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BIOGRAFIE
Gianfranco Fini



31/7/2010- Gianfranco Fini, una lunga insofferenza e infine lo "strappo" col Presidente Berlusconi

Gianfranco Fini nasce a Bologna il 3 gennaio 1952 da Argenio (detto Sergio) e da Erminia Danila Marani. La famiglia appartiene alla media borghesia bolognese, e non ha una particolare tradizione politica. Il nonno paterno Alfredo era militante comunista, mentre il nonno materno Antonio Marani, ferrarese, fascista della prima ora, aveva partecipato alla marcia su Roma con Italo Balbo.

Il padre Argenio era stato volontario della Repubblica sociale italiana, nella divisione di fanteria di marina "San Marco", ed iscritto all'Associazione nazionale combattenti della RSI. Un cugino di Argenio, Gianfranco Milani, morì a vent'anni, ucciso dai partigiani, nei giorni seguenti il 25 aprile 1945: in sua memoria il primogenito è stato battezzato Gianfranco.

Il giovane Gianfranco Fini inizia i suoi studi al ginnasio per passare poi all'istituto magistrale, dove tremina gli studi nel 1971 con ottimi profitti. Nel 1969 inizia ad avvicinarsi alle ideologie dell'MSI (Movimento Sociale Italiano). Si avvicina all'organizzazione studentesca dell'MSI, la Giovane Italia (poi confluita nel Fronte della gioventù), senza peraltro intraprendere una vera e propria militanza politica.

Con la famiglia si trasferisce da Bologna a Roma, dove il padre era stato nominato direttore di filiale della compagnia petrolifera Gulf. Gianfranco si iscrive al corso di pedagogia della Facoltà di magistero presso La Sapienza di Roma. Si iscrive inoltre alla sezione dell'MSI del suo quartiere. Grazie alla sua preparazione culturale Gianfranco Fini diviene in breve una figura di rilievo dell'organizzazione giovanile missina: nel 1973 viene nominato responsabile della scuola del Fronte della gioventù di Roma dal futuro deputato Teodoro Buontempo (allora segretario provinciale del Fronte) e cooptato nella direzione nazionale dell'organizzazione.

Fini incontra difficoltà a frequentare regolarmente le lezioni universitarie perché preso di mira dagli estremisti di sinistra del suo quartiere, tuttavia completa rapidamente il corso di studi e nel 1975 consegue la laurea in Pedagogia con indirizzo psicologico, con la votazione di 110 e lode, discutendo una tesi su i decreti delegati e le forme di sperimentazione e partecipazione all'interno della scuola, con attenzione specifica alla legislazione italiana.

Dopo la laurea Gianfranco Fini insegna lettere per un breve periodo presso una scuola privata.Nelle elezioni amministrative che si svolgono contemporaneamente alle politiche del 20 giugno 1976 Fini è candidato al consiglio provinciale di Roma per il MSI-DN nel collegio Nomentano-Italia; ottiene il 13 per cento dei voti, e non viene eletto.

Nell'agosto 1976 inizia a prestare il servizio militare a Savona, poi al distretto militare di Roma e al ministero della Difesa. Durante la ferma non interrompe l'attività politica: è proprio in questo periodo che la sua carriera politica ottiene una svolta decisiva che fa di lui il "delfino" in pectore di Giorgio Almirante, segretario nazionale e leader indiscusso dell'MSI dal 1969. Nel 1980 il suo nome viene iscritto nell'elenco dei professionisti dell'ordine dei giornalisti di Roma.

Nel 1983 Gianfranco Fini viene eletto per la prima volta deputato. Quattro anni dopo assume l'incarico di segretario dell'MSI, ma nel 1990 al Congresso di Rimini al suo nome viene preferito quello di Pino Rauti. Solamente un anno dopo Fini riconquista il ruolo di segretario. Nel novembre del 1993 si presenta come candidato sindaco per la città Roma: lo sfidante è Francesco Rutelli. Fini gode dell'appoggio di Silvio Berlusconi, non ancora entrato in politica. Rutelli vincerà al ballottaggio.

L'anno seguente, alla vigilia dell'elezioni, Fini decide di trasformare l'MSI e, rinunciando alla vecchia ideologia missina, fonda Alleanza Nazionale (è ufficialmente eletto Presidente al congresso di Fiuggi, all'inizio del 1995) che si allea a Forza Italia, il nuovo partito fondato da Silvio Berlusconi. Il successo è ottimo, addirittura superiore alle aspettative.

Alle politiche del 1996 An si ripresenta con il Polo, ma perde. Il risultato è deludente anche alle europee del 1998, quando nel tentativo di sfondare al centro si allea con Mario Segni: An non va oltre il 10 per cento. Con quest'ultimo conduce anche la battaglia dei referendum per le riforme istituzionali che però non ottengono il quorum.

Alle regionali del 2000 An alleata sempre con il Polo ottiene buoni risultati portando due candidati, Francesco Storace e Giovanni Pace, rispettivamente alla presidenza del Lazio e dell'Abruzzo.

Alle politiche del 2001 Fini si presenta con la Casa delle libertà. Il 13 maggio la larga affermazione del centrodestra gli vale il ruolo di Vice-Presidente del Consiglio dei Ministri nel secondo governo Berlusconi, nonostante An esca un po' ridimensionata dalle elezioni. Con le dimissioni da ministro degli esteri di Renato Ruggiero (gennaio 2002) viene candidato da più parti a prenderne il posto. Sarà poi lo stesso presidente Berlusconi ad assumere l'incarico ad interim.

Il 23 gennaio 2002 il premier Silvio Berlusconi candida Fini come rappresentare dell'Italia alla Convenzione Ue per le riforme istituzionali.

In una storica ed emblematica visita in Israele presso lo Yad Vashem (museo dell'olocausto costruito nel 1957 sul colle del ricordo a Gerusalemme, in memoria dei 6 milioni di ebrei uccisi dal nazifascismo) alla fine di novembre del 2003, Fini ricorda "le pagine vergognose" della storia, tra cui le "infami leggi razziali volute dal fascismo". Con questo gesto e con queste parole Gianfranco Fini sembra voler tracciare una definitiva linea di separazione dal passato storico del suo partito.

Abile comunicatore, leale, stimato da alleati e avversari per la sua correttezza e professionalità, Gianfranco Fini ha assunto il compito storico di dare alla destra italiana un'immagine moderna ed europea, ispirata più alla politica del presidente francese Chirac piuttosto che a quella di Le Pen. L'opportunità per rafforzare l'immagine del suo partito a livello europeo, e, in generale quella del paese a livello internazionale si presenta dal 18 novembre 2004, giorno dal quale Fini è nominato Ministro degli Affari Esteri.

Dopo le elezioni politiche del 2008 vinte con la coalizione del Popolo delle Libertà, alla fine del mese di aprile, Fini viene eletto Presidente della Camera dei deputati.

 
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