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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
FINALMENTE DOMENICA!
di Ovidio Della Croce
Il referendum sull’acqua non sarà una passeggiata, ma ci racconta il futuro

6/2/2011 - 8:16

Al via la campagna referendaria "2 sì per l'Acqua Bene Comune"

 

L’altra settimana si è svolta la conferenza stampa del Comitato nazionale per l’acqua di lancio della campagna referendaria per i due sì ai quesiti ammessi dalla Consulta per l’abrogazione delle norme del Decreto Ronchi relative alla privatizzazione e alla tariffazione dell’acqua. Nonostante il successo straordinario (1 milione e quattrocento mila firme raccolte) la campagna referendaria non sarà una passeggiata. Ne discutiamo con Monica Moretto, delegata Rsu di Acque Spa e portavoce del Forum Acqua pubblica di Pisa, il comitato che la scorsa primavera ha raccolto oltre 10 mila firme per il referendum per la ripubblicizzazione dell’acqua. Monica Moretto mi sembra una donna che viene dal futuro, non perde una riunione regionale e nazionale e, quando torna, ci racconta quello che succederà dopo la sbornia privatizzatrice, quella che vuole governare il paese e i beni comuni come un’azienda.  

 

Qual è il segreto del successo nazionale e pisano della raccolta di firme.

Il successo della Campagna contro la privatizzazione dell’acqua, che ha realizzato in pochissimo tempo la più grande raccolta di firme della storia del nostro paese a sostegno di una consultazione referendaria, sta nella forza del messaggio che il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ha presentato ai cittadini. Il messaggio chiaro e semplice è questo: privatizzare l’acqua significa privatizzare la vita stessa, per questo i profitti devono stare fuori dall’acqua. La forza di questo messaggio, raccolto da una grande coalizione che va dalle parrocchie ai centri sociali e dai lavoratori degli acquedotti agli amministratori coraggiosi, si fonda sulla consapevolezza che se “il mondo alla rovescia” nel quale viviamo oggi ci priva anche del diritto all’acqua sarà difficile immaginare un futuro per le prossime generazioni. Una società del domani dove l’accesso ai beni indispensabili alla vita fosse regolato in via autoritaria dal pagamento di un corrispettivo rappresenta una prospettiva indesiderabile per tutti, un’assurdità concepibile solo in un film di fantascienza. Per l’acqua vale lo stesso principio e qui sta la forza dei nostri quesiti referendari. O difendiamo l’acqua come diritto, quindi come bene comune accessibile a tutti e inalienabile, o pensiamo sia una merce al pari di altre da cui ricavare profitto, di cui puoi essere privato magari perché sei povero e allora meriti di morire di sete e malattie. “Si scrive acqua, si legge democrazia” vuol dire che deve essere sconfitta la logica del mercato che cancella i cittadini e li vuole consumatori che pagano. Compito di una sociètà democratica è garantire che i diritti, a partire dall’acqua, ma anche alla salute, a vivere in un territorio non devastato dal punto di vista ambientale, al lavoro, all’istruzione siano garantiti per tutti, ricchi e poveri, cittadini del nord o del sud del mondo. 

 

Quali sono i quesiti referendari ammessi e su cui voteremo a breve (se non salta il governo).

La Corte Costituzionale ha dichiarato legittimi due quesiti. Nel primo si afferma che nella normativa europea non è contenuto alcun vincolo alla privatizzazione. Le argomentazioni della Corte smentiscono quanto sostenuto dal governo nel decreto Ronchi a riguardo della “necessità di adeguarsi alla normativa europea”. La Corte Costituzionale ci da ragione affermando che non esiste alcun obbligo comunitario alla privatizzazione e che, al contrario, la normativa europea prevede la possibilità di gestione pubblica. Il secondo quesito ammesso prevede di eliminare “la remunerazione del capitale investito”, che equivale a quel 7% di profitto garantito che grava sulle tariffe e che rende tanto appetibile per i privati fare affari con l’acqua; la Corte ha dichiarato che questo persegue la finalità di rendere estraneo alle logiche del profitto il governo e la gestione dell’acqua. Esattamente quanto ci siamo prefissi: “Fuori l’acqua dal mercato, fuori i profitti dall’acqua”. 

 

Il giorno dopo l’approvazione del Decreto Ronchi del 18 novembre 2009 le azioni delle Società proprietarie della gestione dell’acqua hanno subito un’impennata. Questo fatto ci dice che il referendum avrà molti nemici.

L’evidenza e la ragione delle nostre argomentazioni sta proprio in questo. Gli unici ad aver gioito del decreto Ronchi sono stati proprio coloro che fanno affari con l’acqua. In primo luogo i mercati finanziari che, attraverso le società quotate in borsa come Acea o Suez che è bene ricordare governano e controllano anche l’acqua dei nostri rubinetti “pisani” (anche da noi l’acqua è gestita dalle multinazionali), hanno visto rafforzati i loro progetti di esproprio del bene di tutti, l’acqua. I grandi imprenditori come Caltagirone o banche come Monte dei Paschi di Siena avevano scommesso sulla privatizzazione e il decreto Ronchi spiana loro la strada: con il decreto gli enti locali sono costretti a vendere il servizio idrico ai privati la cui gestione verrà controllata, fino al 70% per le quotate, proprio dai privati. Purtroppo queste logiche sono appetibili per molti, indipendentemente spesso dal colore di questa o quella amministrazione regionale, così che anche in Toscana già dal 2002 sono entrati i privati nella gestione dell’acqua e, visto che gli affari fruttano anche decine di milioni di euro di utili l’anno, gli avversari del referendum si impegneranno senz’altro per evitare di perdere il “governo dell’oro blu” del nostro secolo. Per questo dobbiamo mobilitarci da subito per diffondere in ogni casa, luogo di lavoro o di studio, territorio la nostra campagna. “2 sì per l’Acqua Bene Comune”: abbiamo raccolto oltre 1.400.000 firme, ora dobbiamo portare il 50%+1 degli elettori a votare contro la rapina dei servizi pubblici locali.  

 

Una parola chiave è privatizzazione, nei fatti cosa vuol dire per l’acqua.

Se prendiamo l’esempio del nostro ambito le tariffe, dal 2002 al 2010, sono aumentate mediamente del 90%. Oggi una famiglia media che contiene i consumi in circa 150 mc/annui spende oltre 300 euro per la bolletta dell’acqua. Secondo un’indagine di Federconsumatori (dati 2009) la Toscana occupa i primi 5 posti in classifica con Firenze, Arezzo, Livorno, Grosseto, Pisa per costo medio annuo dell’acqua.  I dati nazionali dicono inoltre che, a fronte di aumenti vertiginosi delle tariffe, con la privatizzazione gli investimenti sono fortemente diminuiti, mentre persistono le perdite nelle reti e numerosi territori sono ancora privi di fognature e impianti di depurazione. Senza parlare del controllo di gestione da cui sono stati estromessi i sindaci, direttamente affidato ai consigli di amministrazione governati dal partner privato. 

 

Quali sono le richieste del Comitato referendario alla politica.

È necessario che il Governo emani un provvedimento immediato di moratoria sugli effetti del decreto Ronchi per evitare “di chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati”. È necessaria la moratoria sulla privatizzazione del servizio idrico e fissare la data di indizione del referendum: chiediamo che la consultazione referendaria sia accorpata alle elezioni amministrative della prossima primavera, per risparmiare denaro pubblico e consentire ai cittadini di esprimersi su due referendum che porteranno alla ripubblicizzazione dell’acqua. Si deve evitare che gli effetti della legge Ronchi diventino operativi prima della consultazione referendaria: una richiesta logica in un sistema democratico. Dobbiamo tornare con i banchetti nelle piazze per sostenerla. Il 5 e 6 Febbraio inizia la campagna referendaria, e da lì ripartiamo con iniziative e mobilitazione in tutti i territori del paese. A partire dall’autofinanziamento della campagna referendaria perché, diversamente dai nostri avversari, non abbiamo né vogliamo sponsor potenti alle spalle.

Ultime notizie dal Comitato per il Sì al referendum per arrivare al grande pubblico. In occasione della 61° edizione del Festival di Sanremo, giovedì 17 e venerdì 18 febbraio si terrà il “Festival dell’Acqua di Sanremo” con artisti nazionali e locali. Al Carnevale di Viareggio 2011 sfilerà il carro “ACQUA, l’oro blu” di Simone Poli, Priscilla Borri e Andrea Mazzi animato dagli attivisti del Forum dei Movimenti per l’Acqua. Sabato 26 marzo manifestazione nazionale a Roma del popolo dell’acqua.

 

Post scriptum

Il sito del Comitato promotore per il sì al referendum è:

 

http://www.referendumacqua.it/


In allegato la relazione esplicativa del carro di prima categoria che sfilerà a Viareggio



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13/2/2011 - 10:34

AUTORE:
ovidio

Grazie a tutti e tutte per la grande partecipazione a questa rubrica sul referendum per l'acqua pubblica.

Approfitto per segnalare un interessante articolo sul manifesto di oggi, domenica 13 febbraio:
"L'acqua di Berlino", di Guido Ambrosino.

Si dice che i cittadini berlinesi oggi saranno chiamati a pronunciarsi sui "segreti" delle privatizzazioni. La consultazione, promossa dalla "Tavola dell'acqua berlinese" punta alla ripubblicizzazione totale.

La Spd, che nel '99 votò con la Cdu per l'apertura ai privati, ora si pente e dice: "E' stato un fallimento".

12/2/2011 - 11:45

AUTORE:
Frida

In effetti, diciamocelo francamente, il vero latitante, rispetto a questo tema è il Partito Democratico.
Sì perché mentre sappiamo bene come la pensi la destra, attraverso le leggi scellerate che fa, come la pensino i partiti minori della sinistra, che sebbene abbiamo rinunciato a mostrare i loro simboli, la battaglia referendaria se lo sono fatta tutta insieme ai promotori, come la pensi l’IDV che si è espresso attraverso i suoi quesiti, non conosciamo affatto il pensiero dell’l’unico, il vero soggetto silente che è il PD.
Noi vorremmo sapere come la pensa, ma guardate, più per dargli la possibilità di rimediare che per altro. In effetti, se guardiamo solo ai fatti, e basta leggere il commento di Gilberto Vento, lo si capisce abbastanza bene il pensiero del soggetto, ma a noi non basta. Può darsi che abbiamo capito male, lo vorremmo proprio sentire espresso dai chiamati in causa. Vorremmo sentir dire dalle loro voci, e non tanto da quelle di Bersani, D’Alema e Veltroni, ma ci basterebbero quelle dei nostri sindaci, avremmo bisogno di sentir parlare il Sindaco Panattoni, il Sindaco Pardini, il candidato a Sindaco Lunardi, il Sindaco Filippeschi. Vederli, per una volta, tirar fuori un coraggio che non è di questi tempi, mostrare una faccia sincera di fronte ai propri elettori. Dimostrarci che il Berlusconismo lo combattono con i fatti, con i programmi e non con le parole, e soprattutto con le battaglie per le giuste cause, con le battaglie di civiltà come quella per l’acqua pubblica.
Noi non ci fermiamo qui, “finalmente Domenica” continua, anche nei giorni a venire, anche se domani è già un’altra domenica. Quindi lor signori avranno tutto il tempo per rispondere, non mettiamo fretta a nessuno.
Magari, farebbero cosa a noi gradita, se rispondessero prima delle elezioni amministrative o prima del referendum o prima delle elezioni anticipate.

11/2/2011 - 22:14

AUTORE:
Comitato Referendario Pisa

SABATO 12 FEBBRAIO saremo a volantinare al MERCATO PAPARELLI di PISA per la campagna referendaria "2 SI' per l'Acqua Bene Comune".

Appuntamento alla giostra ore 10:30.

Vi aspettiamo

11/2/2011 - 17:52

AUTORE:
Giuseppe

Sul sito del PD Bersani sta lanciando la campagna su nuove liberalizzazioni. X adesso è a quota 35 proposte ma conta di arrivare a 41 xkè è il numero dell'art.41 della Costituzione cui le liberalizzazioni si ispirano e che il PDL vorrebbe eliminare xkè troppo limitativo (almeno credo, io questi del PDL proprio non li capisco, sono su un altro pianeta). Invita naturalmente tutti coloro che sono registrati a intervenire con commenti e proposte. Io sono intervenuto dicendo che ci sarebbe una liberalizzazione da eliminare ed è quella relativa al decreto Ronchi di cui stiamo discutendo e di cui loro sono paladini. Ho aggiunto che se non lo proporrà il PD lo farà la gente al prossimo referendum (sono abbastanza ottimista al riguardo). Sarebbe carino se molti intervenissero in tal senso sul sito del PD tanto x far capire ai dirigenti che aria tira e ai sostenitori che un'altra acqua è possibile.

11/2/2011 - 17:19

AUTORE:
Alberto Lucarelli

Il ministro Maroni ha dichiarato di voler fissare la data dei referendum domenica 12 giugno, ovvero l'ultima data utile prevista dalla legge. Il Forum dei movimenti per l'acqua chiede che il voto dei referendum si svolga in contemporanea con il voto delle amministrative.

Tale richiesta sembrerebbe per il momento essere stata del tutto ignorata e l'idea di fissare le consultazioni referendarie il 12 giugno, in prossimità dell'estate e degli esami di maturità, sembra proprio portare in sé l'obiettivo di scoraggiare i cittadini a recarsi alle urne. Non dimentichiamo che negli ultimi quindici anni i referendum di giugno non hanno mai raggiunto il quorum.
La legittima ed opportuna richiesta del Forum si fonda su due argomentazioni, entrambe di notevole rilevanza:

1) la scelta del giorno in cui fissare la consultazione elettorale deve essere esercitata nel rispetto del principio del favor del referendum, e più in generale della partecipazione politica, ovvero nell'obiettivo, in linea con il disposto dell'art. 1 Cost. che attribuisce la sovranità al popolo che lo esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione, di adottare soluzioni organizzative e procedurali che non sacrifichino il circuito della democrazia sia diretta, prevista dall'art. 75 della Costituzione, sia rappresentativa, prevista dagli artt. 55-70 della Costituzione. È evidente infatti che la concreta possibilità di tre consultazioni elettorali nell'arco di un mese (amministrative, ballottaggio e referendum) possa costituire un serio rischio alla partecipazione dei cittadini sia per le amministrative che per il referendum;

2) la frammentazione dei momenti elettorali rappresenta un ingiustificato ulteriore costo per la finanza pubblica. L'occasione che si presenta di unificare i futuri momenti elettorali va colta dunque anche nel senso di risparmio di soldi pubblici, la cui entità sembra di non poco conto.
L'auspicio è che il governo rimediti sulle sue inaccettabili intenzioni fissando la data dei referendum in concomitanza con le amministrative.

Per restare in tema possiamo dire che la proposta del 12 giugno è irricevibile!

10/2/2011 - 16:53

AUTORE:
valeria

strano e assordante silenzio dei partiti sulle domande che il referendum per l'acqua pubblica pone, a dimostrazione che sono partiti dai problemi reali sentiti dalla gente.

10/2/2011 - 9:30

AUTORE:
Comitato Referendario “2 Sì per l'Acqua Bene C

Grazie alla firma di oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini di questo Paese, nella prossima primavera il popolo italiano sarà chiamato a votare due referendum per la ripubblicizzazione dell’acqua.

Hanno posto la loro firma perché hanno capito che la battaglia per l’acqua pubblica è una battaglia di civiltà, per la tutela e l’accesso universale ad un bene comune.
Concetti incompatibili con ogni forma di privatizzazione e di consegna al mercato di un bene essenziale alla vita.

Ed è una battaglia di democrazia, per dare a tutte e tutti il diritto di decidere su ciò che a tutti appartiene.
I poteri forti dell’economia e della politica istituzionale non vedono di buon occhio il futuro pronunciamento popolare: per questo stanno accelerando le privatizzazioni nei territori, per questo stanno pensando di far votare i referendum nell’ultima data possibile, il 12 giugno, sperando nell’astensionismo.

Noi non ci stiamo.
Pensiamo che l’acqua sia un bene essenziale, da gestire in forma pubblica e partecipata dalle comunità locali.
Pensiamo che i referendum siano uno strumento fondamentale di democrazia e partecipazione.
Pensiamo che, nel pieno della crisi economica, sia ingiustificabile giocare sporco con i soldi dei cittadini.

Per questo chiediamo alle forze politiche e istituzionali:
l'accorpamento della data del referendum con quello delle prossime elezioni amministrative.
Rispettando la sovranità popolare, risparmiando denaro pubblico ed evitando l'assurdità di ritrovarsi alle urne per ben tre volte in poche settimane.

9/2/2011 - 18:46

AUTORE:
Sabrina Valentini

Com’è già stato detto da Monica Moretto nella sua intervista, il 2 febbraio scorso si è svolta la conferenza stampa del “Comitato Referendario 2 Sì per l’Acqua Bene Comune”. Durante la conferenza sono state avanzate al governo due richieste molto importanti :

1. L’immediata approvazione di un provvedimento di moratoria sulle norme che vogliono privatizzare l’acqua almeno fino al voto referendario, con diritto al voto durante il 2011;

2. L’accorpamento della scadenza referendaria con quella delle elezioni amministrative della prossima primavera.


Inoltre, rivolgendosi alle amministrazioni locali è stato chiesto di procedere verso la ripubblicizzazione del servizio idrico e la sua gestione pubblica e partecipativa, e di fermare tutte quelle iniziative che predispongono l’ingresso dei privati nelle società, l’ulteriore aumento delle loro quote di capitale e tutte le manovre societarie di inglobamento dei grandi gestori nei confronti delle piccole gestioni.

É stato possibile formulare con forza tali richieste, in virtù di una straordinaria raccolta di firme referendaria che ha visto l’adesione di un milione e mezzo di uomini e donne, convinti che la battaglia per l’acqua pubblica sia prima di tutto una battaglia di civiltà, condotta per salvaguardare un bene comune, e per far sì che una risorsa fondamentale per la vita di tutti non venga assolutamente privatizzata e consegnata al mercato.

Chi ha partecipato alla raccolta delle firme ha toccato con mano questa consapevolezza da parte dei firmatari; era evidente nelle persone la volontà di salvare il bene comune “acqua”, una risorsa indispensabile, da una gestione privata di cui non si fidavano, non a caso si è rivelato come il referendum più sottoscritto nella storia della Repubblica.

D’altra parte si è trattato del primo referendum non promosso dai partiti ma direttamente da realtà sociali, associative e cittadini, infatti il Comitato per la raccolta delle firme non esibiva nè bandiere, nè simboli di partito; si presentava con la sua bandiera e con lo slogan “SI SCRIVE ACQUA, SI LEGGE DEMOCRAZIA” e la gente si è fidata, ha capito che la battaglia era per una giusta causa, non si è posta il problema di come la pensasse la politica.

Ma ora è arrivato il tempo che la politica si esprima, che dica la sua in merito alla questione, che scopra le sue carte di fronte ai propri elettori, del resto anche Stefano Rodotà, giurista e tra gli estensori dei quesiti referendari, durante la conferenza del 2 febbraio ha sottolineato come ci sia “necessità di riattivare un dibattito pubblico sui beni comuni, a partire dall'acqua, a cui i partiti non dovranno sottrarsi”.

E allora mi rivolgo direttamente a quei politici che seguono il dibattito e che finora non si sono espressi, alle forze sindacali, ai comitati e alle associazioni:
- Che ne pensate della nostra proposta di moratoria?
- Cosa ne dite di accorpare il referendum con le elezioni amministrative della prossima primavera?
- Il Referendum è ormai entrato nell’agenda politica, cosa pensate in merito ai quesiti?

Sabrina Valentini - Comitato Sangiulianese in difesa dell'Acqua Pubblica

9/2/2011 - 16:10

AUTORE:
Gilberto

A Pisa il pubblico non conta
Acque spa è il gestore dell’Ato 2 Basso Valdarno. Nella composizione societaria spicca il quartetto privato che va da Acea a Caltagirone passando per la multinazionale francese Suez e Monte dei Paschi di Siena. Il “comandamento” che il privato dovrebbe portare capitale per gli investimenti è stato infranto: nel 2006 ha chiesto un prestito di oltre 250 milioni di euro a un pool di banche il cui capofila guarda caso e il Monte dei Paschi di Siena. Intanto le perdite di rete son ancora tra il 30 e il 40 per cento. Nel Consiglio di amministrazione (che conta poco perché le decisioni sono prese altrove) decide tutto l’amministratore delegato che a Pisa era Bassola, lo stesso di Publiacqua. Invece di pensare ai cittadini il privato pensa agli azionisti, va alla ricerca di profitti e distoglie risorse dagli investimenti.

COMPOSIZIONE SOCIETARIA DI ACQUE SPA
PRINCIPALI AZIONISTI: ABAB S.p.A.: Società tra Suez, Acea, MPS, Vianini, Degrémont, CTC (45%); Publiservizi S.p.A.(19,26%); Cerbaie S.p.A. (16,26%)
COMPOSIZIONE SOCIETARIA DEL SOCIO PRIVATO ABAB SpA: ACEA (69%), SUEZ ENVIROREMENT (10%), Degrémont S.p.A. (2%), SILM Vianini Lavori S.p.A. (10%), MONTE DEI PASCHI DI SIENA (8%) CTC spa (1%)

GESTIONE ATO 2
GESTORE: Acque-Pisa
DURATA DELLA CONCESSIONE: dal 1.1.2002 al 1.1.2020
FATTURATO 2006: 94.600.000

ATO 2 BassoValdarno Acque-Pisa 94.600.000
PRINCIPALI AZIONISTI: ABAB S.p.A. (45%) Publiservizi S.p.A.(19,26%) Cerbaie S.p.A. (16,26%)
AZIONISTI DEL SOCIO PRIVATO: ACEA (69%) SUEZ ENVIROREMENT (10%), Degrémont S.p.A. (2%), Vianini Lavori S.p.A. (10%), MONTE DEI PASCHI DI SIENA (8%), Ctc (1%)
DURATA DELLA CONCESSIONE: dal 1.1.2002 al 1.1.2020

8/2/2011 - 14:57

AUTORE:
Ilaria Ferrara

E' quasi assurdo che si debba fare un referendum per l'acqua pubblica: come hanno potuto anche solo immaginare di guadagnare sull'acqua, com'è stato possibile arrivare a questo?
Convincere parenti, amici, vicini di casa, conoscenti e magari anche sconosciuti a andare a votare, a dire sì all'acqua bene comune, questo è il primo gesto che ci tocca per il nuovo rinascimento da costruire, fin da subito, per il nostro paese.

7/2/2011 - 22:15

AUTORE:
Michele Baroni

Caro Edi, il tuo argomento questa settimana tocca una corda che mi fa vibrare diversi sentimenti che vanno dalla rabbia alla speranza. La privatizzazione dell'acqua è una mostruosità voluta dal capitale, che arricchisce pochi affaristi e che ci peggiora la qualità della vita. Le multinazionali che gestiscono l'acqua Hanno pubblicizzato questa operazione in perfetto stile neo-liberista con frasi pseudo-oniriche del tipo "l'acqua è un bene di tutti" oppure "la ditta acque tutela i deboli e gli anziani" scritte su dei depliant di graziosa fattura allegati alle bollette. La faccia truce di chi ha come primo comandamento l'utile di esercizio non si è fatta attendere però ed è apparsa in tutta la sua cattiveria. La ditta "Acque" infatti, in nome del REGOLAMENTO ha staccato l'acqua questa Estate nel mese di Agosto ad un'anziana inferma nel letto mentre la badante la stava pulendo dal sangue uscito dalle piaghe di decupito della nottata. Altro che "bene di tutti" altro che "tutela dei più deboli". Come Goebbels e Himmler a Norimberga questi si parano dietro un regolamento e lasciano nel sangue gli infermi.
Anche per questo motivo ho aderito al forum dell'acqua e per questo motivo non finirò mai di ringraziare le persone come te e Monica vicini nei tristissimi momenti che ho sopradescritto e pronti nell'aiutare i più deboli contro i soprusi. Senza fare ironia si potrebbe anche dire: DUE ANGELI DEL NOSTRO TEMPO.
Due persone che fanno parte del forum dell'acqua al quale (pur non partecipando mai e Vi chiedo scusa) sono molto orgoglioso di appartenere.
p.s. il prezzo dell'acqua è aumentato negli ultimi 10 anni del quattrocento per cento. Cosa aspettani i lettori della "voce del serchio" ad iscriversi al Forum?

7/2/2011 - 10:58

AUTORE:
luigi

ho firmato per il referendum e ora si vota si.

7/2/2011 - 8:18

AUTORE:
Comitato per il sì al referendum acqua pubblica

Uno spot video con l'attore Valerio Mastandrea per promuovere la campagna di autofinanziamento per i referendum contro la gestione privata dell'acqua. È l'ultima strategia comunicativa del Comitato promotore «2 sì per l'Acqua Bene Comune. È l’ultima strategia comunicativa del Comitato promotore “2 sì per l’Acqua Bene Comune”, lanciata per la due giorni di raccolta fondi che fino a oggi si svolge in tutta Italia, con banchetti in decine di piazze. Tra i volti dei ragazzi del video anche quello dell’attore Valerio Mastandrea, che interviene rivolgendo l’invito “Diventa un volontario dell’acqua”, spiegando come sostenere economicamente la campagna e, in chiusura, con lo slogan: “Ci vogliono portare via l’acqua, non farglielo fare, comincia a fermarli. Ora!”. All’interno dello spot - un video di circa due minuti realizzato con la telecamera fissa e primi piani su sfondo nero pubblicato su Youtube - vengono spiegati i motivi della mobilitazione per i due referendum: “Vogliamo ribaltare le leggi che col centrodestra e il centrosinistra hanno fatto diventare un business i nostri rubinetti”.

(fonte: il manifesto, 6 febbraio 2011)

Spot Autofinanziamento Referendum Acqua Bene Comune con Valerio Mastandrea

CLICCA QUI

http://www.youtube.com/watch?v=khA46tgoHvI

6/2/2011 - 21:44

AUTORE:
alberto malvaldi

La gestione della sua distribuzione non deve essere fonte di lucro e arricchimento.
Quindi deve rimanere in modo assoluto sotto controllo PUBBLICO.

6/2/2011 - 19:15

AUTORE:
Luciano D'Antonio

Bellissimo articolo che con grande semplicità ma anche entrando nel merito narra di questa storia ed avventura: il Popolo dell'Acqua Pubblica.
Cambiare si può - Uniti è possibile

6/2/2011 - 17:54

AUTORE:
comitato per il sì al referendum

Siamo stati invitati a partecipare alle 6 sfilate del carnevale di Viareggio (domenica 20 e 27 febbraio, 6 e 13 marzo ore 15.00-18.00, giovedì 8 marzo 15.00-18.00 e 21.00-23.00) davanti al carro dell'Acqua in concorso con altri 5 carri, con diretta RAI il martedì grasso.
Saremo almeno una ventina di persone ogni volta per fare massa e ballare davanti al carro mascherati in modo uguale.