none_o


L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . quanto ad essere informato, sicuramente lo sono .....
Lei non è "abbastanzina informato" si informi chi .....
. . . è che Macron vuole Lagarde a capo della commissione .....
"250 giorni dall’apertura del Giubileo 2025: le .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
 0
Sono disponibili 21 articoli in archivio:
 [1] 
AVVERTENZA: In caso di risposta a un articolo già presente nel forum, si invita i lettori ad usare il comando RISPONDI. Usando questo comando la risposta dell'utente ottiene una maggiore visibilità, perchè viene collocata automaticamente in due spazi diversi. Viene inserita infatti 1) nella prima pagina del forum in successione temporale, come tutti gli altri interventi; 2) viene inserita anche nel riquadro dei DIBATTITI IN CORSO, dove gli articoli rimangono un tempo maggiore.
Il primo lettore che risponde a un tema già presente nel forum e adopera il comando RISPONDI attiva automaticamente un dibattito. Il comando RISPONDI consente di sviluppare dibattiti su temi specifici.
Qui si discute su: la nostra ricchezza

In risposta a: del
la nostra ricchezza
AUTORE: Mi Riguarda
email: -

3/12/2010 - 13:09

Salvatore Settis(direttore fino a un mese fa della Scuola Normale di Pisa, già a capo del Getty Center di Los Angeles ex presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, docente al Prado e presidente del comitato scientifico del Louvre):

Abbiamo «il più basso tasso di crescita demografica d'Europa, e uno dei più bassi del mondo» e insieme «il più alto tasso di consumo di territorio». Qualche numero? «Negli undici anni dal 1991 al 2001 l'Istat registra un incremento delle superfici urbanizzate del 15%, ben 37,5 volte maggiore del modesto incremento demografico degli stessi anni (0,4%), mentre nei sette anni successivi l'incremento delle superfici edificate è stato del 7,8%».
Ancora: «Tra il 1990 e il 2005 la superficie agricola utilizzata (Sau) in Italia si è ridotta di 3 milioni e 663 mila ettari, un'area più vasta della somma di Lazio e Abruzzo: abbiamo così convertito, cementificato o degradato in quindici anni, senza alcuna pianificazione, il 17,06% del nostro suolo agricolo». E l'assalto continua. Basti dire che ogni giorno, da Vipiteno a Capo Passero vengono cementificati 161 ettari di terreno. Pari, per capirci, a 251 campi da calcio.
Una enormità, per un Paese che non ha gli spazi immensi e desertici dell'Australia o del Nevada. «In alcune regioni (specialmente al Sud, ma non solo) si è andato radicando un diffuso abusivismo, che offende il paesaggio e la storia ignorando le norme ed eludendo i controlli. In altre regioni (specialmente al Nord, ma non solo), i delitti contro il paesaggio si consumano non ignorando le regole, ma modificandole o "interpretandole" con mille artifizi, perché siano al servizio non del pubblico bene, ma del "partito del cemento", invadente e trasversale».
Un delitto contro la nostra storia, la nostra cultura, i nostri stessi interessi: «Costruiamo devastando il paesaggio in nome del progresso e della modernità; ma queste alluvioni di cemento, che forse sono il residuo (rovesciato) di un'arcaica fiducia contadina nella terra come unica fonte di ricchezza, non creano sviluppo, lo bloccano».
Se la nostra ricchezza non è il petrolio, non sono i diamanti, non sono le «terre rare» come lo scandio, l'ittrio o i lantanoidi ma Segesta e il lago di Garda, Pompei e San Gimignano, i faraglioni di Capri e i trulli del Salento, che senso c'è a stuprare questo territorio fragile?
----------------  RISPONDI





In risposta a: per Domenica del 5/12/2010 - 21:05
la logica
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

6/12/2010 - 9:17

Le tue affermazioni sono prive di logica, Ikea vende prodotti a media e lunga durata (mobili, suppellettili, arredamenti vari), roba che và in casa e il mercato immobiliare è pressochè fermo, fatta eccezione per le tipologie di lusso che dubito affidino ai loro architetti il compito di acquistare da Ikea, quindi in tempi di magra non credo che la gente pensi al cambio degli armadi ma piuttosto a come riempire il frigo o come fare a comperare i libri ai figli.
Solo la massiccia campagna pubblicitaria invita i possibili acquirenti a recarsi nei centri Ikea, poichè, prova inconfutabile, visitando i siti dei vari negozi di arredamento con le stesse caratteristiche di catena, i prezzi e la qualità si equipara tenedo ovviamente conto anche delle spese di montaggio che per molti sono comprese nel prezzo, cosa che per Ikea và visto nello specifico, facendo queste semplici deduzioni risulta inutile fare Km per andare da Ikea ed è sicuramente errato costruirne di nuove sopratutto così vicine.
Certo la viabilità andrebbe migliorata ma questo si rende necessario già adesso, con un centro commerciale o con la sola Ikea che richiama orde di curiosi squattrinati che entrano a mani vuote ed escono col cavatappi Ikea a 1€ perchè è impossibile resistere alla tentazione, i miglioramenti sarebbero sempre un passo indietro alle necessità reali, senza contare che quel cavatappi ci costa in termini di smog, opere, disagi, tempi morti etc. molto di più di quell' euro ed il vantaggio sarebbe solo apparente, di sicuro avremmo solo dei terreni adiacenti, oggi coltivati regolarmente, inquinati in modo maggiore ed inutilizzabili.
Alla fine il conto sarebbe salatissimo, ma siccome ogniuno è padrone del proprio destino, continuate così e buona fortuna, tanto quelli che hanno fatto gli studi pro Ikea, quando arriveranno le conseguenze, saranno vetusti o defunti, gli amministratori pure e i vostri figli e nipoti, se nel frattempo non si saranno ammalati non potranno rimproverarvi perchè comunque un posto di lavoro lo avete assicurato no?
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ora basta cosa! del 5/12/2010 - 9:47
grandi distribuzioni
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

5/12/2010 - 21:19

Caro Vincenzo, non so della tua panza ma so come ragionano le grandi distribuzioni.
Prima di darti qualche informazione a riguardo constato che tu stesso affermi inconsapevolmente che di grandi centri di spesa non abbiamo bisogno, infatti affermi che molti tuoi conoscenti sono in difficoltà economica, molte aziende chiudono, ergo di moneta da spendere ne gira e ne girerà ben poca, a maggior ragione per generi non indispensabili e tra l'altro non poi così a buon mercato come si vuol far credere.
Tornando alla logica della grande distribuzione, almeno per quello che concerne l'alimentare, ma non credo sia diverso per altri settori, il target è vendere prodotti belli alla vista, al prezzo stabilito da loro stessi che ne determinano anche il volume (quantità), prendere o lasciare.
Ho visto fior di piccole attività ben avviate, remunerative e con prodotti di qualità, essere attratte dall'affare "supermercato", ovvero aumento di produzione, riduzione del numero di clienti con conseguente riduzione di rischi pagamento, tanto il supermaket paga sicuramente a 90-120 giorni ma paga,inizialmente si prospettano sempre vendite totali e pochi resi che sono sempre a carico del produttore, un anno due, poi arriva la scadenza di contratto, se viene rinnovato in genere si chiede un aumento di produzione che costringe il produttore ad investire, ad assumere, si vedono aziende esplodere nelle dimensioni oltre l'immaginabile se si considera l'origine e poi arrivano puntuali i problemi, in termini di qualità ,generalmente ed inevitabilmente in discesa, i banchi restano sempre più pieni di invenduto, anche il prezzo viene ridiscusso al ribasso, poi propongono di fornire le offerte, una sorta di sovra produzione sottocosto a carico del produttore allo scopo di tornare ai livelli accettabili contando su nuovi acquirenti, alla fine come accade per le comete ti assorbono, ti annientano e poi ti lasciano nella scia fino a che non scompari nel buio dell'universo.
Solo chi si accorge in tempo si salva, con fatica ricomincia quasi da capo, per gli altri non resta che farsi assumere da qualche catena che fino a ieri era un partner commerciale.
Non so se hai notato i centri commerciali odierni rispetto al passato, oggi hanno il forno interno per pani e dolci , la pescheria interna, la macelleria interna, alcuni la gelateria e pure la pasticceria, hanno assorbito decine e decine di professioni, pensa ai negozi di generi tecnici e tecnologici, prima c'era il commesso del negozietto che ti spiegava appassionato il prodotto che volevi, ti consigliava quello per lui migliore, oggi ci sono commessi che non conoscono l'oggetto se non in linea generale (basta leggere il depliant in fondo), ti vendono quello che il commerciale ordina di vendere in base agli accordi, tanto anche se non è il miglior prodotto ti fanno credere che comunque hai fatto l'affare del secolo, che hai risparmiato per la prossima volta che poi non sarà nemmeno tanto lontana, tanto il bidone te l'hanno già messo nel carrello e te tutto contento vai alla cassa, paghi e i cocci son tuoi fino al prossimo acquisto.
Io non so quei professori, quelle consulenze in quale contesto le abbiano formulate, non so se hanno tenuto conto del momento storico o se si sono avvalsi di modelli matematici che oggi paiono vetusti, le conclusioni, i vantaggi, le opere di infrastrutture, forse anche in Veneto erano giunti alla stessa conclusione, peccato che l'alluvione li abbia smentiti, inoltre mi pare di ricordare nello specifico che Ikea non realizzerebbe nessuna infrastruttura previa quelle necessarie alla sua funzione (ingresso da via pubblica e parcheggi privati), per cui il grande vantaggio io non lo vedo ma si sà la vista non è matematica.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Il professore della Bocconi... del 5/12/2010 - 11:57
per Domenica
AUTORE: Matteo
email: -

5/12/2010 - 21:05

ti informo che la statistica della domanda di prodotti IKEA è in crescita di conseguenza a Sesto Fiorentino non sarà perso alcun posto di lavoro al contrario verrà aumentato il personale in tutti i punti vendita IKEA compreso Migliarino
----------------  RISPONDI





In risposta a: per "Vincenzo" del 5/12/2010 - 12:44
Caro Vincenzo...
AUTORE: Ultimo
email: -

5/12/2010 - 16:11

... sei di una superficialità disarmante. E' con i "dolcioni" che le multinazionali tipo IKEA si arricchiscono ..... sono i creduloni un pò ignoranti (nel senso che ignorano) che danno una grossa mano ai furbacchioni delle multinazionali ... le quali ne approfittano ... Ma se leggi il mio intervento di ieri forse comprenderai quello che ancora non hai capito .... cioè che IKEA e tutto il Centro Commerciale può insediarsi a Migliarino senza nessun ostacolo .... basta che lo faccia rispettando le leggi e i regolamenti come facciamo tutti noi...
..Ti saluto
Ultimo.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ora basta cosa! del 5/12/2010 - 9:47
per "Vincenzo"
AUTORE: domenica
email: -

5/12/2010 - 12:44

il tono che usi non meriterebbe neppure risposta. Ma visto che tra le righe hai detto una non verità nuova, informo che Ikea in risposta alle voci che giravano sul fatto che la nuova viabilità sarebbe stata a suo carico, ha scritto chiaramente sui quotidiani che ciò non risponde al vero. In sintesi: io mi preoccupo di tirare su il cubo giallo e blù ed i relativi parcheggi, alle strade ci penserà pantalone.
bbona
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ora basta cosa! del 5/12/2010 - 9:47
Il professore della Bocconi...
AUTORE: Carta Canta
email: -

5/12/2010 - 11:57

... ha anche detto che se ne perdono tra 400 e 500... in più Ikea qua, cannibalizzerà i posti anche di Ikea a Sesto Fiorentino... leggilo bene lo studio, oppure non dire solo quello che ti torna comodo. Leggi, leggi, leggi, leggi, leggi, leggi, leggi, leggi, leggi, leggi...
----------------  RISPONDI





In risposta a: Confrontandomi con P.G. del 3/12/2010 - 17:49
Fra GP e PG
AUTORE: Paolo Grossi ( PG)
email: -

5/12/2010 - 9:57

Pensare di fare una fascia di protezione di mezzo chilometro in profondità intorno alle nostre strade nazionali provinciali ed autostrade Italiane come pensa GP e non coltivare più mais, grano, girasoli, e vedendo da Bologna a Bolzano quelle lunghe file di meli, peri, peschi,e pergole d'uva può essere anche una bella soluzione per la nostra salute: però...per poi farci una bella filata continua di capannoni...forse è la soluzione dei nostri mal di pancia?

I comunisti una volta avevano uno slogan che non fu molto efficace -lavorare meno-lavorare tutti! e..si fecero fregare da uno solo che è diventato il più ricco di tutti noi ed il suo slogan segreto era - arricchirsi ed arricchire quelli vicini a me/noi ed affamare tutti gli altri..per comprarli meglio con la nuova fame; la fame dei posti di lavoro.
PG l'ha capita GP no!
----------------  RISPONDI





In risposta a: ora basta! del 4/12/2010 - 19:36
Ora basta cosa!
AUTORE: vincenzo
email: -

5/12/2010 - 9:47

Certo che la geente favorevole mostra le proprie ragioni, tu ce l'hai la PANZA PIENA? Molti no, molti faticano ad arrivare alla fine del mese, molti non hanno lavoro e tu? Non è che il mondo gira sull'egoismo, io ho degli amici in difficoltà perchè le ditte chiudono o sono in crisi e lo studio commissionato dall'amministrazione al professore della Bocconi (40000 euro!) ha dimostrato che i posti di lavoro sono 900 (carta canta villan dorme) l'altro professore di Roma (altri 40000 euro!) ha detto che la voabilità avrebbe un miglioramneto notevole (carta canta villan dorme. Poi mi risulta che la viabilità sarebbe a spese di IKEA. Allora spiegami tu e qualche altro migliarinese le tue ragioni perchè sei contrario. Traffico? smog? Cementificazione? Raccontatelo ai bambini dell'asilo che il 90% dei Vecchianesi è d'accordo e quando gli incapaci che ci amministrano andranno a casa forse qualcosa camibierà e non solo per IKEA.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Confrontandomi con P.G. del 3/12/2010 - 17:49
meglio i pomodori di migliarino che...
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

4/12/2010 - 23:13

Non so quali pomodori arrivino sulla tua tavola, di sicuro se ti approvvigioni nei centri commerciali essi provengono in buona parte dalla Campania, non so nemmeno se hai rivisto le immagini di quella regione in questi giorni e non so se sei capace di fare 1+1, comunque sono sicuro che con piccoli accorgimenti e persone capaci e di buona volontà produrre pomodori di gran lunga migliori di quelli che compri oggi al supermercato sia possibile farli anche in quei terreni, inoltre se la vogliamo dire tutta, aumentando il traffico anche nella zona artigianale andrebbero compromessi anche i terreni della bonifica, che facciamo, già che ci siamo spargiamo cemento fino al lago di Massaciuccoli, magari lo copriamo con l'asfalto, ci facciamo un megaparcheggio con navetta per servire le marine di torre del lago e vecchiano ed il lavoro di sicuro non mancherà...per ospedali, medici e industrie farmaceutiche, poichè di questo passo lo sviluppo che intendi te ci porterà tutti in una fossa a patto che resti spazio per scavare.
Perchè non si fà in modo che nella zona artigianale sorgano nuove piccole aziende di servizi, professionali etc. che assumano personale qualificato per mansione, 10 aziende possono coprire la metà del personale di Ikea, possono essere meglio pagati, meglio realizzati professionalmente, e l'impatto sull'ambiente e sul traffico sarebbero risibili, la viabilità non richiederebbe ulteriori ampliamenti a discapito di altro territorio, l'aria respirata in loco non sarebbe peggiore di adesso e nessuna realtà agricola vedrebbe compromesso il proprio futuro che poi è anche il nostro.
Certo con Ikea ci si libera da ogni pensiero, qualcuni ci lucra sopra e in futuro, visti gli effetti su territorio e salute qualcun altro, un affare insomma ma no per i tanto acclamati lavoratori.
----------------  RISPONDI





In risposta a: ma sei di Migliarino? del 4/12/2010 - 16:45
ora basta!
AUTORE: migliarinese
email: -

4/12/2010 - 19:36

Sembra inutile, per quelli contrari al Centro Commerciale, continuare a scrivere e motivare le proprie ragioni, spiegare i motivi della loro posizione e magari indicare anche un diverso tipo di sviluppo.
Intanto nessuno dei favorevoli spende una parola sul motivo della localizzazione all’Ovaio invece che a 300 metri a monte e nessuna delle ragioni portate per motivare il rifiuto vengono considerate e confutate.
Tutti i favorevoli fanno sempre la solita solfa, siete a pancia piena, non pensate agli altri, si muore di fame, lo sviluppo non c’è. Nessuno che contrasti i motivi del rifiuto più volte inutilmente spiegati in molte lettere a questo forum. Forse conviene che i contrari al Centro non scrivano più le loro ragioni per non rischiare di essere offesi e di apparire egoisti.
----------------  RISPONDI





In risposta a: ma sei di Migliarino? del 4/12/2010 - 16:45
W il Presidente di Unicoop Firenze
AUTORE: Amico di Turiddo Compaini
email: -

4/12/2010 - 19:10

La domenica statevene in famiglia.

Con questo bel richiamo ho ancora più rispetto per tutti i lavoratori dell'Unicoop Toscana dei suoi dirigenti e del loro Presidente ed essendo socio Coop è anche mio Presidente.
Se i lavoratori han chiesto di lavorare nei giorni di lavoro ed i loro dirigenti si dichiarano più che daccordo; gli fa onore e meritano appunto: rispetto!
La razionalità perduta in questi anni ci ha portato all'impoverimento e come spiega bennissimo Turiddo Compaini che da 37 anni è Presidente Unicoop, non possiamo sperare di superare la nostra crisi e ripetere all'infinito quello che ci ha portato fin quì e ci raccomanda di tornare a usare il nostro spirito critico ricollocando il cittadino al centro della storia.

Auguri Presidente; ci vediamo fra settimana alla Coop.
----------------  RISPONDI





In risposta a: ma sei di Migliarino? del 4/12/2010 - 16:45
Poveri noi, "siamo alla frutta!"
AUTORE: GiO
email: -

4/12/2010 - 18:51

Caro Carlo c'è chi crede che IKEA vada solo a danneggiare, ma ad oggi è l'unica opportunità di riqualificazione di territorio, turismo, viabilità ecc.

Ricordate che "Le esigente dei molti, contano piu' di quelle dei pochi", l'importante e fare tutto sotto una bella supervisione, per non arrecare danni a cittadini, ambiente e tutto quant'altro possano far paura a tutti i residenti.

Il territorio, l'occupazione, la viabilità e ferma a 40 anni fa.

Peggio di ora la vedo parecchio dura, comunque per chi è contrario dovrebbe mettersi una manina sulla coscienza e pensare a chi il lavoro non lo ha, oppure a tutti quelli che si alzano la mattina per andare a lavoro a 40 km. per 500 € il mese.

MA, riflettere gente siamo nel 2010, e si moie di fame !!!.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ma di cosa parlate? del 4/12/2010 - 12:12
siamo tutti uguali
AUTORE: Gino
email: -

4/12/2010 - 17:50

è chiro sig. JPD che ogni persona fa i suoi interessi, in questo caso ogni frazione del comune di Vecchiano presenta delle problematiche.
io abito proprio a Filettole e sono tra quelle persone disturbate dalla Firenze mare.
ma come lei sa l'interesse di molti prevale su quello di pochi e come lei sa l'autostrada rappresenta una pubblica utilità.
sarebbe bastato che l'amministrazione si fosse attivata affinchè l'autostrada installasse pannelli fono assorbenti.
l'abbiamo fatto noi cittadini ma con scarsi risultati, addirittura forse verranno installati nel 2020 poichè il rumore non è tale da richiedere un intervento immediato.
lascio a lei ogni commento.
di conseguenza l'insediamento IKEA offrendo posti di lavoro và oltre oltre quelli che sono gli interessi di alcuni migliarinesi poichè il lavoro è garantito per costituzione
e lo stato deve intervenire per renderlo effettivo (art.4) e comunque si deve migliorare la viabilità per tutelari gli abitanti della zona.
infine se è "tollerabile" il traffico della Firenze-mare, a maggior ragionelo è quello del tratto di strada che porta a IKEA
----------------  RISPONDI





In risposta a: Replica del 4/12/2010 - 8:31
ma sei di Migliarino?
AUTORE: carlo
email: -

4/12/2010 - 16:45

Ma quello che dici lo pensi davvero o sei contrario a presscindere? Ci prendono per il culo in tutta Italia per la questione Ikea, Ma ti rendi conto che opportunità che è? Rimaniamo nella mediocrità a Vecchiano, continuate a ragionare da tonti e a guardare nel vostro orticello poi c'è gente che non arriva alla fine del mese e questa opportunità di lavor l'aspetta in gloria EGOISTI TUTTI QUELLI CHE LA PENSANO COME TE!
----------------  RISPONDI





In risposta a: Confrontandomi con P.G. del 3/12/2010 - 17:49
Ma di cosa parlate?
AUTORE: J.P.D.
email: -

4/12/2010 - 12:12

Allora l'ovaio è inquinato a causa dei marziani o dall'inquinamento da traffico?
Se lo utilizzate con un centro commerciale come dite l'inquinamento aumenta o diminuisce?.
E i Migliarinesi ne respirano di più o di meno di porcherie?
e l'inquinamento acustico aumenta o diminuisce?
Quando vi sarete posti queste domande seriamente potete andare avanti nella discussione altrimenti per piacere fatela finita.
E' oltremodo singolare che quando si parla di antenna di telefonia a Vecchiano tutti sono giustamente contro ma se gli domandi se vogliono l'ikea a Migliarino tutti dicono di si, se parli con uno di Filettole ti dice che il traffico della Firenze mare gli da noia ma se parli di ikea a Migliarino gli va bene. Allora facciamola finita e cerchiamo di essere un po' meno egoisti e almeno cercare di mettersi nei panni di quei poveri cristi che subiranno inevitabilmente la decisione dei più.
Povera Italia come siamo scesi in basso.
----------------  RISPONDI





In risposta a: la nostra ricchezza del 3/12/2010 - 13:09
Replica
AUTORE: P.G.
email: -

4/12/2010 - 8:31

La domanda è proprio questa: perché proprio all’Ovaio e non nella zona industriale?
E non è solo un problema di localizzazione ma soprattutto di dimensioni. Una Ikea ben venga e porti lavoro, un Centro Commerciale è troppo invadente e anche un controsenso in un comune che un tempo aveva scelto il Parco come progetto di sviluppo. Perché è quello che manca, un vero, reale progetto di sviluppo. Per questo i cittadini meno interessati dal Centro perché in frazioni più lontane, o più bisognosi di prospettive lavorative, lo indicano come soluzione. Chi è contro il Centro non è contro l’occupazione e lo sviluppo, solamente vede queste cose legate ad una prospettiva diversa che metta al centro di tutto quello che abbiamo di più prezioso: il nostro territorio e il nostro Parco. Nessuno vuole mangiare ortaggi dell’Ovaio, non è questo il motivo del rifiuto, è il problema culturale (che dovrebbe essere proprio della sinistra) di non voler legare il nostro futuro, il nostro sviluppo ad un Centro Commerciale contro tutte le logiche (tranne, forse, quelle politiche) che si chiamano qualità della vita, traffico, inquinamento, confusione. Quindi il problema si può ridurre semplicemente alla scelta di una strada, quella più facile, pronta, del Centro Commerciale che stravolgerà per sempre il nostro territorio (e le nostre vite, si, anche quelle dei nostri figli) o quella più lunga, difficile ma virtuosa del lavoro legato al Parco, legato ad un territorio ricco di possibilità. Ognuno faccia la propria scelta ma rifletta bene sulle conseguenze perché la scelta sarà purtroppo irreversibile.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Confrontandomi con P.G. del 3/12/2010 - 17:49
Concorde con Pardini ( G.)
AUTORE: Filippo Cola
email: -

3/12/2010 - 19:48

Caro Graziano non potevi esprimerti meglio. Salvaguardia del territorio senza venir meno al bisogno di sviluppo della nostra zona. Sviluppo che non deve far rima con svalutazione dell' ambiente. Mi piace questa tua valorizzazione della TRADIZIONE con un occhio SENZA PREGIUDIZI verso il FUTURO...
----------------  RISPONDI





In risposta a: Territorio del 3/12/2010 - 16:50
Confrontandomi con P.G.
AUTORE: Graziano Pardini
email: -

3/12/2010 - 17:49

Vedi dottore,sulla prima parte del tuo ragionamento mi trovi completamente daccordo,quando sostieni che il valore di un terreno o di un bene comune lo si apprezza quando ci rendiamo conto di non averlo piu'.Mi hai ricordato indirettamente la famosa "aia" dove sono crsciuto con la mia famiglia e da ragazzino mi brillavano gli occhi alla vista della trebbiatrice attaccata al Landini con motore a scoppio!!Vorrei tanto poter tornare a quel tipo di paesaggio,ma mi rendo conto che vi e' stata una evoluzione e dal logo siamo passati al bagno in casa con tanto di pinguino eccc..
Certamente saprai che chi ha inventato la plastica ha ricevuto il premio Nobel!!!Adesso qualcuno gli darebbe l'ergastolo.Cosi sara'anche per i cellulari ed altre cose ancora.Dove non condivido piu' il tuo ragionamento e' sull'insistere nell'identificare una zona come quella dell'OVAIO come un territorio da salvaguardare ed addirittura adatto a produrre cibo!!Ma te, li mangeresti degli zucchini,dei pomodori o quantaltro prodotto in quei terreni?Anche la creazione di posti di lavoro aiuta o no a migliorare la qualita' della vita?Proviamo per una volta a guidare noi i processi di investimento sui nostri territori,mettiamo delle condizioni che portino dei benefici a tutta la comunita'.
Confrontiamoci senza pregiudizi fra speculatori ed integralisti dell'ambiente,troviamo soluzioni cominciando a pensare a chi ha piu' bisogno,a chi un lavoro non ce lo ha.Con stima
----------------  RISPONDI





In risposta a: sono d'accordo del 3/12/2010 - 15:06
Territorio
AUTORE: P.G.
email: -

3/12/2010 - 16:50

Il genere di territorio in cui viviamo, la qualità della vita che conduciamo rappresentano un valore. E’ qualcosa di prezioso, qualcosa che ci accorgiamo di avere a volte solo quando lo perdiamo. Lo dimostrano, recentemente, i cittadini del comitato nato per l’antenna a Vecchiano. Cittadini che si occupavano delle loro cose, che solo saltuariamente magari si interessavano all’Amministrazione, che hanno visto improvvisamente modificarsi il loro territorio, della cui qualità nemmeno avevano consapevolezza, e per questo si sono riuniti e formato un comitato in opposizione a questa almeno illogica localizzazione.
Perciò quando dobbiamo prendere una decisione che riguarda il nostro territorio bisogna stare molto attenti a non compiere errori, errori che spesso sono irrimediabili.
Se un tempo quando vedevamo nascere case di abitazione, strade, interi quartieri quello sembrava il progresso, il benessere, la felicità oggi quelle stesse realizzazioni sono diventate una perdita.
Ogni nuovo quartiere ci porta via della terra, del territorio, ci porta via il suolo su cui non si potrà più camminare, non si potrà più seminare, non potrà produrre cibo, ci toglierà la vista del paesaggio circostante, ci aumenterà il traffico, ci diminuirà l’acqua, produrrà rifiuti. Ogni nuova costruzione sarà per tutti i cittadini una nuova perdita.
Non è semplice arrivare ad abbracciare completamente questo concetto del valore del territorio e della necessità di salvaguardarlo come un bene fondamentale per il nostro futuro, e spesso chi lo fa viene tacciato di essere conservatore, di opporsi al progresso, qualche volta addirittura ai posti di lavoro quando il nuovo progetto è commerciale. Ma questo sarà il futuro.
Per ora si capisce la sua importanza solo quando legato ad eventi atmosferici eccezionali legati al suo dissesto ma il suo valore si sta facendo strada in settori sempre più numerosi della società civile. Questa consapevolezza è sorta prima di tutti negli architetti, gli specialisti che si occupano di territorio e di paesaggio, poi sono seguiti alcuni amministratori illuminati in alcuni piccoli comuni in Italia, poi anche molti cittadini più sensibili hanno cominciato a mettere in dubbio il concetto del territorio come un semplice bene di consumo, comprendendone invece il grande valore, la ricchezza che può rappresentare per la comunità
Un territorio di valore che noi a Vecchiano abbiamo e che dobbiamo assolutamente cercare di mantenere rispettandolo, valorizzandolo, utilizzandolo magari con intelligenza e fantasia come volano per quei posti di lavoro, per quel famoso progresso in nome del quale, qualche volta, si avrebbe la tentazione di svenderlo a personaggi che hanno a cuore solo il proprio interesse.
----------------  RISPONDI





In risposta a: la nostra ricchezza del 3/12/2010 - 13:09
sono d'accordo
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

3/12/2010 - 15:06

Che dire, le mie informazioni coincidono con le tue ed è assurdo ancora oggi, in Vecchiano come altrove, parlare di progresso, fututo e lavoro in "simbiosi" con nuove costruzioni o con edificazioni di centri di spesa (ipermercati o centri commerciali).
La riduzione delle terre agricole, oltre a determinare i dissesti idrogeologici, ci rende ulteriormente schiavi dall'estero, anzi in questo caso dipendenti dall'estero, perchè se è vero che si può far a meno di diavolerie elettroniche, di auto, lavatrici etc. non essendoci alternative per campare bisogna mangiare e fino a prova contraria ogni alimento deriva direttamente o indirettamente dalla terra.
----------------  RISPONDI





Sono disponibili 21 articoli in archivio:
 [1]