Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
SAN GIULIANO. Sale la tensione fra gli 87 lavoratori della Geste dopo che la società in house del Comune termale ha varato il piano industriale. Ieri mattina si è svolta un’assemblea nella sala della ex stazione convocata dalla rappresentanza sindacale aziendale.
E si annuncia infuocato il prossimo consiglio comunale che si terrà giovedì sera quando i lavoratori promettono di fare irruzione in massa fra i banchi.Al centro della contestazione è il piano industriale. E soprattutto la via scelta dall’amministrazione comunale per cercare di ripianare un debito che col passare del tempo si è fatto sempre più pesante. «Il bilancio della Geste nel 2010 - afferma Federico Giusti dei Cobas del pubblico impiego - si è concluso con la perdita di oltre due milioni di euro, per la precisione di 2 milioni e 116.578 euro».
La Cgil, che all’interno della Geste detiene la maggioranza degli iscritti, si mantiene - al momento - su una posizione di attesa e rimanda al consiglio comunale di giovedì per scoprire le sue carte. I Cobas, al contrario, marciano fin da ora dritto contro il piano industriale.Ricordiamo che quattro anni fa il Comune di San Giuliano, con Geste, creò una società in house per la gestione di farmacie, servizi scolastici come mense e scuolabus, manutenzioni, sport ed eventi. Una gestione che nel tempo ha accumulato un debito che ora ha superato la soglie dei due milioni.Nel piano industriale si fa riferimento ad una nuova formula che dà la possibilità di entare in possesso di liquidità nel giro di poco tempo. Si chiama lease-back.