Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Nuova legge regionale sul lavoro giovanile.
Includere anche gli enti locali tra i soggetti abilitati ad attivare tirocini retribuiti: la proposta della Provincia di Pisa
Grandi novità in vista per il ‘popolo’ degli stagisti, grazie al progetto della Regione “Giovani Si!”: da luglio in Toscana i tirocini per i giovani precari dovranno essere retribuiti.
Senz'altro una buona notizia, per dare sostegno concreto a chi cerca lavoro e fino ad oggi è stato costretto a svolgere uno o più tirocini, senza essere remunerato, pur di fare esperienza.
A quanto si legge, però, le riforme riguarderanno imprese private, artigiani e studi professionali, ma non gli enti pubblici.
Perché?Nel passato prossimo e nel presente delle nostre amministrazioni ci sono storie positive di tirocini; vicende di impegno e inventiva, da parte di giovani che hanno valorizzato la qualità delle attività svolte dalle istituzioni locali, arricchendo insieme il loro percorso.
Alcuni hanno avuto modo di partecipare con successo ai concorsi e di entrare nella Pa; molti altri hanno trovato valide occupazioni, anche grazie all'esperienza qui maturata.
Che valore dare allora alla scelta di quanti vorranno intraprendere la medesima strada? Perché approfondire, e non colmare, il fossato fra lavoro pubblico e privato, quando poi si invitano gli enti locali ad accogliere comunque - ma evidentemente gratis - i tirocinanti, magari negli uffici di vertice?
Si dirà: ma ci sono i tagli ai trasferimenti, il sistema dei concorsi pubblici da rispettare e il blocco legislativo delle assunzioni. Quindi, quali prospettive può dare un ente pubblico a uno stagista, dopo i mesi di tirocinio?
Argomenti veri, ma solo in parte. Il blocco è temporaneo (fino al 2013); e comunque gli enti predispongono piani triennali e annuali per il fabbisogno del personale.Trasformiamo allora i problemi in opportunità: manteniamo aperto il canale dei tirocini negli enti locali, collegandoli all’inclusione, nei piani del personale, di una quota di stagisti da assumere, scegliendo con un esame finale i più meritevoli.
Come fare? Attraverso l’abbinamento dei tirocini con lo strumento dei contratti di formazione lavoro, previsti per legge fin dal 1984 e testatii positivamente da vari enti – fra i quali la Provincia di Pisa – ma ancora poco conosciuti e ancor meno utilizzati.
La selezione pubblica per la scelta dei giovani dovrebbe essere ovviamente anticipata alla fase del tirocinio e i vantaggi sarebbero indubbi, sia per gli enti locali, sia per i potenziali sbocchi lavorativi: da una parte, avremmo la possibilità di intervenire nel completamento dell'iter formativo dei futuri funzionari da parte dello stesso datore di lavoro; dall'altra il riconoscimento economico fin dall'avvio del tirocinio e una prospettiva reale di occupabilità.
Per rendere la Pa più efficiente verso i cittadini e più attraente per chi studia è necessario investire fiducia e risorse in progetti solidi. Il prossimo banco di prova è il proprio cantiere della nuova legge sul lavoro giovanile della Regione: ci auguriamo che il suo cammino possa arricchirsi con proposte migliorative della prima deliberazione; e con l'ascolto attento degli stessi giovani e degli enti locali.
Giuliano Palagi direttore generale della Provincia di Pisa
Silvia Ciammaichella e Annalisa Libertella,tirocinanti della Provincia di Pisa*
Annalisa Libertella è laureata in filosofia e ha conseguito il master in comunicazione pubblica e politica
Silvia Ciammaichella è laureata in letteree sta seguendo il master in comunicazione pubblica e politica