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La caduta del muro



9/11/2009- Soldati della DDR

Il muro di Berlino


La storia del Muro di Berlino è fortunatamente a lieto fine. E' forse l'unico monumento della storia di cui non si rimpiange assolutamente la perdita. Oggi il Muro non esiste più, se non in brevi tratti, ma la sua presenza fino a pochi decenni fa sembrava intaccabile. Dal 1961 al 1989 il Muro di Berlino ha diviso la parte occidentale della città tedesca, governata dai paesi della Nato, da quella orientale filosovietica della Germania DDR. Il Muro viene costruito per volontà dalla parte sovietica con l'intento di frenare la continua fuga dei cittadini tedeschi dell'Est verso la parte occidentale-capitalista della città. La costruzione spacca a metà i quartieri berlinesi, intere famiglie e persino alcuni palazzi si trovano ad avere una facciata sulla zona sovietica e l'altra su quella americana. In questo breve pagina riassumiamo la sua storia.


Dopo la fine della seconda guerra mondiale in Europa, Berlino è divisa in zone di occupazione sotto il diretto controllo militare degli eserciti dei paesi vincitori della guerra. La zona orientale e il resto dei territori della Germania Est è sotto il controllo diretto dell'esercito sovietico. La zona occidentale di Berlino è invece assegnata al controllo dell'esercito francese, inglese e americano. Nella Berlino distrutta dalla guerra la popolazione non percepisce sostanziali differenze tra le forze occupanti. La parte Est e quella Ovest appaiono simili e vivere da una parte o nell'altra fa ben poca differenza per il popolo tedesco sconfitto dalla guerra.



Le differenze tra le due parti della città cominciano ad essere avvertire dalla popolazione soltanto a partire dagli anni '50. Decine di migliaia di tedeschi della Germania Democratica (DDR) varcano quotidianamente il confine per fare recarsi al lavoro a Berlino Ovest, dove la retribuzione del lavoro è più alta. Nello stesso tempo, molti turisti occidentali e tedeschi residenti nella parte filoamericana si recano nella parte Est della città (filosovietica) per fare la spesa alimentare o per andare al ristorante, grazie ai prezzi notevolmente più bassi della parte russa. Il passaggio da una zona all'altra della città è libero e si crea un vero e proprio fenomeno di pendolarismo da ambo le parti. Col passare del tempo, tuttavia, sono sempre di più i tedeschi orientali ad abbandonare il pendolarismo per lasciare definitivamente la Germania Democratica (DDR) e stabilirsi nella Germania Federale. Circa 3 milioni di tedeschi lasciano così la DDR, in particolar modo i lavoratori più specializzati.


L'economia della Germania Democratica (DDR) entra in crisi e il governo comunista corre ai ripari chiudendo tutte le vie di fuga dal paese. A farne le spese è soprattutto Berlino. Nella notte del 12 agosto 1961 l'esercito della Germania Democratica (DDR) dispone un reticolato di filo spinato, intervallato da blocchi di cemento, nei principali varchi di transito tra i quartieri dell'Est e quelli dell'Ovest della città. Ogni passaggio è vietato ai cittadini. I varchi sono presidiati dagli eserciti in assetto di guerra, contrapposti l'uno contro l'altro. E' la guerra fredda. Nei giorni seguenti le prime barriere di separazione sono progressivamente sostituite dalla costruzione di un lungo muro, alto 4 metri e caratterizzato dall'avere una parete liscia e una sommità ricurva per impedire alle persone di aggrapparsi con le mani e scavalcarlo (il "Muro di Berlino"). L'opera viene definita dagli autori con il nome di "roccaforte di protezione anti-fascista".

Immediatamente dopo il muro è situata la "striscia della morte", un zona off-limits posta tra il muro e il reticolato di filo spinato, con un fossato anticarro nel mezzo. Lungo questa striscia perderanno la vita almeno un centinaio di persone nel tentativo di fuga. Il muro è intervallato da torrette di guardia fortificate e dotate di mitragliatrici puntate lungo la "striscia". Durante la costruzione del muro molti fuggitivi riescono a passare nella zona Ovest passando dalle finestre dei palazzi spaccati a metà dal confine. Successivamente anche questi varchi di fortuna sono murati e fortificati. Nel corso di venti anni il Muro di Berlino raggiunge una lunghezza di 155 km.


I soldati ricevettero l’ordine di sparare su tutti quelli che cercavano di attraversare la zona di confine che con gli anni fu attrezzata con macchinari sempre più terrificanti, con mine anti-uomo, filo spinato alimentato con corrente ad alta tensione e addirittura con degli impianti che sparavano automaticamente su tutto quello che si muoveva nella cosiddetta ”striscia della morte”.


I quartieri Est e Ovest della città sono completamente isolati e resteranno tali per quasi trent'anni.
Le divisioni e le crisi politiche dell'intero pianeta trovano in Berlino la capitale del mondo, l'aria è tesa ed il panorama appare agli osservatori stranieri come un quadro triste e cupo. Berlino Ovest segue il processo di modernizzazione dei paesi capitalisti, migliorando il benessere degli abitanti, mentre Berlino Est subisce la progressiva decadenza economica dei paesi comunisti. La divisione del popolo tedesco e l'impotenza delle nuove generazioni nei confronti del Muro, si manifesta soprattutto nella rabbia dei giovani artisti e nei graffiti disegnati con colori vivaci lungo la parte occidentale del Muro.


I tentativi di fuga costarono la vita dal 1961 al 1989 a 192 persone.

Ben 5000 furono invece le fughe riuscite.


Soltanto il 9 novembre del 1989, a seguito del crollo dell'economia sovietica e del clima di distensione globale, le due zone della città tornano a riunirsi. La sofferenza dei tedeschi scoppia in un'improvvisa gioia collettiva ed in pochi giorni, o forse ore, il lungo Muro di Berlino viene distrutto a colpi di piccone o di martello dagli stessi cittadini. Oggi resta in piedi soltanto un chilometro del Muro ed è conservato nella East Side Gallery come monumento alla memoria di quei giorni bui. Un altro breve tratto del Muro è visibile nella Bernauer Strasse.


La caduta del muro di Berlino aprì la strada per la riunificazione tedesca che fu formalmente conclusa il 3 ottobre 1990.

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