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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Massimiliano Angori, Presidente
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Doppio evento a Vecchiano per l'80esimo anniversario della Liberazione d'Italia.
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
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LA BANDA

10/5/2011 - 7:55


Non è ancora spento l'eco della musica che la "Senofonte Prato" (è molto carino chiamarla così), o almeno non si è spento dentro di noi.

Come dice la nostra Mina nel suo commento alla banda, la sua musica è gioa e fantasia e un qualcosa di più che non si può catalogare e che va indietro nella nostra storia come si capisce da questo che segue:


Rataplàn, tambur io sento

Che mi chiama alla bandiera

O che gioia o che contento

Io vado a guerreggiar.

Rataplàn, non ho paura

Delle bombe e dei cannoni

Io vado alla ventura

Sarà poi quel che sarà.

E la bella Gigogin col tremille-lerillellera

La va aspass col so spingin

Col tremille-relillellà.

Di quindici anni facevo all’amore

Daghela avanti un passo

Delizia del mio cuore.

A sedici anni ho preso marito

Daghela avanti un passo

Delizia del mio cuore.

A diciassette mi sono spartita

Daghela avanti un passo

Delizia del mio cuor.

La ven, la ven, la ven a la finestra

L’è tutta, l’è tutta, l’è tutta insipriada

La dis, la dis, la dis che l’è malada

Per non, per non, per non mangiar polenta

Bisogna, bisogna, bisogna aver pazienza

Lassala, lassala, lassala maridà.

Le bacia, le baciai il bel visetto

Cium, cium, cium

La mi disse, la mi disse oh che diletto!

Cium, cium, cium

La più in basso, la più in basso c’è un boschetto

Cium, cium, cium

La ci andremo, la ci andremo a riposar.

Ta-ra-ta-ta-ta-tam.
 
Eseguita per la prima volta al teatro Carcano la sera di S. Silvestro del 1858, quella sera piacque tanto che la Banda Civica del maestro Rossari la replicò per otto volte. La canzone fu sfruttata fino all'inverosimile; fu suonata e cantata durante la famosa battaglia di Magenta il 4 giugno 1859, nella quale i francesi del generale Mac Mahon sbaragliarono gli austriaci del generale Giulaj; alla banda militare austriaca, che come segnale d'attacco intonava "La bela gigogin", la banda degli Zuavi rispondeva col ritornello "Dàghela avanti un passo".

Meditate gente, meditate: (parole dal Forum)

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