Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
“Uno spettacolo mortificante” di Mauro Tolaini
La cosa che più crea in me una forte delusione, preoccupazione, ma anche indignazione è che, nel momento in cui Ikea ha annunciato di rinunciare al sito di Migliarino per insediarvi il proprio negozio (non si parla più di Centro Commerciale), ci sia stata una miriade di Sindaci, quasi tutti appartenenti al PD, pronti ad inginocchiarsi, con il cappello in mano, davanti al colosso svedese pregandolo e quasi implorandolo di insediarsi sul proprio territorio.
Questo fatto è per me una cosa allucinante e inammissibile: ma come è possibile che persone che hanno creduto e io spero continuino a credere in una visione più complessiva della programmazione del territorio tanto da ideare un progetto illuminato come quello dell’area vasta pisana che ha alla base l’idea di programmare lo sviluppo dei territori in modo armonico rispettandone le peculiarità e caratteristiche, ora entrino in competizione per avere nel proprio territorio un sito commerciale di così vaste dimensioni e dunque rinuncino, alla prima occasione, all’opportunità di coinvolgere tutti i comuni dell’area e di credere in questo progetto?
E ancora… in un momento in cui l’Italia non cresce, le famiglie diventano sempre più povere, aumentano i disoccupati e rischiano di chiudere interi complessi produttivi (vedi Fincantieri), è possibile che le uniche risposte che sa dare un grande Partito progressista come il nostro, vadano nel senso di favorire la costruzione di nuovi centri commerciali principalmente basati sul consumismo?
Come è possibile che i nostri Sindaci e anche il nostro partito pensino di fare ripartire l’economia invadendo il nostro territorio con mega centri commerciali, per riempire le nostre case di cose spesso superflue, destinate in breve tempo alla discarica con nuove difficoltà nello smaltimento dei rifiuti, intensificando e diffondendo la logica dello spendere di più anche contro i nostri valori che sono quelli di un mondo più giusto fra uguali?
Magari non sarebbe meglio che questi Sindaci si impegnassero con più determinazione per chiedere al governo una seria politica industriale che crei davvero posti di lavoro veri e duraturi e rendersi disponibili a collaborare in una logica programmata di uso del nostro territorio?
Forse sarebbe meglio che il nostro partito invece di spendere tempo ed energie ad inseguire progetti che in altri Paesi sono ormai superati, riaprisse un vero confronto ed una discussione seria su come i comuni possano superare le difficoltà economiche senza svendere i propri territori e i propri valori e dunque appiattirsi al potere delle Banche, degli Industriali, delle Multinazionali o delle Cooperative di turno.
Noi abbiamo il diritto di decidere del nostro futuro nel rispetto della legalità e della vita quotidiana dei cittadini e la politica e chi la rappresenta ha l’obbligo di dare in questo senso risposte convincenti e serie.