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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

. . . per questo neanche alle 5. 50 prima di colazione. .....
. . . alle nove dopocena non ciai (c'hai) da far altro? .....
. . . il plenipotenziario di Fi, Tajani, ha presentato .....
Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
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Qui si discute su: E' morto il Lago.

In risposta a: del
E' morto il Lago.
AUTORE: Osservatore
email: -

20/10/2010 - 0:13

E' morto il Lago, viva il Lago. Si può dire? No, non si può dire, perché avevamo solo quello e non ci potrà essere un successore al quale tributare la nostra acclamazione.
Ha cominciato ad ammalarsi più di quarant'anni fa e il nostro menefreghismo nei confronti della natura e dell'ambiente (magari saremo pronti a scendere in piazza per Ikea) insieme alle colpe dei suoi tutori lo hanno lasciato agonizzare fino ad oggi, che ne è stata dichiarata la morte. Innaturale, violenta, oltraggiosa.
Ora si vorrebbe correre ai ripari, ma la resurrezione non è né opera divina né umana: è impossibile. Il Lago è morto, e la morte è definitiva. Si potrà tentare di crearne un sostituto, una copia, ma l'originale non lo avremo più. Non avremo più quel bene stupendo, vivo, pieno di vita e di tradizioni che conoscevamo. E che ci bastava fosse dichiarato patrimonio nostro.
Ora non ci resta che stare a sentire cosa riusciranno a inventare per rifarlo, ma patrimonio non lo sarà più: quell'eredità l'abbiamo annientata.
Voglio mettermi nel lungo elenco di chi dice cosa fare per dire anch'io, nel modo più semplice, il mio parere. Solo un parere. Ragionando senza il garbuglio di terminologie tecniche e paroloni dai quali spesso non si ritrae né una corretta informazione né una giusta opinione, ma si pensa che se una cosa è detta con tante grosse e belle parole deve per forza essere una cosa positiva.
Voglio dire la mia per sentirmi rispondere che sbaglio e perché. Anche se non serve a niente, perché ormai abbiamo sperimentato che se un semplice cittadino fa una proposta, fosse anche valida, non verrà presa in considerazione perché i governanti le idee vogliono averle da sé, e se uno glie le spiattella bell' e pronte si offendono e le rifiutano perché non le hanno pensate loro. E almeno le avessero, le idee. E non solo non prendono in considerazione le idee dei semplici cittadini, ma non accettano nemmeno quelle degli esperti, a meno che non rispondano ai loro desiderata.
Non mi si accusi di sfiducia se dico questo: di esempi ne abbiamo a bizzeffe, e basta essere al mondo per accorgersene. Perciò credo sia meglio non fidarsi troppo, stare molto attenti e nutrire prima qualche sospetto anziché trovarceli verificati a cose fatte e riempire pagine di giornali a piangerci su).
In questo momento il progetto di cui si parla di più sembra il cosiddetto “tubone”, un canale che porti acqua al Lago per ricrearne il livello e mitigarne l'inquinamento. Se questo è ancora il progetto che si vuole realizzare bisognerà pensare anche al suo costo, e questo a suo tempo lo sapremo.
In questo momento invece bisogna sapere che dovunque si faccia, questo collegamento fiume-lago, sottrae acqua al Serchio e ne riduce la portata con la conseguenza che le acque salse risaliranno buona parte del suo corso. Qualche anno fa furono fatti prelievi dai quali risultò che la salinità era rilevabile fino al porto di Nodica; questo a causa della ridotta portata del Serchio per una serie di motivi che sarebbe troppo lungo elencare. Se con il tubone si riduce ulteriormente la portata del fiume la salinità risalirà più a monte col rischio che l'infiltrazione inquini le falde potabili di Vecchiano. Classico esempio di come per risolvere un problema se ne creino due.
Sappiamo da anni che il forte emungimento degli acquedotti di Vecchiano e Pisa ha estinto le sorgenti che alimentavano il Lago e ne ha abbassato quel livello che contrastava l'afflusso di acqua salsa, che ora ha libero ingresso dal canale Burlamacca, da decenni non più regolato dalle Porte Vinciane.
L'aumento della salinità ha trasformato il bacino lacustre da costiero a lagunare compromettendo definitivamente tutto il suo ecosistema. E questo è il male minore, perché morto un ecosistema se ne forma uno nuovo. Ma se oltre alle acque salse il Lago raccoglie scarichi industriali e domestici non depurati,acque provenienti dal dilavamento delle terre di bonifica e percolati di discariche, come tutti sappiamo, quale altro sistema si può formare se non quello fognario?
Ormai non sarà più possibile riportare il Lago al suo stato originario, ma affinché almeno non resti quello che è: un sistema fognario a cielo aperto, e mortifero, come ci avvertono USL e ARPAT, qualcosa si dovrà pur fare. Forse non basteranno vent'anni, non dico per salvarlo, ma almeno per avviarne il risanamento. Però bisogna cominciarla la terapia, le chiacchiere non sono medicina.
Escludendo il famigerato tubone, quali altre soluzioni ci sarebbero? La mia idea è che il Lago si alimenti con le acque reflue di tutto il suo bacino -ovviamente depurate- anziché dirottarle verso altri comuni che le depurino e le gettino inutilmente in mare. (Ricordo che qualcuno ha molto esultato per questo “grande e intelligente progetto” di dirottare verso Pisa le nostre acque reflue).
Ammesso che l'uso di acque reflue depurate sia possibile, bisognerà costruire depuratori dove non ci sono, far funzionare quelli che ci sono e potenziare quelli insufficienti.
Detto questo resta però un altro grande problema, quello degli sgrondi dei terreni agricoli. Questo è un problema ovunque ma qui è concentrato specialmente nei terreni bonificati dove si fa uso indiscriminato di diserbanti, pesticidi, fertilizzanti e quant'altro. Non mi risulta che sia mai stato attivato un controllo sull'uso di tali veleni in agricoltura. Vent'anni fa, dopo un'incredibile moria di selvaggina, furono i cacciatori a chiedere un esame di questi terreni e il risultato fu che erano contaminati da veleni chimici in misura mille volte superiore al tollerabile. (Che il tollerabile non si sa che misura abbia, ma a essere meno stupidi e più attenti alla salute, il tollerabile dovrebbe essere zero).
Ci sarebbe infine un'ulteriore opera di grande utilità ed efficacia: l'ampliamento del bacino palustre, la cui vegetazione spontanea darebbe un buon contributo al risanamento delle acque. (Questo è parere d'esperti).
Dalla parte di Vecchiano lo si potrebbe fare costruendo un argine-strada sulla via della Costanza -che sarebbe anche un'opera definitiva contro eventuali straripamenti del Lago- e riallagare la fascia di bonifica compresa fra questa strada e l'attuale arginello.
Credo che il costo di tutte queste opere: depuratori, argini-strade ed esproprio di terreni da riallagare costerebbe molto meno di un tubone.
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In risposta a: E' morto il Lago. del 20/10/2010 - 0:13
Dragaggio e allagamenti
AUTORE: Meghe
email: -

20/10/2010 - 8:31

Gli allagamenti potrebbero servire per la filtrodepurazione.Inoltre va ricordato che molti terreni intorno al lago sono molto al disotto del livello del mare e che a breve tempo, tornerati allagati da soli,almeno che si facciano opere faraoniche per tenerlo asciutto.
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In risposta a: E' morto il Lago. del 20/10/2010 - 0:13
Il lago Un luogo meraviglioso
AUTORE: Meghe
email: -

20/10/2010 - 7:04

Condivido pienamente L'analisi fatta.Credo che sia ora di fare veramente qualcosa, anche se è troppo tardi.Il nostro paese è troppo legato al lago non possiamo lasciarlo così.Un progetto ma efficace credo che esista, basta che venga attuato senza se e ma.Viva il lago e la bonifica che tante generazione a fatto rallegrare.
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In risposta a: E' morto il Lago. del 20/10/2010 - 0:13
sul lago
AUTORE: cittadino n
email: -

20/10/2010 - 0:37

Un paio di parole sul lago. Credo che siano due le cose necessarie per salvarlo: il tubone (eh si, mi sa che non ne può più fare a meno) e vietare l'uso di concimi azotati in tutta la sua bonifica. Questa cosa è molto onerosa per i coltivatori diretti, ma è secondo me la chiave di volta. In misura minore, costosi ma importanti, potrebbero essere il dragaggio di alcune aree (in realtà andrebbe dragato tutto il lago...) e la pulizia dei canali. Per quanto riguarda l'allagamento di aree di bonifica, non so quanto possano aiutare il lago.
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