Nei suoi numerosi articoli sulla storia del territorio, Franco Gabbani ha finora preso come riferimento, personaggi o avvenimenti storici, inquadrandoli nella cornice degli usi e delle norme dell'epoca.
Questa volta prende spunto da situazioni e argomenti curiosi, spigolature come le chiama.
Al di là dei fatti precisi, quello che colpisce particolarmente, è il linguaggio usato nei documenti, non solo formale e involuto, come da sempre ci ha abituato la burocrazia, ma spesso anche di difficile comprensione, esplicitando l'evoluzione continua della lingua e dei termini.
Il piano industriale di Geste.
San Giuliano terme finirà come la Grecia???
Tra il 2005 e il 2007 sono stati esternalizzati dal Comune di San Giuliano Terme numerosi servizi quali le farmacie, i servizi scolastici, le manutenzioni, lo sport , gli eventi e i supporti. In questi anni il personale di Geste non è aumentato (91 nel 2007, oggi 87) nonostante siano cresciute le competenze, i carichi di lavoro, la flessibilità oraria e di mansioneIl bilancio di Geste, nel 2010, si è concluso con la perdita di ben 2.116.578 euro e per recuperare questi soldi si prospettano alcune scelte come la s\vendita di immobili. In che modo? Attraverso il lease-back che consiste in un contratto di vendita (da parte di geste) dei propri beni a qualche soggetto privato o una istituzione finanziaria che contestualmente lo assegna in locazione finanziaria sempre a Geste. il cedente (Geste) si trasformerà da proprietaria del bene ad utilizzatrice dello stesso con il pericolo di trovarsi fuori da un momento all'altroIl lease -back riguarderebbe la cessione di immobili o\e impianti produttivi , la cessione degli automezzi , la cessione della proprietà di un marchio pur continuando ad averne i diritti di utilizzo. Cosa potrà accadere? Cessione degli immobili comunali, cessione dei beni mobili e dello stesso marchio di Geste, insomma uno scenario che ricorda quanto sta accadendo in queste settimane in Grecia con la svendita del patrimonio artistico alle multinazionali e ai paesi europei più ricchi ( proprietari delle banche verso le quali la Grecia è debitrice).Per anni abbiamo chiesto la reinternalizzazione di alcuni servizi che a gestione diretta del Comune avrebbero permesso una gestione migliore, per anni è stato detto dall'Amministrazione che Geste era una struttura pubblica a tutti gli effetti, uno oscietà in house, ma oggi questa società sta per svendere tutti i suoi beni. Per contrarre le spese ,po,i si annuncia una manovra lacrime e sangue che potrebbe portare alla rinuncia del servizio scuolabus (già ci sono i privati in agguato...), la fine di tante attività culturali, sociali e sportive, tagli alle mense, eliminazione del biologico, turni spezzati per le addette alle mense, assunzioni in futuro solo con il lavoro interinale , aumento delle tariffe, raddoppio dei carichi di lavoro per il personale sul quale graveranno nuovi servizi e nuove manutenzioni . Un'altra prospettiva è quella di una guerra tra Geste e Comune visto che quest'ultimo è debitore . Ma non è da escludere neppure la possibilità di tagli occupazionali visto che il piano industriale prevede esuberi di organici.In questi anni, il Cobas ha contestato l'operazione Geste e i fatti ci danno ragione perchè sono aumentati i costi per i cittadini, stanno per partire colossali svendite patrimoniali, riduzione di servizi e per i lavoratori e le lavoratrici è decisamente peggiorata la qualità del lavoro e della vita. I lavoratori della Geste e la popolazione di san giuliano hanno davanti a loro due strade:o difendere i loro beni comuni o cederli per ripianare i debiti fatti da una classe politica che ha fallito miseramente. I lavoratori di geste e del Comune, i cittadini non devono pagare la crisi della società in house!
Noi la crisi non la paghiamo.
Cobas Pubblico impiego
per il cobas federico giusti
Cobas san giuliano Terme
per il cobas antonio demitri e marco magini