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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Lei non è "abbastanzina informato" si informi chi .....
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
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Qui si discute su: spiegazione

In risposta a: del
spiegazione
AUTORE: Condor
email: -

8/3/2017 - 15:58

Vorrei che qualcuno preparato mi spiegasse cosa vuol dire Unione Europea a due velocità. A me.... mi sembra una strombata.
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In risposta a: A lettore del 8/3/2017 - 23:09
@ Condor
AUTORE: Lettore
email: -

9/3/2017 - 0:24

Se quello che ha scritto sul Sole 24 ore Marco Moussanet il 07 marzo 2017 resta di difficile comprensione, provo a spiegarlo con parole mie.

Già Massimo D'Alema quando parlava come fa ora Renzi al congresso PDS che lo vide vincente su Cofferati.
Disse il segretario PDS al sindacalista Sergio Cofferati: non si può andare al sud Italia e sventolare il contratto nazionale di lavoro, so anch'io che è ingiusto lavorare fuori contratto nazionale o quasi, ma se pretendessimo paghe uguali al nord/est avremmo subito un milione di disoccupati in più.
La prova era già fatta cosi alla buona anche fra gli stessi lavoratori delle ferrovie Italiane: stessa paga da Palermo a Bolzano.
I ferrovieri del Sud quando erano liberi dal servizio andavano a fare la spesa o alle processioni in divisa FS, mentre a Milano appena arrivati a casa, subito si toglievano la divisa che era segno di paga scalza, mentre al Sud era di fatto considerata doppia rispetto ad altri lavoratori.
Fra i 27 stati dalla Comunità Europea se prendiamo un operaio tedesco che va in ferie in un paese del tipo Polonia, li con il suo stipendio che ha in tasca può mangiarsi una bistecca fiorentina al posto del caffè e latte la mattina e brunello di Montalcino o spumante Berlucchi quando vuole; inversamente però con tre/quattrocento euro al mese c'è da scialacquare poco.
...già troppi furbetti dei nostri cari imprenditori dissero: portiamo le nostre fabbriche in Polonia, gli diamo tre bicci per produrre e poi vendiamo il prodotto agli italiani che guadagnano alle cinque volte di loro....si se gli Italiani lavorano.

L'ho detta così come mi riusciva e non sono certo stato esaustivo e penso che il Ministro Padoan o Gentiloni ed altri nostri governanti che verranno dopo di loro sapranno operare per il bene del sud e del nord del nostro Paese e dell'est-ovest quando decideranno per le politiche dei 27 paesi che compongono la Comunità Europea.
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In risposta a: spiegazione del 8/3/2017 - 15:58
UN'EUROPA DI TUTTI, PER SALVARCI DAI SOVRANISMI
AUTORE: gio'
email: -

8/3/2017 - 23:25

IN realtà', quello che significa Europa a più' velocità', lo vedremo con il tempo, perché credo che anche i 4 relatori, capi di governo dei principali paesi, per numero di abitanti, peso economico, meriti storici nel processo di integrazione, abbiano le idee chiare e intendano con sensibilità diverse, indicare l'esigenza di un cambiamento di passo.

Di sicuro, non vuol dire come molti hanno creduto di intendere, due aree economiche distinte o una valuta diversa dall'euro per alcuno, cioè la realizzazione di politiche monetarie ed economiche diverse.

Molto probabile, invece l'abbandono dell'unanitarismo plebiscitario nei provvedimenti futuri e nelle decisioni strategiche.

Questo ha di fatto paralizzato l'azione della comunità, quando bastava il voto contrario di Malta, o di una repubblica baltica, ad inceppare i processi decisionali,,,

Saranno prese decisioni e direzioni nuove, inedite e cruciali, come la difesa comune, il controllo centrale delle frontiere, la creazione di un'unico ministero del tesoro, per sottrarre ai tecnici della BCE, il monopolio della direzione economica...

il debito pubblico comune all'europa, e non più ai singoli stati, con emissione di titoli comuni, l'armonizzazione del fisco, la centralizzazione più spinta di politica estera e servizi di sicurezza e polizia, l'integrazione di burocrazia e formazione, politiche familiari e sociali....

chi aderira' subito, chi con distinguo, chi prendendo tempo, chi parzialmente, chi non lo farà'....

permettendo di forgiare un'unione, diversa e più aderente alle esigenze di tutti, comunque non incartata su se stessa, e condannata al ruolo poco gratificante della suocera acida e rancorosa, di poliziotto, controllore, ragioniere pedante, estensore di regolamenti e disposizioni assurde, usuraia e fiscale....

L'Europa deve tornare ad avere altri significati, volare alto, dare un senso ai grandi principi, vigore alle speranze, acquisire un significato e un ruolo nobile e generoso, diffondere progresso e innovazione, correggere e eliminare privilegi, rimuovere ostacoli ed assumersi oneri meno riduttivi e aridi, capaci di aggregare consenso , riconoscenza e speranza....

,,, come la pace, la liberta'. la prosperità, la giustizia, la solidarietà, la sicurezza, la cultura, le prospettive, le garanzie, le possibilità di crescita ed affrancamento da povertà e insicurezze sociali e di altro genere...

Velocità' diverse, gradi di sviluppo differenziati, cooperazioni a più stadi con chi ci sta ed approva, in un cammino ed un percorso al servizio dei cittadini e dei popoli, attento a esigenze, diritti, bisogni, per disegnare un Europa che entusiasmi e sia capace di infondere speranza e fiducia nel futuro....

L'Europa si salva e salva i suoi stati e gli europei, se torna allo spirito e al fervore delle origini...
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In risposta a: Copia/incolla dal Web del 8/3/2017 - 16:57
A lettore
AUTORE: Condor
email: -

8/3/2017 - 23:09

Scusa ma non ho capito un cavolo di quello che hanno detto. Vorrei capire come ci può essere una moneta a due velocità, un commercio a due velocità, industrie a due velocità. Io non comprendo sono un italiano poco colto.
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In risposta a: spiegazione del 8/3/2017 - 15:58
Copia/incolla dal Web
AUTORE: Lettore
email: -

8/3/2017 - 16:57

PARIGI - Rilanciare il progetto europeo, con una nuova fase fatta anche di cooperazioni rafforzate, che preveda la possibilità per alcuni Paesi di procedere sulla strada dell’integrazione a velocità diverse rispetto ad altri.
A partire dalla difesa.
È questo il messaggio inviato ieri sera dai leader di Francia, Germania, Spagna e Italia, riuniti a Versailles – sede scelta per il suo valore altamente simbolico – in un insolito nuovo “formato”, che potremmo definire “dei quattro grandi”. Alla vigilia del Consiglio europeo di giovedì e venerdì. E a venti giorni dall’appuntamento con il vertice dei Ventisette a Roma, in occasione del sessantesimo anniversario del Trattato fondatore dell’Unione.
François Hollande, Angela Merkel, Mariano Rajoy e Paolo Gentiloni, pur senza dirlo esplicitamente, hanno insomma scelto il terzo dei cinque scenari immaginati dal presidente della Commissione Jean-Claude Juncker nel “libro bianco” presentato la scorsa settimana. Uno degli scenari intermedi tra lo “statu quo” e un’accelerazione del processo di integrazione. Quello appunto delle “velocità differenziate”. Che ha peraltro una lunga storia e che proprio la Merkel ha nuovamente proposto in occasione del summit di Malta, lo scorso 3 febbraio.
«Siamo convinti – ha detto Gentiloni nella dichiarazione che ha preceduto la cena di lavoro – della validità del progetto europeo. Che deve essere rilanciato e Roma sarò l’occasione per farlo. Per andare verso un’Unione più integrata che però consenta diversi livelli di integrazione. Che sia in grado di dare risposte diverse ad ambizioni diverse, pur nell’ambito di un progetto comune. E qui siamo tutti d’accordo ad avanzare sull’Europa della difesa».

“«Il progetto europeo deve essere rilanciato, per andare verso un’Unione più integrata che consenta diversi livelli di integrazione»”
Paolo Gentilioni, presidente del Consiglio italiano

Prima di lui, Hollande aveva sottolineato che «la priorità è quella della sicurezza e della protezione, con la costruzione di un’Europa della difesa pur nell’ambito della Nato». Un’esigenza che evidentemente si è rafforzata dopo l’elezione di Donald Trump (la cui posizione sulla Nato è ondivaga e quindi preoccupante) e soprattutto con la Brexit, vista l’importanza della Gran Bretagna sul fronte appunto della difesa. In un’intervista a “Le Monde” il presidente francese ha peraltro sostenuto che l’Europa della difesa rimarrà «aperta a Londra».

«L’unità dei Ventisette – ha aggiunto Hollande – è importante. Ma unità non vuol dire uniformità. Ecco quindi la necessità di entrare in una nuova fase, quella delle cooperazioni rafforzate». Che potrebbero riguardare certo anche altri aspetti, come quello «dell’armonizzazione fiscale».
«L’Unione – ha detto dal canto suo la Merkel – deve essere sicura, i nostri cittadini giustamente lo chiedono. Quindi è indispensabile una maggiore cooperazione nella difesa. Dobbiamo avere il coraggio di accettare che alcuni Paesi possano avanzare più velocemente di altri, sia pure con delle cooperazioni aperte».
I quattro leader hanno d’altronde spiegato di non avere alcuna intenzione di imporre nulla a nessuno, di assomigliare a una sorta di direttorio, ma di voler semplicemente mettere in evidenza il loro impegno, la volontà di tracciare delle piste sulle quali lavorare.
Il premier italiano non ha ovviamente evitato la spinosa questione dell’immigrazione, insistendo ancora una volta sul fatto che il fenomeno non può essere affrontato dai singoli Paesi, a livello nazionale, ma richiede un approccio europeo: «Vogliamo un’Europa che non rinuncia alla libera circolazione delle persone. Ma proprio per questo ha bisogno di una maggiore protezione delle frontiere per far fronte ai flussi migratori. Che non rappresentano un fenomeno congiunturale, bensì una sfida che dobbiamo raccogliere tutti insieme».


→ leggi in Partiti & Politica VdS
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