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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
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ORGANIZZAMOCI!!

15/2/2011 - 23:00


Poi, a quattrocchi, Vi racconterò la barzelletta, "sudicetta", alla quale fanno riferimento titolo e anteprima, ma penso che non ce ne sia bisogno!  

Cambiamo decisamente genere e pensiamo a cosa si può  riferire-abbinare la foto:

Cadeva il Sol: de’ topi alfin la schiera

confusa si ritrasse e intimorita;

e fu la guerra in un sol dì compita.

 Dato che i topini sono felicemente in riposo, qui un minimo di riferimento ci potrebbe essere, scomodando il sommo Leopardi che chiuse con questi versi il suo "La guerra dei topi e delle rane", un poemetto scritto nel 1815.

La guerra finì con la disfatta dei topi che  erano stati battuti sì dalle rane, ma che si erano fatte aiutare da altri animali:

... Venner certi animali orrendi e strani
con otto piè, due capi e bocca dura;
gli occhi nel petto avean, fibre per mani;
le spalle risplendenti per natura,
obliquo camminare, e largo dosso;
le lor branche e la pelle eran sol osso.

 

(Granchi eran detti... scrive subito dopo).

 

Andiamo indietro nel tempo e prendiamo un genere ancora diverso.

Quest'altro abbinamento non è altrettanto accettabile solamente pensando a come sono teneri quelli ritratti, e dispettosi questi descritti:


Un topo e una topa e un topetto

m'hanno, con lor assedio, consumato.

È, quand'io dormo, escono de l'agguato:

un va da piedi e l'altro dal ciuffetto,

l'altro mi piscia addosso per dispetto; 

e quando senton ch'io sono svegliato,

l'un qua e l'altro là subito entrato

e' non li veggio, che sian benedetto.

E, per pigliar li topi maladetti,

trappole ho tese lor e risogallo,

arsenico con lardo ed altri archetti; 

ed ho due gatti, da fame constretti,

che non li piglian, vedendoli al ballo, 

sì tosto d'imbucar par che s'affretti.

E con questi dispetti 

io vivo: pensa se ho da consumarmi,

che da tre topi non posso aitarmi.

 

La poesia di Domenico di Giovanni, meglio noto come il Burchiello (1404 – 1449), mi fa pensare che ultimamente ho visto un viavai di piccoli batuffolini che vanno e vengono dagli scatoloni di vecchi giornali e libri:

 

"sarà mica che si sono riempiti di tutti quegli scritti ed hanno mischiato sapere e piacere, calore e sapore?"


fate vobis!

 

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