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Qui si discute su: alla mamma indignata
AUTORE: extraterrestre
email: -
4/11/2010 - 16:23
Cara mamma, se è la tranquillità che cerca non può dare ragione a Luana che invoca Ikea.
Sul ripetitore di telefonia mobile si può discutere se sia opportuna l'istallazione in quel luogo ma sulle reali possibilità che emetta onde dannose alla salute aspetterei i rilievi dell'arpat prima di preoccuparmi inutilmente, del resto avrà certamente un cellulare e, statistiche alla mano se lo adopra anche alla guida, in quel caso è molto più pericoloso il suo cellulare usato in quel contesto.
In casa poi avrà un frigo, un forno a micronde un televisore, un computer, tutta roba che emette onde elettromagnetiche quotidianamente, senza parlare degli elettrodotti ad alta tensione che magari le transitano sulla testa, o lo stesso sole a mezzodì preso d'estate per la tintarella.
Come vede le fonti di irraggiamento sono molte e molte le ho trascurate, si pensi alla diagnostica o alle terapie radianti, a lei e ai suoi figli il territorio in cui vive le risparmia lo smog da traffico, lo stress da città la ipercementificazione avvenuta altrove con gravi danni idrogeologici, si pensi al Veneto di questi giorni dove avendo intensificato la realizzazione di centri commenrciali, viabilità e urbanizzazioni selvagge, sono sott'acqua ad ogni nubifragio.
Mi dirà anche noi l'altranno..., certo ma quello che è accaduto è frutto di un caso, derivato da errori di valutazione e mancate manutenzioni, lì in nome del progresso e del lavoro hanno devastato per sempre un territorio, ecco perchè Luana non ha ragione.
Per concludere le voglio raccontare una storia vera, un amico oncologo si è trovata di fronte una paziente che ha vissuto da sempre in aperta campagna, non ha mai fumato, mai posseduto un'auto e si è sempre nutrita con i prodotti del suo orto e del suo "pollaio", ebbene è deceduta per un cancro nonostante tutto, poteva morire di malattie le più disparate, invece no.
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AUTORE: Sermione
email: -
4/11/2010 - 20:50
... no ha senso, e ti spiego perchè. Sicuramente l'ARPAT troverà valori che rientrano nella norma. Ormai sappiamo benissimo che queste antenne agiscono sotto i valori di attenzione. Il problema è un altro: ancora la scienza e la ricerca non hanno stabilito ufficialmente che le radiazioni non ionizzanti non sono portatrici di forme tumurali. Ti ricordi l'amianto? Però poi è stato bandito perchè risultato cancerogeno. Quindi, un buon amministratore, può tranquillamente operare per cercare spazi non vicini alle abitazioni e alle residenze pubbliche per tutelare "maggiormente" la salute dei cittadini. Altro fatto: non è che siccome tutti abbiamo i cellulari dobbiamo per forza continuare a farci del male. Voglio dire: se io in una zona prendo due tacche, devo necessariamente arrivare a cinque? E' qui che sta la tutela, è qui che dobbiamo stare attenti alla proliferazione delle antenne se non propriamente necessario. Poi: gli elettrodotti appartengono ad altre frequenze (50Hz), che hanno tutta un'altra legislazione e dove sono contenute, chiaramente, distanze e circostanze precise, in quanto, contrariamente alle radiofrequenze medio/alte (telefonia mobile), queste fanno male. Credo che tu, invece di fare di tutta l'erba un fascio, ti informi meglio.
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