L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia.
Migliarino Pisano, 11 giugno 2011
MIGLIARINO CONQUISTA LA SERIE B
PALL.CAMAIORE - CTC-BAGLINI GROUP MIGLIARINO = 2-3 (23/25; 25/21; 23/25; 25/21; 16/18)
CTC-BAGLINI GROUP MIGLIARINO: Martini , Binioris, Di Fulvio, Garruto, Biancalani, Grassini M., Tamburini, Vecchiani, Verdecchia, Wiegand, Imbriolo, Luperi, Grassini R.(l), Poli Doko (l). Allenatore: Grassini C., 2'Allenatore: Puccini, Fisioterapista: Pardini, Scoutman: Micheletti
La vittoria del CTC Baglini Migliarino nella “bella” di Camaiore, nello spareggio per conquistare la serie B nazionale, non è una storia che si esaurisce nella pura cronaca, nell’alternarsi dei punteggi, nella fantastica rappresentazione a base di schiacciate, tuffi, muri, esultanze, offerta dalle due formazioni in campo. E’ una storia che inizia nel 2006, al momento della scomparsa di colui che il Migliarino Volley lo aveva fondato e creato, nel 1984, e che poi lo aveva seguito passo passo, come un padre: parliamo di Lamberto Mariani. E’ una storia dunque di promesse da mantenere, di patti da onorare, di impegni in cui gettarsi anima e corpo, per salvare la società dall’oblio e dalla fine. E’ la storia di chi si è avvicinato, ha collaborato, ha partecipato, ha supportato in ogni modo e maniera, di chi ha sacrificato tempo, impegni, famiglia, per creare qualcosa di importante e dare un futuro alla pallavolo di Migliarino e di tutta la zona, senza dimenticare il passato. E’ la storia di un allenatore che quindici anni fa aveva centrato anche l’ultima promozione in serie B, di un gruppo giovanissimo che ha lavorato tantissimo in palestra, “come si faceva una volta”, e che ha colmato il gap di inesperienza con la coesione, con il sostegno reciproco, con il motto del “tutti utili, nessuno indispensabile”. E’ una storia che sa di sudore e passione, di cose semplici, di tifo e slogan, di uno “spareggio” in trasferta giocato in casa, con tre quarti del Palazzetto di Camaiore riempito dai sostenitori biancorossi, è la storia dei visi storici e più anziani, commossi, e di quelli, pieni di felicità e entusiasmo, dei ragazzini delle giovanili. E tutte le belle storie, solitamente, hanno un lieto fine, solo che in questo caso si può parlare di lieto inizio, l’inizio di un’altra avventura esaltante e affascinante, meritata e da difendere, il campionato di B/2 nazionale.
La cronaca. In un Palazzetto gremito da oltre 700 persone si affrontano Euronavi Camaiore e CTC Baglini Migliarino. Nessun calcolo, nessuna ulteriore possibilità di rimediare ad ulteriori passi falsi: chi vince è in paradiso, chi perde all’inferno. I due mister schierano sestetti prevedibili, nel Camaiore c’è ancora una volta Sisti e non Chiti, nel CTC Biancalani è preferito inizialmente a Marco Grassini, ma, come d’abitudine, i quattro laterali biancorossi avranno tutti tempo e modo di giocare. La partita è bella e scoppiettante, tra i locali in evidenza Bernieri, tra gli ospiti la forza è quella del collettivo ma è onesto sottolineare l’impatto sulla gara di un Binioris ispiratissimo. I biancorossi soffrono, vanno sotto anche 18-14, poi iniziano a prendere le misure sul muro-difesa e colmano il gap fino ad operare il sorpasso, proprio sul filo di lana: 23-25 e Palazzetto in fiamme. Il Migliarino gioca bene, parte nuovamente in vantaggio e ci rimane fino a metà parziale: una rotazione maledetta e un buon turno di battuta di Nannini inchiodano i biancorossi, che si innervosiscono perdendo qualche palla di troppo. Grassini prova il doppio cambio ma il set ormai è “spaccato” e Camaiore arriva in fondo tra gli applausi dei suoi supporters. Tutto da rifare. Terzo set, il più brutto e assieme il più bello. La pallavolo di inizio gara sparisce momentaneamente di scena lasciando spazio a nervosismo, pressione, errori. Ad ogni azione la partita si ferma per asciugare il campo, i giocatori iniziano ad accusare lo stress e la fatica, ma le emozioni sono tantissime e l’ adrenalina, anche sugli spalti è a mille. Il Migliarino si trova avanti anche 16-11, poi si fa riprendere ma riesce sempre a tenere la testa sopra, un paio di colpi indovinati dl 23-23 regalano agli ospiti il vantaggio: 1-2, ma dopo un’ora e quaranta minuti di gara.
Adesso la squadra di Grassini avrebbe il colpo del ko ma paga la tensione del set precedente e la fatica di un mese e mezzo giocato a mille all’ora. L’inizio è choc (8-2 per gli avversari) e gli errori anche banali danno l’impressione del tracollo imminente: il pubblico sente la difficoltà e incita ancora più forte, Tamburini e Vecchiani, entrati per gli stanchissimi Binioris e Wiegand, danno una bella mano nella rimonta e alla fine si arriva anche al 22-19, a tre soli punti, per il 25-21 finale.
E’ tie- break ma per Migliarino è importante aver chiuso il set precedente con il sorriso e nuova convinzione, la gara riparte, si torna agli scambi di inizio match, e sono passate due ore e mezzo. Martini gioca saltando con una gamba sola, in campo lotta e schiaccia Imbriolo, la cui stagione doveva essere finita, non si capisce dove i biancorossi trovino le forze, ma le trovano, e anche l’ incitamento della gradinata raggiunge il massimo dei decibel. Camaiore gira 8- 5 ma si schianta ben presto sul muro biancorosso: Binioris e Di Fulvio prendono due “chiodi” da paura e incrinano i sorrisi avversari. Il “braccino”, la paura di tirare, emerge anche in campo avverso e si seguono gli scambi, inusualmente lunghi per il maschile, con il fiato sospeso. Il primo match-ball è del Camaiore: ricezione e primo tempo di Di Fulvio. Ancora 15-14 per Camaiore: gli “ooohhh” locali si smorzano su una sospensione e pallonetto di Martini, quasi sovrannaturale. Poi è la volta del Migliarino, 15-16, ma il servizio è in rete. E’ crudele che due squadre, dopo un anno, si giochino tutto in questo modo, per pochi palloni, pesantissimi. Ma è anche il bello dello sport, e quando i biancorossi, con Imbriolo e Garruto, piantano a terra i punti 17 e 18, salta il tappo: delle emozioni, della festa, degli abbracci, dei cori, delle foto, delle lacrime. In una babele di abbracci, acqua, e urla, tutti, giocatori, allenatori, dirigenti, pubblico, hanno sulle labbra la stessa dedica: a Lamberto Mariani, che avrà seguito con occhio benevolo questi suoi figli, effettivi, adottivi, e sportivi, e la cui presenza sugli ultimi scambi è parsa a tutti più che concreta.
v.p.