La Pro Loco Ripafratta “Salviamo La Rocca” organizza per sabato 18 maggio una conferenza dal titolo “Crocevia di cammini - Il confine pisano-lucchese tra itinerari e cammini, beni storici, turismo sostenibile e volontariato culturale”. L’evento si terrà a Villa Roncioni, nel borgo di Pugnano, comune di San Giuliano Terme, alle ore 10
In questo intervento volevo soffermarmi su un aspetto importante relativamente ad una dichiarazione del candidato a Sindaco del comune di Vecchiano Lunardi “noi abbiamo Realacci”. Bene, il rispetto dell'ambiente è un valore indiscutibile ed essenzialee Tradizione e Futuro ne ha fatto un cavallo di battaglia nel proprio programma, ma sostenere un personaggio notoriamente anticaccia, deve far rilevare una contraddizione lampante. Ma come si può stare con i piedi su due staffe? Cosa ha da promettere Lunardi ai cacciatori quando afferma "noi abbiamo Realacci"? Il cacciatore è un ambientalista convinto e non a parole, e con i cacciatori Tradizione e Futuro vuole collaborare concretamente dimostrandolo con i fatti (vedere i candidati in lista Marianetti e Del pellegrino), ma Realacci, e anche Lunardi e compagnia sono contro i cacciatori e il mondo venatorio. Sia ben chiaro il vero cacciatore non vuole convincere, vuole soltanto essere accettato, non combattuto; sa perfettamente che la caccia è presente nel corredo genetico, un po’ come altre arti, pittura, scultura, musica ecc. la passione venatoria non si acquisisce, ci si nasce e basta. E a Vecchiano, proprio per la sua posizione, per la presenza del lago di pucciniana memoria, per la tenuta Salviati, per la vicinanza della bocca di Serchio, l’arte venatoria ha accompagnato e scritto la storia del paese. Il mondo venatorio vecchianese, nonostante la delusione con l’avvento del parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, che ha allontanato definitivamente i cacciatori dai loro luoghi più amati e storici, consegnando questi ultimi ad una miserabile agonia, ha dato un’alta volta prova di serietà e competenza, scrivendo una bella pagina di oculata gestione del territorio e di concreta collaborazione con il mondo agricolo. Alcuni decenni fa, con l’area a regolamento specifico, il mondo venatorio e il mondo agricolo hanno dimostrato, allora come ora, che quando ci si occupa e si lavora su problemi che stanno veramente a cuore si può lavorare a fianco e senza litigare, anche persone di estrazioni culturali e ideologiche diverse come sta succedendo proprio in Tradizione e Futuro; e anche la fine dell’ARS non è certo da imputare ai cacciatori, ma a meschini interessi partitici intercomunali, e danno ancor di più ragione alle tesi di Tradizione e Futuro: solo ridimensionando il potere dei partiti e staccandoci da essi, solo avendo da render conto alla comunità di cui siamo espressione, solo avendo davanti il bene comune, e soprattutto, solo lavorando ai problemi del nostro paese e dei nostri compaesani, solo in questo modo potremo agire e lavorare in pace con noi stessi e andare a testa alta. Questo e’ l’obiettivo di Tradizione e Futuro.
Devono meditare i cacciatori. Solo votando i loro veri sostenitori possono ottenere qualcosa.
Dott. Giorgio Marianetti
Candidato alla carica di consigliere per
Tradizione e Futuro