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AFORISMI
Sergio Endrigo



5/12/2009- Sergio Endrigo (1933-2005)

« C'è gente che ama mille cose / e si perde per le strade del mondo... / Io che amo solo te / io mi fermerò e ti regalerò / quel che resta della mia gioventù.. »


« Se il tempo è galantuomo io son figlio di nessuno, / vent'anni son passati e il nemico è sempre là... / Ma i tuoi compagni ormai non ci son più: / son tutti al ministero o all'aldilà »


« La solitudine che tu mi hai regalato / io la coltivo come un fiore »


"Adesso si adesso che tu vai lontano sono acqua chiara le nostre lacrime e non servono più...".



Chiedo scusa ai lettori, questi non sono aforismi ma solo le parole di alcune sue canzoni.

E’ solo un modo per ricordare questo grande autore, questo grande poeta che trova ingiustamente poco spazio sui nostri media. Per la sua opera come cantautore, come autore per molti altri cantanti, per la collaborazione artistica con grandi personaggi come De Moraes, Pasolini, Ungaretti, Marin, Rodari, per le sue famose canzone dedicate ai bambini. Ho pensato di rendergli omaggio su questo nostro modesto giornale per tutte le belle canzoni che ci ha regalato. (R)






Sergio Endrigo nacque a Pola dal pittore e scultore Romeo Endrigo (anche tenore autodidatta) e da Claudia Smareglia. Costretto dalle vicende seguenti alla fine della seconda guerra mondiale ad abbandonare la città natale insieme alla madre (il papà era morto nel 1939) si trasferì prima a Brindisi e poi a Venezia .

Per aiutare economicamente la mamma, interruppe gli studi ginnasiali ed iniziò a lavorare (tra l'altro anche come "lift-boy" in un hotel e come fattorino alla Mostra del Cinema) ed iniziò anche a suonare la chitarra trovando un ingaggio come cantante e contrabbassista in varie orchestre, fino ad entrare nel complesso di Riccardo Rauchi.

Nel 1960, dopo aver superato il provino con il maestro Giampiero Boneschi firmò un contratto come cantante con la Dischi Ricordi, che lo dirottò alla sottoetichetta Tavola Rotonda.

Fu proprio Nanni Ricordi a spingerlo a scrivere alcune canzoni che, seppure scritte da Endrigo, furono firmate da Mariano Rapetti, il padre di Mogol, con lo pseudonimo "Calibi", e dal maestro Renato Angiolini con lo pseudonimo "Toang".

Nel 1962 abbandona la Ricordi per la RCA, seguendo il suo produttore Nanni Ricordi, ed è proprio in quell'anno che viene pubblicata una delle sue canzoni più famose, "Io che amo solo te", un brano straordinario che nel corso degli anni ha conosciuto svariate versioni (ricordiamo in particolare quelle di Mina, Ornella Vanoni,Marisa Sannia, Gino Paoli, Enzo Jannacci, Claudio Baglioni, Fiorella Mannoia).

Nello stesso anno uscì il suo primo LP da solista (ne aveva pubblicato uno nel 1959 con l'orchestra di Rauchi), intitolato semplicemente “Sergio Endrigo” che comprendeva oltre a ovviamente Io che amo solo te altri classici come , Vecchia balera, La periferia, Il soldato di Napoleone (su testi di Pier Paolo Pasolini tratti dalla raccolta La meglio gioventù), Aria di neve, Via Broletto 34 (bella canzone su un delitto), Viva Maddalena, I tuoi vent'anni. Nel 1963 seguì un secondo LP dal titolo Endrigo, con altri classici come Se le cose stanno così, Annamaria, La rosa bianca (da una poesia del grande poeta cubano José Martì), Era d'estate, La guerra.

Nel 1965 lasciò la RCA per la Fonit Cetra; compose uno dei suoi brani più belli e famosi, "Te lo leggo negli occhi" (interpretato da Dino e da Giorgio Gaber e poi, trent'anni dopo, da Franco Battiato).

Su 45 giri pubblicò quell'anno due grandi successi: in estate "Mani bucate", e in autunno "Teresa", brano che venne censurato dalla Rai per i contenuti del testo, dove si parlava di una relazione con una ragazza non più vergine, argomento all'epoca piuttosto scabroso.

Debuttò al Festival di Sanremo nel 1966 con “Adesso sì” (che in quello stesso anno venne incisa anche da un giovane e sconosciuto Lucio Battisti in una compilation di canzoni di Sanremo della Ricordi).
Sempre nel 1966 uscì il terzo LP che si intitolava di nuovo Endrigo e comprendeva, oltre ad Adesso si, canzoni come Mani bucate, La donna del Sud, La ballata dell'ex (canzone che tratta il tema della guerra partigiana e della fine delle speranza che aveva alimentato la lotta a causa della continuità tra l'Italia di prima della guerra e quella degli anni '50), Girotondo intorno al mondo, Teresa, Dimmi la verità. Due anni dopo vinse la rassegna canora con Canzone per te in coppia con Roberto Carlos. Lo stesso anno partecipò anche all'Eurofestival con Marianne.

Nel 1969 Endrigo arriva secondo, sempre a Sanremo, cantando in coppia con l'inglese Mary Hopkin la sua Lontano dagli occhi. L'anno successivo si classifica terzo con L'arca di Noè cantata assieme a Iva Zanicchi.

Endrigo interpretò anche alcune canzoni per bambini come La casa (testo e musica originali di Vinicius de Moraes, tradotta da Sergio Bardotti) e contenuta nell'album La vita, amico, è l'arte dell'incontro (1969): quest'ultimo è inciso con i due poeti Vinicius de Moraes e Giuseppe Ungaretti (che nel disco recita alcune liriche di Vinicius tradotte) e molti musicisti come il chitarrista brasiliano Toquinho, Maurizio De Angelis, il batterista Enzo Restuccia e Giovanni Tommaso.
Sempre con la collaborazione di Vinicius incide nel 1972 un disco di canzoni per bambini dedicate agli animali, "L'arca", con la partecipazione in alcune canzoni di Marisa Sannia, Vittorio De Scalzi dei New Trolls e dei Ricchi e Poveri: ricordiamo "La papera", "La pulce" ma soprattutto la celebre "Il pappagallo".

L'anno successivo mette in musica (con la collaborazione di Luis Bacalov) alcune poesie per bambini di Gianni Rodari nell'album Ci vuole un fiore: tutti quelli che sono stati bambini negli anni '70 ricordano la canzone omonima ("Per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l'albero..."), ma celebri sono anche "Il signore di Scandicci" e "Mi ha fatto la mia mamma".

In tutte queste canzoni, comunque, Sergio Endrigo è riuscito sempre a mantenere un alto livello qualitativo nei testi e nelle musiche, senza mai cadere nel banale come, a volte, è successo ad altri autori che si sono cimentati in brani per bambini.

 
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