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In questo nuovo articolo di Franco Gabbani viene trattato un argomento basilare per la società dell'epoca, la crescita culturale della popolazione e dei lavoratori, destinati nella stragrande maggioranza ad un completo analfabetismo, e, anzi, il progresso culturale, peraltro ancora a livelli infinitesimali, era totalmente avversato dalle classi governanti e abbienti, per le quali la popolazione delle campagne era destinata esclusivamente ai lavori agricoli, ed inoltre la cultura era vista come strumento rivoluzionario. 

Sei fuori tema. Ma sappiamo per chi parli. . .
. . . non so se sono in tema; ma però partito vuol .....
Quelle sono opinioni contrastanti, il sale della democrazia, .....
. . . non siamo sui canali Mediaset del dopodesinare .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Pensiero Prismatico
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San Giuliano Terme, 18 maggio
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Dal 17 al 19 Maggio ore 10.00 - 20.00
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Credevo di riuscirci mare
Ma non ti potei solcare
Ma è vero giuro è vero
Pur cambiando la vela e mura
Se gira il vento dritta
Al cuore
Per amarti .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
Dar rBrogghe di Lila Madrigali
E frutti sarvatii di Lila e quelli 'ortivati da Bruno della Baldinacca.

8/8/2011 - 8:09


Allora, avant'ieri viensi giù pella stradina che da casa mia ascende verso la stazzione de treni. Passiedi sott'ar cavarcavia, trabarcai e vicino ar ponticello per attraverzà 'r fiume Arnetta (sentilì oh, lascio ll'Arno e trovo ll'Arnetta) mi viense fatto di mirà pelle terre. E cosa ti ci vedo, belle lì a diacé sur un cespuglio? LE MORE! Servàtie, belle, nere nateduncane lustre parevan strusciate cor Sìdolle. E' un nulla: m'arrovescio 'r tascapane nsur groppone, m'acchino e allungo le mane.

Menomale c'è 'na parte der mi cervello che gliè sempre lì a aspettà che faccia 'ste bischerate:

"MA CAA FAI?!? MA SIEI SHTùPITA?" mi sento dì dar cervello.

"Oh, ma caa voi, cervellaccio? E piglio le more! Un en mia di nessuno, ora enno mie, enno!" ni ribatto, gnoccata.

"O mbecille, 'ostaggiù... ma la smetti di vive ner mondo delle pete 'andite... un lo vedi en pelle terre odeste more, sull'angolo d'un ponte? Ci passa 'ani, i purmi, i cami, e briai, e tarponi... aibò! Un siamo mia 'n campagna, AIDI, costì! Ti ci pigli ioléo anco la lebbra on codeste more!"

Freno di stiocco le mane. Tìo boffice, c'ha ragione 'r cervello. Badalì cosa stavo per coglie... oioia, mi vien ll'aonco mi viene. Eppure oh, ce l'ho ner sangue di coglie la robba! Vedo 'n campo sconfinato di pannocchie dalla macchina? Ascendo e ne vo a piglià una. Vedo 'filari dell'uva? O giù, un chicchino solo pe un rovinà la pianta ma lo devo assaggià. Siamo a vedé la certosa di Carci? "Amore aspetta eh, torno subbito", filo 'n giardino e torno cor una tascata d'ulive nostrane amare 'me 'r veleno. Bone eguale.

Siamo a giro pe casolari mentre e si fa trecchinghe? Son sempre vella che va dar contadino cor sorriso a chiede se c'ha un ovo  appena fatto. O allora? Mi garban ve sapori ch' ho fatto a tempo a sentì da piccina; ce l'ho ancora sulla lingua. Un è mia passati tant'anni vand'andai a Vagli 'n tenda cor un mi amìo e, ner mentre e lui studiava tranquillo ner verde, io m'arrampiai su su pella 'ollina e tornai cor una magliettata di more grossa osì (tornai anco tutta maolata di sgraffi parevo la passione di Cristo). O a Maggio, à baccelli e alle fragole der Baglini un ni c'ho dato fondo? Manca poo ni divoro ll'orto peggio d'una 'hiocciola!

E son fatta osì, io... ma le more 'n città è meglio e mpari a lascialle all'uccelli e a tarponi, vai. Ibò.
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O via, scrivetemi varcosa. 

 

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9/8/2011 - 11:14

AUTORE:
P.G_

Ciao Lila,
sei tornata a Gallarate ma con il cuore resti sempre un po' qui da noi.
Sai noi siamo sempre un po' masochisti, vediamo sempre le cose che non vanno, spesso critichiamo e sottovalutiamo la bellezza del nostro territorio. Forse i nostri geni di antica memoria hanno vissuto sempre di fronte al bello (ambiente,poeti, personaggi straordinari come Dante, Leonardo, pittori scultori, artisti) e continuano costantemente a ricercarlo in un mondo che si sta purtroppo impoverendo, sia dal punto di vista logistico (anonime villette, traffico, confusione) ma anche culturale (vicenda-rischio Ikea).
Siamo esigenti e qualche volta non ci rendiamo conto di avere avuto la fortuna di nascere in un posto meraviglioso come la Toscana, che vorremmo sempre migliore.
Per capire meglio la fortuna di essere nati e vissuti qui forse bisogna proprio fare come te, dover vivere lontano (con la speranza, però, di ritornare).
Un abbraccio e un caro saluto da Vecchiano G_carlo