacci degli interessi personali  e soprattutto da quelli dei partiti.

 

Si  deve parlare la stessa lingua della popolazione, si deve essere portavoce della comunità, si deve  raccogliere le sue aspirazioni, per elaborarle e  concretizzarle, arrivando alle decisioni in maniera trasparente e partecipata. Una classe politica moderna e seria deve fare questo.  Ma per farlo occorre innanzitutto un vero cambiamento: dare spazio a  figure nuove,  adatte, recettive,  vivaci,  fertili, figure che solidarizzano subito con la comunità, che entrano subito in sintonia con essa,  che evocano subito simpatia e interesse nella gente perché genuine, energiche, con voglia di fare.

 

Si deve costruire  una nuova generazione di politici, più  adatta ai tempi, e  provare così  a riallacciare i rapporti tra l'amministrazione e la gente, a colmare il divario che si è creato. Starà a questi giovani intraprendenti rappresentare il Futuro e, al tempo stesso, onorare la Tradizione, cioè i meno giovani, che d'altronde fanno già parte del gruppo e hanno aderito a questo progetto mettendo a disposizione la loro esperienza. 

 

Ecco  il senso del progetto  di Tradizione e Futuro presentato alle forze politiche, che però non è stato, almeno da più parti, compreso. Invitiamo ancora tutti a fare una nuova riflessione, a provare ancora una volta a comprendere la vera forza di questo progetto,  che va totalmente a vantaggio di Vecchiano  e  della sua popolazione.  Ognuno di noi ha da dare, ma può farlo in modo diverso per un nobile obiettivo, che, una volta raggiunto, gratificherà tutti, nessuno escluso. Tradizione e  Futuro andrà comunque avanti  con il suo gruppo, con il suo progetto, con le sue ambizioni. La gente però deve capire: chi non vuole far parte di questo progetto "genuino", antepone altri interessi agli interessi  generali .   
 
Tradizione e Futuro

Fonte: Comunicato
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24/2/2011 - 16:27

AUTORE:
finalmente giovani

Gli attacchi che vi fanno i politici (segretario Marianetti e Niccolai)sono la riprova che i vecchi non vogliono il nuovo.
Sembra la storia tra Renzi e Bersani...avanti e avanti.

24/2/2011 - 13:31

AUTORE:
Alessio Niccolai

Facce nuove, anzi nuovissime in TeF, che incassa benedizioni in ogni dove (a Destra naturalmente), entrando anche nelle grazie dell'accozzaglia pseudo-centrista guidata dal triumvirato Fini-Casini-Rutelli; ma interessante è invece sapere che nelle stanze segrete del PdL pisano qualcuno ritiene di aver lavorato alla costruzione di questa lista da non meno di un anno e mezzo! Si tratta di nomi a dir poco sconosciuti, come, tanto per citarne uno, la buona vecchia Silvia Silvestri, più o meno mia coetanea che, ai tempi in cui frequentavo il Liceo Buonarroti e militavo nella Sinistra Extra-Parlamentare si faceva strada nell'allora Fronte della Gioventù, forza giovanile neo-fascista allora attestata su posizioni che oggi sono rappresentative di soggetti politici come -audite, audite! - nientopopodimeno che Forza Nuova; se non vado errato, la sua appartenenza era collegata alla corrente di un noto ed irredento mio omonimo, al secolo Beppe Niccolai, rampollo almirantiano fino almeno al 1984, quando cioè con la famosa mozione "Segnali di Vita" andò ad inaugurare un suo proprio percorso di opposizione interna al MSI, che gli valse l'epiteto di "Eretico".
Con questa strana figura della destra pisana, nota per non aver mai accettato la collocazione "a Destra" del proprio partito, condivido il richiamo culturale al giacobinismo ed al sindacalismo rivoluzionario, benché me ne abbia portato a conclusioni politiche debitamente opposte (d'altro canto la Rivoluzione Francese è il laboratorio di molti orientamenti filosofici e non è così scontato pensare che da una stessa fazione francese di fine XVIII secolo non possano aver preso corpo persino dottrine così diametralmente opposte).
Ma è curioso il fatto che - mi smentirà Silvia Silvestri se non è realmente appartenuta a quella corrente di pensiero nel contesto della quale, a suo tempo, l'ho avvertita -si trattasse di un'area che non accettava il posizionamento a Destra: ciò sembra avere strategicamente molto in Comune non soltanto con il richiamo di TeF alla "trasversalità", ma, più in generale con tutte le liste civiche abilmente ordite dalla Destra Toscana per scalzare le amministrazioni di Sinistra; quindi il casuale richiamo ad una certa tradizione storica, benché curioso, mi pare assolutamente inevitabile.
Accade spesso che dietro parole d'ordine come "trasversalità" si nascondano progetti ben politicamente inquadrati e collocati (inutile ripetere che la "Teoria si misura nella Prassi"!): la dissoluzione dell'MSI ha prodotto inevitabilmente una diaspora anche nella galassia neo-fascista, producendo una costellazione di movimenti eterogenei per impostazione culturale, richiamo storico e tradizione politica, che hanno come comune denominatore l'irredentismo e la non accettazione della svolta finiana di fine anni '80, con l'accensione di percorsi più o meno extra-parlamentari; ma chi per contro ha sposato le teorie del prode Gianfranco a proposito di "Fascismo del 2000", si è ritrovato dapprima in questo contenitore destrorso che è stato AN, poi, nel calderone azzurro, approdo sicuro per una moltitudine di Socialisti primo-repubblicani (da notare che le prime teorie revisioniste sul Fascismo in Italia vengono proprio da intellettuali di area socialista ed in tempi non sospetti, cioè quando ancora El Premier si occupava di consolidare il debito di Fininvest intorno ai 13.000 miliardi di vecchie lire, ammontare su cui si è attestato definitivamente nel momento della sua discesa in campo), nonché di altri avanzi del defunto (ma redivivo) Pentapartito.
Non so dire esattamente come una parte della vecchia guardia missina possa aver avuto la capacità di accettare le alchimie politiche ordite ad Arcore, che in un lasso di tempo decisamente inferiore rispetto al "Ventennio" hanno saputo produrre - mi duole ammetterlo - una mole di danni, al netto dell'entrata dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale, di gran lunga superiore a quelli comminati dal visionario predappiano.
In fondo nella mia cultura e formazione anti-fascista rimpiango un po' la vetusta e nostalgica immagine forcaiola, l'ispirazione ai fasti della Roma Antica e alle glorie dei Cesari, che hanno fieramente connotato l'identità del nemico politico di sempre, altro che coglionate liberal-chic di Giuliano Ferrara, altro che TG di Emilio Fede o di Augusto Minzolini, altro che retorica brianzola, altro che prevaricazioni silenziose, camaleontismo, o compravendite di consenso!
Perché al nemico che conduca la sua battaglia in nome di un'idea, seppur totalmente sbagliata, si può riconoscere almeno l'"onore delle armi", mentre all'avversario insipidamente fraudolento che si insinua tra le «seconde linee di ogni cosa» come una cancerogenesi per seminare la propria venefica cultura della sopraffazione silenziosa, del guazzabuglio, dell'intrigo e dell'intrallazzo non si può riconoscere un bel niente!
E Silvia Silvestri? Beh, sicuramente la preferivo quando andava disegnando celtiche in ogni dove, nella sua schiettezza dialettica, nella sua rissosità implacabile (contraccambiata), nel suo inesorabile approccio identitario alla politica, piuttosto che ora, intenta ad intessere trame di second'ordine... meglio un rispettabile nemico, che un avversariuccio.
Ma essere berlusconiana, benché decisamente distante dalla sua formazione politica e dal mio punto di vista assolutamente deplorevole, è certamente un suo diritto, come lo è il dispiegamento di qualunque mezzo lecito per dare una voce al proprio schieramento nelle prossima competizione elettorale a Vecchiano.
Ciò che invece non mi spiego è come alcuni ex-compagni abbiano potuto accettare una "trasversalità" protesa a decantare le virtù del "nuovismo" e "qualunquismo", senza rendersi conto di chi realmente si celi dietro la sua eterogenea inconsistenza: oserei dire a Silvia Silvestri che è stata estremamente abile nel dar vita ad un progetto così avvolgente... brava! E "chiorboni" voi ammaliati dal canto della sirena!
Sarei felice di sentirmi rispondere non dalle marionette, ma dal virtuoso manovratore.

8/2/2011 - 11:57

AUTORE:
DOMA

Mi fa piacere vedere che dei cittadini si sono dati una mossa riunendosi in questa cosa Tradizione e Futuro.
Il passo "L’auspicio è la formazione di una classe politica nuova , giovane ,colta ,  vivace,  sganciata da interessi di parte o di partito,
votata agli interessi reali del paese aperta al confronto e agli insegnamenti delle persone di positiva esperienza nell’ottica di quanto indicato già nel nostro nome: Tradizione e Futuro" poi mi riempie istintivamente di gioia.
Passando alla successiva fase più riflessiva mi viene da pensare alcune cose. In politica ci si impegna per tre principali motivi: una motivazione di interesse personale, per motivi di interessi di gruppo (clan)e per ultimo per sensibilità agli interessi più collettivi. Spesso, nella sostanza, ci si ferma ai primi due, a volte ci si impegna anche per il terzo, eticamente più meritevole.
Conosco un paesino di provincia dove un giovane personaggio politico, assai modesto e non particolarmente motivato(bravo ragazzo un po' grigio), è stato creato dal padre, grande faccendiere e mediatore di voti di scambio. E' roba da fare invidia alle gloriose segreterie storiche dei grandi aggeggioni del vecchio pentapartito.
E così questi due che in realtà è uno, sono in grado di manovrare la politica del comune per il loro bacino elettorale. Non sempre fanno gli interessi della collettività. Come si vede il vecchio agisce con l'interfaccia del nuovo ma rimane vecchio e del peggiore. Mi chiedo quanti casi simili ci siano.
E' bene impegnare gli amministratori sui problemi concreti e vedere quali soluzioni propongono.
Una cosa è certa, destra o sinistra locale o nazionale che sia, la gente è stufa di vedere fare discorsi da chi è pagato con le sue tasse.
Impegnamoli, marchiamoli stretti e daranno prova di ciò che li muove.

25/1/2011 - 11:51

AUTORE:
Cittadino Vecchianese

I vs principi sono OK come il vs programma. Importante sarebbe inserire in lista giovani VERGINI che non hanno tessere politiche e non sono MAI stati inseriti in liste od eletti consiglieri. In tal modo garantisco, da parte mia, almeno 8 voti. Bravi