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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

. . . per questo neanche alle 5. 50 prima di colazione. .....
. . . alle nove dopocena non ciai (c'hai) da far altro? .....
. . . il plenipotenziario di Fi, Tajani, ha presentato .....
Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
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Qui si discute su: Risposta all'amica Susanna

In risposta a: del
Risposta all'amica Susanna
AUTORE: Tiziana
email: -

13/6/2018 - 0:38

Ho risposto in questo modo a un'amica che mi prendeva in giro dicendomi che dovrei farmi pagare da Renzi per la mia difesa a oltranza:
"Ho imparato ad apprezzare Renzi , anche leggendo il suo libro:"Avanti", ho scoperto un giovane uomo maturo, sensibile, preparato, con un' idea, dell'Italia e un progetto per renderla grande in Europa e nel Mondo, un uomo con capacità, voglia di fare, umiltà e molto diverso da come appare e da come lo fanno apparire
Ha poi ha realizzato provvedimenti che ora il buon Di Maio, che forse, in Parlamento, dorme perciò non sa quali siano le attività, le leggi varate , ora dichiara di voler attuare:lo spesometro, gli studi di settore, il redditometro,impedire alle aziende che hanno usufruito di incentivi statali delocalizzare la loro attività.
Ecco tutto questo è già stato fatto dagli ultimi due governi e alcune norme, andranno a regime dal 2019.
Ecco un piccolo promemoria per tutti e anche per te amica mia, così capirai, comprenderai, perché difendo l'unico politico, che negli ultimi vent'anni ha veramente lavorato per cambiare il Paese

Questi, in numeri, i primi 1.000 giorni del governo Renzi:

- PIL: +1,6% dal pirmo trimestre 2014 al terzo trimestre 2016.
- Rapporto deficit/pil: -0,4% dal primo trimestre 2014 al secondo trimestre 2016.
- Debito pubblico: -43 miliardi (Agosto e Settembre 2016).
- Consumi famiglie: +3% dal primo trimestre 2014 al secondo trimestre 2016.
- Occupati totali: +656mila da Febbraio 2014 a Settembre 2016.
- Occupati dipendenti permanenti: +487mila da febbraio 2014 a settembre 2016.
- Inattivi: -665mila da Febbraio 2014 a Settembre 2016.
- Tasso disoccupazione: -1,1% da Febbraio 2014 a settembre 2016.
- Tasso disoccupazione giovanile: -5,9% da Febbraio 2014 a Settembre 2016.
- Produzione industriale: +2,3% da Febbraio 2014 a Settembre 2016.
- Export: +7,4% da Febbraio 2014 a Settembre 2016.
- Bilancia commerciale: +18,3 mld da Febbraio 2014 a Settembre 2016.
- Fiducia consumatori: +13,4% da Febbraio 2014 a Settembre 2016.
- Procedure di infrazione con la Commissione Ue: -47 (da 119 a 72) da Febbraio 2014 a Settembre 2016.
- Adozione decreti attuativi: +32% da Febbraio 2014 a Settembre 2016.
Jobs Act (riforma del lavoro)
Stop Irap e taglio dell'Ires
80 euro per 11 milioni di italiani che guadagnano meno di 1.500 euro al mese
80 euro in più al comparto sicurezza
Riduzione del canone Rai da 113 euro del 2015 a 100 euro del 2016 che diventeranno 95 nel 2017 e si paga direttamente nella bolletta della luce.
Abolizione della tassa sulla prima casa, Imu e Tasi
Abolizione di Equitalia, dal 30 giugno 2017
Stop tasse agricole, 1,3 miliardi in meno
Processo civile telematico
Banda ultralarga e crescita digitale
Unioni civili
Divorzio breve
Norme per la non autosufficienza
Legge sul 'Dopo di noi'
Riforma Terzo settore e servizio civile
Legge contro il caporalato
Bonus bebè di 960 euro l'anno per ogni nuovo nato per 3 anni
Aumento pensioni minime da un minimo di 100 euro a un massimo di 500
Riforma del cinema e audiovisivo
Riforma La Buona scuola
18App, 500 euro per tutti i giovani che compiono 18 anni nel 2016
Legge contro i reati ambientali
Reato di depistaggio
Tetto stipendi Pubblica amministrazione a 240 mila euro.
Mancano gli ultimi aggiornamenti ...
Purtroppo,il cambiamento è riuscito solo parzialmente, poiché è stato fermato da tutti coloro che temevano per i loro privilegi :Magistrati, Docenti, Sindacati, Associazioni Categorie, funzionari,lobby, dirigenti pubblici, Corporazioni.
Un fronte trasversale che aveva l'unico scopo di fermarlo e lo hanno fatto già nel 2016 con la bocciatura del referendum, il primo grande stop al reale cambiamento.
Ecco perché difendo Renzi.
Ti basta?
----------------  RISPONDI





In risposta a: certo del 14/6/2018 - 19:00
J.A. prima e dopo...
AUTORE: alias
email: -

15/6/2018 - 14:00

Ebbene si! Prima del Job's Act i lavoratori delle aziende sotto i 15 dipendenti non avevano la tutela dell' art 18, di cui godevano tutti gli altri.
Ma se parliamo di tutti gli altri dobbiamo ricordare e distinguere tra quelli che definisci “tutti gli altri”. Perché anche prima esistevano i TD e i CoCoPro, e i numerosi altri contratti anomali in essere prima del jobs act.

Oggi e non il secolo scorso, una media azienda privata, e provo a calarmi nella parte del datore di lavoro, può decidere di assumere un contratto a T.Ind. o a T.D o con la formula del apprendistato.
Ma ha in ogni caso, la necessità di fare alcune valutazioni: l’orizzonte imprenditoriale dell’azienda, un percorso certo d’inserimento a T.Ind.o a T.D. in un periodo medio-lungo o breve, considerare alcuni fattori personali del candidato, le sue esperienze lavorative e non, i suoi eventuali carichi giudiziari, e in seguito definire un percorso formativo del neo assunto, un tempo per valutarne le potenzialità lavorative in termini di capacità, adattabilità, spirito di squadra, ecc.
Un contratto a T.Ind. immediato è molto più nelle disponibilità di chi assume lavoratori di aziende concorrenti nello stesso settore imprenditoriale per integrare esperienza lavorativa già acquisita, capacità formativa ecc.
I contratti ha T.Ind si fanno di meno così come non si facevano prima, quando si utilizzava quella miriade di contratti anomali e poco tutelati sia livello pensionistico che salariale.
Il licenziamento senza giusta causa per i T.Ind è ancora tutelato dall’art 18 per gli assunti prima dell’ jobs act, mentre chi viene assunto a partire dal 2016 è salvaguardato dalle tutele crescenti: tanto più aumentano gli anni di anzianità aziendale maggiore sarà il risarcimento economico rapportato al n° di mensilità e anni di anzianità. Il giudice interviene solo se il lavoratore si oppone e se esistano gli estremi per licenziamento discriminatorio come previsto dal J.A.
Senza ipocrisia posso affermare che l’art 18 ha tutelato i lavoratori, così come i giudici del lavoro hanno maggiormente garantito il lavoratore non per ragioni giuridiche o per sanzionare mancanze disciplinari evidenti del lavoratore, ma per tutelare la parte economicamente più debole del contenzioso, esacerbando il clima lavorativo aziendale.
Così come molte aziende private sono disincentivate a sanzionare sino al licenziamento per giusta causa le mancanze lavorative o disciplinari di alcuni lavoratori perché consapevoli che il rischio di reintegro del lavoratore è alto.

Le aziende statali sono state il classico esempio. Si tende ad abbassare il livello della qualità del lavoro in quanto i meriti lavorativi o l’impegno aziendale non è riconosciuto e remunerato. La produttività aziendale cresce se l’ambiente lavorativo interno si sente coinvolto nei progetti, negli obiettivi, e nei risultati ottenuti.

Il Job's Act non ha risolto tutti i problemi del lavoro salariato, e non ci sarà mai una riforma che risolva contemporaneamente i rapporti tra lavoratori e aziende.
Il Jobs Act prova a mettere in primo piano il miglioramento e la qualità del lavoro rendendo le aziende e i lavoratori entrambi responsabili della qualità del lavoro e del buon clima aziendale.
Oggi con il J.A ci sono lavoratori tutelati dall’art 18 e maggiormente consapevoli che nella stessa azienda lavorano persone meno tutelate ma con maggiori responsabilità verso il lavoro aziendale, così come le aziende sono consapevoli che l’assunzione di un lavoratore comporta delle valutazioni effettive per la crescita individuale del personale e della azienda.
Le differenze positive o negative in ogni caso le fanno le persone e le responsabilità individuali sia del datore del lavoro che del lavoratore.
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In risposta a: per LdB del 14/6/2018 - 9:17
certo
AUTORE: LdB..
email: -

14/6/2018 - 19:00

Prima del Job's Act i lavoratori delle aziende sotto i 15 dipendenti non avevano la tutela dell' art 18, di cui godevano tutti gli altri.
Per il resto vigevano, e lo sono tuttora, i contratti nazionali di categoria : quindi comprensivi, ove previsti, di 13à, 14à, ferie, permessi, tutto come i lavoratori delle aziende al di sopra dei 15 dipendenti.
Con la differenza, non di poco conto, che in caso di licenziamento senza giusta causa interveniva un giudice del lavoro, è chiaro che si doveva aprire una vertenza verso l'azienda o il datore di lavoro,che era chiamato a dirimere la questione e poteva, a seconda del caso, riammettere o no il lavoratore nel suo posto. In genere, specialmente nelle ditte molto piccole, era prassi non riammettere in cambio di una sostanziosa quota risarcitoria, che decideva comunque il giudice.
Il Job's Act ha livellato tutto verso il basso, naturalmente si parla delle assunzioni dal 2016 in poi,creando, nelle varie aziende lavoratori di serie B e serie A. E con la variante che, in caso di licenziamento senza giusta causa,sempre per i nuovi assunti, non interverrà più un giudice, ma è già previsto nella nuova legge che i datori di lavoro dovranno corrispondere una cifra pari a circa una mensilità per ogni anno lavorato dal dipendente.
Questo, in soldoni, è quello che so. Come so anche, e l'ho già scritto, che contratti a TI non si fanno più, si fanno quelli a TD, pare che a conti fatti, per i datori di lavoro, costano meno.
Quindi a PARER MIO il Job's Act è servito a poco, se non a creare altre disuguaglianze e precarietà.
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In risposta a: Per alias del 14/6/2018 - 0:34
per LdB
AUTORE: alias
email: -

14/6/2018 - 9:17

Mi dici quali erano le tutele crescenti per i lavoratori al di sotto dei 15 dipendenti prima dell' entrata in vigore del job act.
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In risposta a: Le certezze e i dubbi. del 13/6/2018 - 16:24
Per alias
AUTORE: LdB
email: -

14/6/2018 - 0:34

Mi dici quali sono le tutele crescenti del Job's act ?
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In risposta a: se mescoli pere... del 13/6/2018 - 14:38
Le certezze e i dubbi.
AUTORE: alias
email: -

13/6/2018 - 16:24

Nel tuo post precedente (ELENCO) non ho letto dei tuoi dubbi, mentre le certezze erano evidenti.

Il job act sancisce tutele crescenti a tutti i lavoratori, anche a quelli, e sono tanti, che lavorano in aziende al di sotto dei 15 dipendenti.

I parametri europei non definiscono quanto debba essere alto o basso il debito pubblico, ma quanto sia sostenibile il debito pubblico rispetto ai conti dello Stato, (Entrate-Uscite-Avanzo Primario ...) e fissando dei parametri in percentuale: % Debito/Pil e % Deficit/Pil.

Ridurre il debito pubblico era una prerogativa del lavoro del governo Renzi, basta rileggere l'elenco di Susanna o altri interventi, ma evidentemente ridurre il debito pubblico sollecitava e stuzzicava interessi forti e ben allineati in quei poteri che al referendum del 12/2016 hanno stravolto le ragioni del referendum per mistificare la difesa della Costituzione.
Oggi è alquanto evidente quanto fosse strumentale allora la difesa della Costituzione.
Il Garante del rispetto delle Regole Costituzionali è il Presidente della Repubblica, e quegli alleati anti Referendum oggi al governo, pur di non cedere sul nome del ministro dell'economia, hanno provato a chiedere la messa sotto accusa del Presidente della Repubblica.
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In risposta a: i sordi e i ciechi... del 13/6/2018 - 13:26
se mescoli pere...
AUTORE: LdB..
email: -

13/6/2018 - 14:38

...e mele al massimo fai la macedonia. Il Job's act vale solo per impieghi a TI , per quelli TD vale il decreto Poletti, fino a 5 rinnovi in tre anni. E comunque certifica l'Istat la crescita occupazionale, non temere.
2.300 miliardi di euro sono in linea con i parametri UE ? Strano, pensavo che ridurre il debito volesse dire ridurlo, non aumentarlo.
Comunque grazie per il consiglio, avevo giusto in mente di fare i controlli della vista e dell'udito.
Bertrand Russell diceva di diffidare delle persone sicure di se, meglio le persone piene di dubbi.
P.s. se conosci, per caso eh, osservatore 1, gli puoi chiedere cosa sono le sorbe...
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In risposta a: i sordi e i ciechi... del 13/6/2018 - 13:26
Eh si, purtroppo oltre ai sordi e ciechi c'è...
AUTORE: Osservatore 1
email: -

13/6/2018 - 13:56

...da aspettare che maturino anche i "giovani" Leonardi del B, ma con il tempo e con la paglia, dice che maturino anche le sorbe*....che poi anche se maturassero (?) (le sorbe) è un frutto ritenuto insulso dai/nei mercati e avulso dai consumatori, quindi il mondo nostro continuerebbe il ciclo normale; anche senza le sorbole del loro Libero&Uguale mondicino-ino-ino.

*Il Sorbo domestico è un frutto antico, ottimo per gustose marmellate. Inoltre viene usato come astringente

Il sorbo, coltivato sia come albero ornamentale che come albero da frutto, il è un albero originario dell´Europa meridionale e anche in Italia lo si può trovare allo stato selvatico, nei boschi montani di latifoglie, sotto gli 800 m. E’ incredibilmente poco usato nei giardini, nonostante sia una pianta molto bella, che fa fiori e frutti decorativi ed ha foglie aggraziate che in autunno si colorano di calde sfumature giallo dorate, ramate e rosa. Inoltre resiste bene alla siccità e al caldo.

LE SORBE NELLA STORIA
Le testimonianze dell’uso del sorbo sono molto antiche: le prime risalgono al 400 a.C. in Grecia; i Romani lo fecero conoscere al resto dell’Europa. Virgilio, nelle Georgiche (III, 380), narrando di popolazioni che vivevano nell’Europa dell’Est, a nord del Mar Nero, racconta che dopo le cacce al cervo nella neve si riunivano in grotte dove accendevano grandi fuochi e “…trascorrono la notte nel gioco, e allegri imitano la bevanda delle vigne con quelle di orzo fermentato e acide sorbe”. L’etimologia del latino sorbus è incerta: secondo alcuni deriverebbe dal verbo sorbeo = bere, assorbire, in quanto i frutti del sorbo arrestano i flussi dell’intestino. Di questo avviso terapeutico del sorbo erano Dioscoride e Galeno. Tuttavia, pare assai più verosimile un’etimologia indoeuropea, da *sor-bho = rosso, il colore dei frutti.

Un tempo venivano conservati in locali freddi e asciutti, sulla paglia (il cosiddetto “ammezzimento”). Proprio da questa antica abitudine, nasce il detto popolare “col tempo e con la paglia maturano le sorbe”. Se ne possono ottenere ottime marmellate e, in Francia e Germania, anche un sidro molto apprezzato ed alcuni liquori. Dante Alighieri lo cita come frutto aspro, in contrapposizione al fico, che ha frutti dolci: …« ed è ragion, ché tra li lazzi sorbi/ si disconvien fruttare al dolce fico. » (Dante, Inferno, XV, 65-65). L’astringenza delle sorbe è l’effetto del loro elevato contenuto di tannino, per questo la polpa di questi frutti è da sempre stata usata come rimedio contro la dissenteria.
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In risposta a: elenco del 13/6/2018 - 10:32
i sordi e i ciechi...
AUTORE: alias
email: -

13/6/2018 - 13:26

non c'è peggior… di chi non vuol ….

Job act: i posti di lavoro sono aumentati? SI! ma molti sono a tempo determinato? Si!

Il 1.300.000 di posti in più?
Sono veri? SI!! Molti sono a tempo determinato? Si! Sono con stipendio? SI! Meglio con stipendio o iscritti ai centri per l'impiego?

Ma se i TD diventeranno T. Indeterminati dove li misuriamo?


Il Debito pubblico = 300 miliardi ecc... in cinque anni. Sono le maggiori uscite che lo Stato ha speso per erogare servizi, stipendi pensioni... queste sono le USCITE. Per valutare i conti pubblici devi aggiornare anche le ENTRATE: tasse, iva, lotta all'evasione ecc.. e la differenza determinerà il DEFICIT il quale DEFICIT è in linea con i parametri UE che a conti fatti è sceso di molto.

Non aggiungerò altro: l'Italia prima del 2013 era in bancarotta , oggi nel 2018 chi governerà ha molte più opportunità per fare ancora meglio, mentre a far peggio dipende solo da chi e da come le racconta….
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In risposta a: Dopo i 1.000 giorni o a fine legislatura... del 13/6/2018 - 11:12
Poteri forti
AUTORE: Mario Rossi
email: -

13/6/2018 - 13:00

È normale che Renzi sia stato bersagliato da poteri forti e dalla classe dirigente:

Voleva mandare a casa i Senatori, eliminare le province ed il CNEL, dimezzare con lo sbarramento del 5% il numero delle forze politiche in Parlamento, sostenere una legge maggioritaria, mettere limiti agli stipendi dei manager pubblici, ridurre le ferie dei magistrati, centralizzare gli acquisti della sanità, eliminare i vitalizi dei deputati e senatori, rivoluzionare la politica degli inciuci fatti accanto al caminetto, dimostrare che la politica può fare quello che altri non sono riusciti negli ultimi 30 anni, riformare la P.A., relegare i sindacati al loro specifico ruolo, rilanciare l'enorme patrimonio culturale, monumentale e storico del Paese, lo sviluppo economico ed il turismo nonchè l'immagine ed il prestigio dell'Italia nell'Europa e nel Mondo.
----------------  RISPONDI





In risposta a: elenco del 13/6/2018 - 10:32
Dopo i 1.000 giorni o a fine legislatura...
AUTORE: Italiano medio
email: -

13/6/2018 - 11:12

..... si leggerà l'elenco dei risultati dell'altro Matteo e vedremo se sui diritti civili avremo di + o di -.
Così come nelle tasche dei cittadini amministrati; io spero nel di +
Mai mettere limiti alla provvidenza perchè con i non comunisti: Prodi, Letta, Renzi, Gentiloni si è (noi Italiani medi) ottenuto di + che con il governo a guida comunista D'Alema/Cossiga/Cossutta; tanto x dirne una.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Risposta all'amica Susanna del 13/6/2018 - 0:38
elenco
AUTORE: LdB..
email: -

13/6/2018 - 10:32

Cara sig. Tiziana l' elenco è lungo e dettagliato, manca, secondo me, il buon fine o meno di tutto ciò.
Mi spiego, alcune cose ok, ma su altre c'è da discutere e parecchio.
Job's act ? Finchè ci sono stati gli incentivi monetari tanti hanno assunto, ma oggi ? L'Istat lunedì scorso ha fatto uscire nuovi dati : boom di contratti a termine.
Debito pubblico ? 2013/2018 + 300 miliardi rispetto al quinquennio precedente.
80 euro ? Mancia elettorale per le Europee, e non sono serviti a far aumentare i consumi. Tra l'altro da alcuni mesi sono in ribasso, sulla mia busta leggo DL/66 33 euro, e io non arrivo neanche a 1400 mensili.
Equitalia ? E' nata l' Agenzia per la riscossione dei tributi, le tasse comunque sia vanno pagate, e riscosse se qualcuno fa il furbo.
Buona scuola ? Chieda ai Dirigenti scolastici e agli insegnanti se funziona, rimarrà sbalordita da quello che ha creato.
Poi c'è un lungo elenco di cose che non possiamo toccare con mano al momento e si vedrà nel tempo se daranno frutti o no .
La sua chiosa finale mi fa un po' sorridere, di errori fatti da Renzi non ne parliamo ?
O la colpa è sempre degli altri che non capiscono, in questo caso i cittadini ?
Può bastare ?
----------------  RISPONDI





In risposta a: Prebende x tutti del 13/6/2018 - 8:56
Non credevo
AUTORE: Lettore
email: -

13/6/2018 - 10:19

Pensavo che stessimo diventando un popolo razzista e xenofobo, ma non pensavo di mettere in dubbio anche il nostro antifascismo nazionale.
Ma mi sbagliavo, c'è chi lo fa, senza rendersene conto.
Io lo chiamo "effetto Renzi"!!
----------------  RISPONDI





In risposta a: Difesa a oltranza del 13/6/2018 - 8:08
Prebende x tutti
AUTORE: Lettore 2
email: -

13/6/2018 - 8:56

Fondi statali per i partigiani: ecco il tesoretto antifascista
Crescono le sovvenzioni per i gruppi partigiani. Dai garibaldini ai combattenti in Spagna: 4 milioni di euro in 6 anni


Ogni anno decine di associazioni aspettano l’autunno con ansia. Le attende una sorta di rito: la perpetua elargizione di fondi (statali) che in buona parte dei casi significa sopravvivenza. Anche quest’anno il Governo, approvando la legge di bilancio 2017, provvederà a sovvenzionare con quasi tre milioni di euro una pletora di organizzazioni combattentistiche dalle più disparate sigle.


Dai garibaldini all’Arma di Cavalleria, passando - ovviamente - per i partigiani.

Dai Mille alla Resistenza
Ecco: i partigiani. I fondi per le associazioni combattentistiche provengono da due voci di bilancio: da una parte il ministero della Difesa mette a disposizione 1,7 milioni di euro da dividere tra 47 raggruppamenti; dall’altra il ministero dell’Interno, in collaborazione con quello delle Finanze, elargisce altri 1,6 milioni. Mica bruscolini. Buona parte di questi proventi finisce nelle tasche di organizzazioni che in un modo o nell’altro si riconoscono nell’esperienza delle varie brigate antifasciste.

Per esempio, la Difesa si appresta a versare 23.500 euro all’Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti in Spagna. E qui vi chiederete: cosa fa il comitato? Sul sito si trova lo statuto del gruppo costituito da "superstiti ex volontari che hanno partecipato alla guerra di Spagna nelle formazioni anti-franchiste ed i loro familiari e discendenti". Ma se qualcuno è interessato e ne condivide i principi, può iscriversi lo stesso. Le iniziative riguardano soprattutto la pubblicazione di memorie e biografie di comunisti, anarchici e antifascisti vari che presero la via della penisola iberica per combattere contro Francisco Franco. Per dire, sabato scorso si sono visti a Tolmezzo (Udine) per ricordare i volontari internazionalisti antifascisti "che dalla Carnia e dall'alto Friuli" parteciparono alla guerra spagnola "al fianco delle istituzioni democratiche". Saluti, convegni, targhe e concerto.

galassia partigiana

Nella colonna delle uscite del bilancio del Governo ci sono poi 55mila euro finiti alla Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane, 115.000 euro all’Associazione nazionale Reduci della Prigionia dell’Internamento e della Guerra di Liberazione, 84mila per la Federazione Italiana Volontari della Libertà e altri 41.800 euro all’Associazione Nazionale Combattenti della Guerra di Liberazione Inquadrati nei Reparti Regolari delle Forze Armate, che solo a pronunciare il nome serve una riga. E infine l’Anpi: alla più famosa organizzazione partigiana finiranno ben 107mila euro tondi tondi. Ognuno si è fatto il suo comitato: i partigiani, i militari, i deportati, i volontari all'estero e chi più ne ha più ne metta. Spesso i vari Enti stampano riviste, sostengono siti internet e in alcuni casi pubblicano pure libri sulla sempreverde resistenza antifascista.

C’è anche il caso dell’Associazione Nazionale tra le famiglie italiane dei Martiri Caduti per la Libertà della Patria, che quest’anno incasserà 102mila euro. Voi direte: impossibile non essere d’accordo con chi rappresenta i martiri per la libertà. Certo. Il fatto è che riguarda solamente gli “antifascisti, partigiani, semplici civili” morti durante l’occupazione nazi-fascista del Centro e del Nord Italia. In particolare l’attenzione dell’ANFIM si concentra sulla strage delle Fosse Ardeatine (nacque proprio dal desiderio dei parenti delle vittime di ottenere verità) e si allarga a Marzabotto, Forte Bravetta, Leonessa e al reatino. L’obiettivo? “Mantenere viva la Memoria” e promuovere i “principi di libertà e democrazia”. Due cose - in realtà - che già fa egregiamente l’Anpi. Non potevano allora unire le forze, riducendo così le elargizioni statali? A quanto pare no, visto che la Memoria delle Fosse Ardeatine se la “contendono” l’ANFIM e la sezione locale dell'ANPI di Roma. Doppi fondi, più festa per tutti.

Un piccolo inciso lo merita pure l’Associazione Nazionale Veterani Reduci Garibaldini, che “deriva direttamente” - come si legge nel sito - dalla “Società di Mutuo Soccorso fra garibaldini che fu fondata dallo stesso Generale Garibaldi nel 1871”. Visto che ormai dei Mille - per motivi anagrafici - non ne è rimasto in vita neppure uno, quando alla fine della Guerra si decise di ripristinare il sodalizio “su base democratica ed antifascista”, furono ammessi come iscritti i “reduci della Divisione italiana partigiana Garibaldi che aveva combattuto in Jugoslavia” perché “continuatori della tradizione garibaldina”. Oggi i soci sono di fatto solo ex partigiani e alcuni simpatizzanti (dal 1993), a cui non dispiaceranno certo i 23mila euro donati dal ministero.


Lievitati gli incassi
A conti fatti alle organizzazioni partigiane vanno 467mila euro l’anno, un terzo del totale. A questi però vanno aggiunti anche i fondi stanziati dal Viminale: Marco Minniti si appresta infatti a versare 202.071 euro all’Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti (ANPPIA), un ente da 3.643 soci nato nel 1954 e che ora fa appelli “alle forze democratiche” (tra cui il Pd) per fare da “argine nel modo più unitario e largo possibile, alla recrudescenza fascista”. In totale negli ultimi 6 anni l’intera galassia dei gruppi partigiani ha drenato 4 milioni di euro dalle casse dello Stato.

Negli ultimi anni gli stanziamenti hanno avuto un andamento ondivago: cresciuti fino al 2014, si sono contratti nel 2015 per poi tornare a crescere. Nel 2017 la Pinotti ha registrato un incremento di 164.349 euro rispetto all’anno precedente, mentre quello del ministero dell’Interno si è ridotto di soli 77mila euro.

Per molto tempo le sovvenzioni sono state elargite a pioggia, con metodi di ripartizione dei contributi slegati dalle reali attività svolte e senza trasparenza: per cinque anni la Commissione Difesa ha chiesto i rendiconti annuali degli enti beneficiari, ma li ha ottenuti solo quest’anno e solo per 27 associazioni su 47. Per carità: quale correttivo è stato fatto. Dal 2014 per ottenere i fondi bisogna presentare dei progetti precisi, altrimenti ci si deve accontentare del “contributo per i costi fissi di funzionamento” e di una decurtazione del 20% per ogni anno in cui non si elaborano programmi meritevoli di essere finanziati.

Comunque vada, un po' di soldi non vengono mai fatti mancare. Non sia mai che la lotta partigiana finisca sugli scaffali della storia.

Dal web;
Giuseppe De Lorenzo Marco Vassallo
----------------  RISPONDI





In risposta a: Risposta all'amica Susanna del 13/6/2018 - 0:38
Difesa a oltranza
AUTORE: Lettore
email: -

13/6/2018 - 8:08

Senti, Tiziana, mi vuoi spiegare gentilmente quali sarebbero stati i privilegi persi dall'Anpi?
Rispondi anche a me oltre che alla tua fantomatica amica!
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