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Una serata di storie, sapori e voci.

Abbiamo scelto un gustoso menù vegetariano e un filo rosso di racconti: Silvia Belli condurrà l’incontro, presentandoci alcuni autori MdS; Daniela Bertini darà voce a brani tratti dai loro libri.

Con il biglietto è incluso un libro MdS a scelta dal catalogo: lo scegliete voi, al tavolo.

Mi dicono di non guardare certe trasmissioni e infatti .....
E invece elezione confermata, spiace.
. . . . visto che ormai va a votare meno della metà .....
. . . della destra, esasperando i propri elettori, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Il dolore intimo,
intenso, straziante,
che paralizza,
quello totalizzante che
lacera l'anima e il corpo,
lo spirito e la mente,
che smarrisce, .....
Nessun colpevole, per quel povero ragazzo che si e tolto la vita a causa del bullismo, chi sapeva ha taciuto e non vuole responsabilita; dico questo .....
Dar rBrogghe di Lila Madrigali
E frutti sarvatii di Lila e quelli 'ortivati da Bruno della Baldinacca.

8/8/2011 - 8:09


Allora, avant'ieri viensi giù pella stradina che da casa mia ascende verso la stazzione de treni. Passiedi sott'ar cavarcavia, trabarcai e vicino ar ponticello per attraverzà 'r fiume Arnetta (sentilì oh, lascio ll'Arno e trovo ll'Arnetta) mi viense fatto di mirà pelle terre. E cosa ti ci vedo, belle lì a diacé sur un cespuglio? LE MORE! Servàtie, belle, nere nateduncane lustre parevan strusciate cor Sìdolle. E' un nulla: m'arrovescio 'r tascapane nsur groppone, m'acchino e allungo le mane.

Menomale c'è 'na parte der mi cervello che gliè sempre lì a aspettà che faccia 'ste bischerate:

"MA CAA FAI?!? MA SIEI SHTùPITA?" mi sento dì dar cervello.

"Oh, ma caa voi, cervellaccio? E piglio le more! Un en mia di nessuno, ora enno mie, enno!" ni ribatto, gnoccata.

"O mbecille, 'ostaggiù... ma la smetti di vive ner mondo delle pete 'andite... un lo vedi en pelle terre odeste more, sull'angolo d'un ponte? Ci passa 'ani, i purmi, i cami, e briai, e tarponi... aibò! Un siamo mia 'n campagna, AIDI, costì! Ti ci pigli ioléo anco la lebbra on codeste more!"

Freno di stiocco le mane. Tìo boffice, c'ha ragione 'r cervello. Badalì cosa stavo per coglie... oioia, mi vien ll'aonco mi viene. Eppure oh, ce l'ho ner sangue di coglie la robba! Vedo 'n campo sconfinato di pannocchie dalla macchina? Ascendo e ne vo a piglià una. Vedo 'filari dell'uva? O giù, un chicchino solo pe un rovinà la pianta ma lo devo assaggià. Siamo a vedé la certosa di Carci? "Amore aspetta eh, torno subbito", filo 'n giardino e torno cor una tascata d'ulive nostrane amare 'me 'r veleno. Bone eguale.

Siamo a giro pe casolari mentre e si fa trecchinghe? Son sempre vella che va dar contadino cor sorriso a chiede se c'ha un ovo  appena fatto. O allora? Mi garban ve sapori ch' ho fatto a tempo a sentì da piccina; ce l'ho ancora sulla lingua. Un è mia passati tant'anni vand'andai a Vagli 'n tenda cor un mi amìo e, ner mentre e lui studiava tranquillo ner verde, io m'arrampiai su su pella 'ollina e tornai cor una magliettata di more grossa osì (tornai anco tutta maolata di sgraffi parevo la passione di Cristo). O a Maggio, à baccelli e alle fragole der Baglini un ni c'ho dato fondo? Manca poo ni divoro ll'orto peggio d'una 'hiocciola!

E son fatta osì, io... ma le more 'n città è meglio e mpari a lascialle all'uccelli e a tarponi, vai. Ibò.
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O via, scrivetemi varcosa. 

 

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9/8/2011 - 11:14

AUTORE:
P.G_

Ciao Lila,
sei tornata a Gallarate ma con il cuore resti sempre un po' qui da noi.
Sai noi siamo sempre un po' masochisti, vediamo sempre le cose che non vanno, spesso critichiamo e sottovalutiamo la bellezza del nostro territorio. Forse i nostri geni di antica memoria hanno vissuto sempre di fronte al bello (ambiente,poeti, personaggi straordinari come Dante, Leonardo, pittori scultori, artisti) e continuano costantemente a ricercarlo in un mondo che si sta purtroppo impoverendo, sia dal punto di vista logistico (anonime villette, traffico, confusione) ma anche culturale (vicenda-rischio Ikea).
Siamo esigenti e qualche volta non ci rendiamo conto di avere avuto la fortuna di nascere in un posto meraviglioso come la Toscana, che vorremmo sempre migliore.
Per capire meglio la fortuna di essere nati e vissuti qui forse bisogna proprio fare come te, dover vivere lontano (con la speranza, però, di ritornare).
Un abbraccio e un caro saluto da Vecchiano G_carlo