Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Dopo la nota leggenda di Fetonte e delle sorelle trasformate in pioppi della mitologia greca, andiamo a cercare in altri paesi a noi più lontani, le credenze che "circolano" sugli alberi più conosciuti al mondo tanto che i romani chiamavano come la gente: populus.
Per i Siouk Dakota il pioppo, detto waganchun, simboleggiava l’Asse del mondo nel rito della Danza del Sole.
Il sacerdote Alce Nero racconta che gli indiani hanno imparato a costruire i loro "tipi" guardando il pioppo e infatti la loro capanna ha la forma della foglia dell’albero.
Questo, tagliato ritualmente nel bosco, veniva eretto al centro a unire il cielo e la terra.
Altro simbolismo è quello che si riscontra tagliando un ramo superiore della pianta, dove nella sezione del fusto si vede disegnata una perfetta stella a cinque punte, che per gli indiani d’America rappresenta la presenza del Grande Spirito.
Anche il rumore che fanno le foglie nella brezza più leggera è considerata la voce della preghiera rivolta al Grande Spirito, che dice ascoltare qualsiasi essere vivente gli parli nei modi più diversi.
Nella capanna della danza del sole il palo centrale, di pioppo, al quale poggiavano i ventotto pali laterali, rappresentava il Grande Spirito, Dio di ogni cosa, Wakan-Tanka.
Noi, persone moderne civili e intelligenti, chiamiamo pioppo una persona di poco conto!