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È possibile dipingere il silenzio?Questa è la domanda che si poneva la nuova mostra di Gavia al Real Collegio di Lucca, cercando una risposta nelle immagini dipinte. 
E la mostra ha rappresentato quello che l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche in particolare il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni che attingano dentro ogni nostra sensibilità intima e “silenziosa”. 

. . . i bidoni maanche i bagni chimici li trovo sulla .....
Troppe chiacchere per i mi gusti. I bidoni ci sono .....
. . . al mondo intero; però faccio notare che i bidoncini .....
nelle mie lunghe camminate sulla spiaggia ho visto .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
PISA-Vecchiano
Si festeggia il referendum anche a Vecchiano. L'intervento di Gesualdi

13/6/2011 - 19:07

INTERVENTO

Francuccio Gesualdi: "Rido di quorum" - da PISANOTIZIE



L'intervento a caldo del presidente del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano sul superamento del quorum e sulla vittoria del Sì ai due quesiti relativi alla privatizzazione dell'acqua: "Il popolo ha gridato in faccia a chi lo vuole schiavo che tutto ha un limite e se c'è da scegliere fra la vita e il profitto, noi scegliamo la vita. Lo abbiamo detto chiaramente abolendo l'articolo che consente di fare profitto sull'acqua, ricordandoci che il nostro stesso corpo è costituito per il 70% di acqua e che privatizzando l'acqua si privatizza la vita"

E' stato il nostro slogan: "Si scrive acqua, si pronuncia democrazia" e la democrazia ha detto sì nonostante tutti i tentativi del governo di farlo fallire, questo referendum. Il popolo ha gridato in faccia a chi lo vuole schiavo, ignorante, limone da strizzare per arricchire i mercanti, che tutto ha un limite e se c'è da scegliere fra la vita e il profitto, noi scegliamo la vita. Lo abbiamo detto molto chiaramente abolendo l'articolo che consente di fare profitto sull'acqua, ricordandoci che il nostro stesso corpo è costituito per il 70% di acqua e che privatizzando l'acqua si privatizza la vita.

Priorità alla vita, ma anche all'equità, ai diritti, ai beni comuni, questo è il messaggio che con questo referendum intendiamo mandare ai governi, sia quelli di centro destra che di centro sinistra, ricordandoci che da venti anni si passano la staffetta per imporci una privatizzazione che non vogliamo. Basta col progetto bipartisan che vuole imporci il mercato e il profitto come signore e sovrano a cui tutto deve piegarsi. Da oggi i partiti, tutti i partiti, devono ripassarsi la Costituzione, mettendo a fuoco che all'Articolo 1 non sta scritto che la repubblica è fondata sul mercato, ma sul lavoro, un modo sintetico per affermare che prima vengono le persone, poi gli affari.

Da oggi tutto dovrà essere rivisto e si sbaglia di grosso chi pensa di poter continuare a imbrogliarci gettando la responsabilità dei nostri malanni sui poveri cristi che vengono a lavorare da noi per dieci euro al giorno o intontendoci con gioielli di latta mentre di sottobanco si accordano con gli affaristi per spolparci, impoverirci, svendere il nostro patrimonio collettivo.

Con questo referendum abbiamo dimostrato che l'effetto incantesimo delle televisioni berlusconiane, che vogliono farci vivere sognando la ricchezza di chi ci deruba, ormai è al tramonto. L'ora del risveglio è suonata grazie a chi ha saputo resistere al sonnifero ed ha usato tutte le sue forze per scuotere, denunciare, allertare. Finalmente ci siamo sollevati, ci siamo stropicciati gli occhi ed abbiamo cominciato a capire che i nostri interessi di gente che vive di lavoro, non ce li difende nessuno: né i dirigenti di partito e tanto meno le società per azioni siano esse a capitale pubblico o privato.

Abbiamo capito che i nostri interessi ce li dobbiamo difendere da soli tornando a partecipare, a ricostruire le comunità, a riprendere i servizi nelle nostre mani, a garantire i diritti per tutti, a rifondare la solidarietà collettiva. Per questo la vittoria dei referendum che pure ci riempe di gioia e di orgoglio, non è punto di arrivo, ma di partenza. Deve essere l'inizio di un rinnovato impegno per spianare la strada a una nuova stagione in cui la democrazia torni a trionfare a dispetto di chi vuole distruggerla riempendosi la bocca di libertà. "Si scrive acqua, si pronuncia democrazia", con questo referendum abbiamo dimostrato che la democrazia può ancora abitare nel nostro paese.

 

Fonte: da PISANOTIZIE
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14/6/2011 - 12:16

AUTORE:
Franco

"ricordandoci che il nostro stesso corpo è costituito per il 70% di acqua e che privatizzando l'acqua si privatizza la vita"

queata mi mancava: molto bella, acuta, riflessione profonda ed evocativa, che ci aiuta a capire che nel merito della questione non ci si è entrati, che si è rinuncia a ragionare che si è preferito lo slogan e la battutta ad effetto, l'evocazione apocalittica, la distorsione della verità. Peccto perchè la demagogia è ancor più insopportabile se cavalcata da coloro che si collocano a sinistra.