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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Lei non è "abbastanzina informato" si informi chi .....
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
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GOSSIP
di Trilussa

1/5/2011 - 12:16


Viviamo in un mondo dove le persone che vivono con un reddito di un euro al giorno hanno oramai superato il miliardo. Un mondo dove l’80% delle persone indigenti sono contadini schiacciati dalle grandi corporation dell’agro industria (Monsanto, Cargill, DuPont ecc) che vendono sementi, pesticidi e diserbanti a prezzi esorbitanti e dalle grandi catene di distribuzione che stabiliscono senza possibilità di contrattazione i prezzi dei prodotti agricoli tanto che nelle campagne di una grande nazione come l’India migliaia di coloni si suicidano bevendo gli stessi diserbanti che dovevano finire di avvelenate le loro terre.


In un mondo dove le macchine elettriche o a idrogeno o anche ad acqua inventate e prodotte fin dagli anni 90 dalle più grandi case automobilistiche mondiali non hanno avuto futuro perché le licenze sono state opportunamente comprate dalle grandi industrie petrolifere e distrutte affinché non arrivassero sul mercato e facessero perdere i lauti guadagni derivati dal petrolio.


Viviamo in un mondo dominato dalla finanza, dal libero mercato, dove i più deboli sono sempre più deboli ed i ricchi sempre più ricchi, un mondo diviso esattamente a metà fra chi ha enormemente tanto e chi non ha nulla. Un mondo diviso fra la morte dei piccoli rom bruciati sotto il ponte dell’autostrada nella loro fatiscente baracca a e quella della contessa Vacca Agusta, ricchissima vedova del fondatore della fabbrica di elicotteri, avvenuta nella sua megagalattica villa sulla costa ligure, pur nel lusso della sua casa e della compagnia del suo amante brasiliano, mentre si aggirava in giardino ubriaca e imbottita di psicofarmaci fino a cadere, forse, sugli scogli sottostanti.


E in un paese, l’Italia, dove tre ragazzi minorenni ed un diciannovenne di Grosseto massacrano due carabinieri che li avevano fermati di ritorno da uno di quelle scellerate riunioni giovanili che prendono il nome di rave-party, perché probabilmente in stato di ebbrezza alcolica e chissà.
E piange, si dispera pentito e prega per la sorte dei due carabinieri il diciannovenne massacratore che teneva in auto due mazze con cui finire i militari che lo avevano fermato, piange come quello che ha ucciso con un pugno l’infermiera rumena con tanto di marito e figli a Milano perché l’aveva schiaffeggiato dopo averle sputato.


L’opinione pubblica più attenta è consapevole e preoccupata per tutta questa ingiustizia nel mondo, per questa violenza che travalica ormai dalle azioni scellerate di alcuni per arrivare nella vita quotidiana di ciascuno di noi e chiederebbe una qualche riflessione su quello che sta accadendo, gradirebbe porre delle domande e avere delle risposte sul motivo di tante ingiustizie, sulle cause di questo aumento di violenza, vorrebbe avere risposte per noi e per i nostri figli che talvolta stentiamo a riconoscere.


Il telegiornale nazionale parte con un po’ della solita politica, nostro pane quotidiano con i toni che vanno aumentando di intensità in maniera proporzionale all’avvicinarsi delle elezioni amministrative di maggio, poi si passa subito all’evento del secolo (in ogni secolo ce ne sono diversi!): il matrimonio del rampollo inglese con la sua fidanzatina  con tanto di diretta televisiva.


Da giorni ormai  quotidianamente ci si domanda quale sia l’abbigliamento più adatto per la cerimonia, che colore avrà il cappello della regina, se sarà un matrimonio duraturo, quanti e chi saranno gli invitati ufficiali. Una carrellata poi alle tende sistemate davanti alla cattedrale di Westminster per essere in prima fila e alle scommesse sui vari particolari del matrimonio.
Per gli interessati un guasto alla macchina degli sposi è dato 67:1 mentre la fuga dall’altare 50:1.


Improvvisamente, di colpo, siamo allontanati dai veri problemi del mondo, dell’umanità intera, della gente comune alle prese ogni giorno con questioni che riguardano il lavoro, la scuola, la salute, il futuro proprio e dei propri figli per essere improvvisamente proiettati in un’altra dimensione, in un altro mondo. Un mondo di “matrimoni del secolo”, di moda, di vacanze, di auto di lusso, di festini a luci rosse, di cucina, di centri di bellezza, di medicina estetica oramai alla portata di tutti (comprese le diciassettenni che chiedono come regalo di compleanno di rifarsi il seno o i glutei non proprio alla moda e che vengono naturalmente soddisfatte da genitori attenti “per non rischiare di condizionare il loro delicato equilibrio psichico”!!)


Siamo improvvisamente proiettati nel mondo dorato e forse anche un po’ fantastico e alienante del gossip!!

Qui non ci sono povertà, guerre e violenza, qui ci sono solo sorrisi (spesso falsi) e ricchezza (spesso ostentata) dove tutti si vogliono bene (in apparenza) dove tutti solo felici anche se le statistiche dicono che è la categoria che consuma la maggior quantità di psicofarmaci.
Perchè poi il mondo reale, quello vero con i suoi problemi, a cui anche se ricco non puoi sfuggire, è appena fuori della porta e come esci dalla casa dorata ne sei subito dentro.


Se si cambia canale la musica sembra la stessa: il GF, come ormai viene chiamato, con a seguire il numero della serie, la conclusione dell’isola dei famosi fra abbracci, pianti, interviste, genitori che arrivano dal Brasile, incoronazione di vincitori e applausi fra concorrenti attuali e vincitori passati.


Il gossip è oramai il nostro pane quotidiano, fa parte della nostra vita. Anche chi tenta di sfuggirgli evitando le trasmissioni dedicate ne resta coinvolto, di striscio ma non ne può sfuggire.


Nato con le reti private anche la Rai si sta attrezzando perché quello che conta ormai è l’audience e l’audience vuol dire pubblicità, che vuol dire introiti, che vuol dire poi risorse da investire per non rimanere dietro la concorrenza.


Se vogliamo essere generosi con quelli che vi si dedicano a tempo pieno possiamo considerarlo come una specie di fuga dal reale, un modo alla portata di tutti per sfuggire alle brutture della realtà di tutti i giorni, una fuga dal vissuto per essere proiettati in un mondo diverso, dove la felicità è a portata di mano, dove gli argomenti sono lievi, dove si parla di moda, di attori, delle disgrazie ma degli altri e dove il nostro stato d’animo non dipende dal lavoro che manca, da una società sempre più violenta e ingiusta, dal peggioramento dei rapporti con gli altri, da uno stato che non funziona, da una politica inconcludente e che si occupa solo di mantenere se stessa.


Se invece vogliamo essere pessimisti e anche un po’ polemici bisogna vederci un modo per distrarre l’opinione pubblica dai problemi più importanti del paese che non si riesce a risolvere, un modo accattivante e coinvolgente per mascherare con risatine e sogni incantati la dura realtà a cui siamo costretti tutti i giorni da una classe politica inconcludente.
 

 
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