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È possibile dipingere il silenzio?Questa è la domanda che si poneva la nuova mostra di Gavia al Real Collegio di Lucca, cercando una risposta nelle immagini dipinte. 
E la mostra ha rappresentato quello che l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche in particolare il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni che attingano dentro ogni nostra sensibilità intima e “silenziosa”. 

. . . lo sai che lo diceva anche la mia. Però al .....
Bimbo lasciala sta la geografia, studia l'agiografia. .....
. . . niente, mi sa che bisogna riformare l' ISTAT. .....
. . . ci sono più i premi di una volta.
Quest'anno .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Libero caro
mio dolce tesoro
più ti guardo, ti "esploro"
più sembri un capolavoro
Un'inesauribile fonte
di emozioni
una sorgente
un erogatore .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Nel campo dei (GIRA)SOLI

12/8/2011 - 15:05


 


Siamo qui noi soli, come ogni sera

Ma tu sei più triste ed io lo so perchè

Forse tu vuoi dirmi che non sei felice

Che io sto cambiando e tu mi vuoi lasciar I

o che non vivo più di un'ora senza te

Come posso stare una vita senza te

Sei mia, sei mia, mai niente lo sai

Separarci un giorno potrà

Vieni qui ascoltami, io ti voglio bene

Te ne prego fermati, ancora insieme a me

Io che non vivo più di un'ora senza te

Come posso stare una vita senza te

Sei mia, sei mia, mai niente lo sai

Separarci un giorno potrà

Io che non vivo più di un'ora senza te

Come posso stare una vita senza te

Sei mia, sei mia


 



Pino Donaggio debutta al Festival di San Remo nel 1961 con Come sinfonia, brano classicheggiante che rivela i suoi trascorsi di conservatorio.

Come sinfonia, rieseguito da Teddy Reno, viene poi inciso anche da Mina e ottiene un grosso successo discografico.

Ancora un pezzo intimista nel Festival di Sanremo 1964 (Motivo d'amore), per arrivare all'edizione successiva con quello che sarà il suo maggiore successo, Io che non vivo (senza te).

La canzone viene presentata in seconda esecuzione da Jody Miller, ma un'altra cantante presente alla stessa edizione del Festival, Dusty Springfield, decide di farla sua e di inciderla una volta tornata a Londra. Nella sua versione in lingua inglese, intitolata You don't have to say you love me, il brano fa il giro del mondo entrando nelle classifiche di vendita di moltissimi paesi. Numerosi artisti di fama internazionale, tra cui Elvis Presley, vorranno includerla nel loro repertorio, tanto che You don't have to say you love me è divenuta con gli anni un classico di tutti i tempi.

Ultimamente il cantautore è un ricercato esecutore di colonne sonore per ogni genere di film, compreso il già ricordato: “Non ci resta che piangere” della coppia Benigni Troisi.

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13/8/2011 - 8:59

AUTORE:
sonia

Due enormi bottoni gialli con la gala si tengono amorevolmente per mano distinguendosi in un mare di foglie cuoriformi verde smeraldo. Spiccano per la florida bellezza e nella fugacità dell'estate intrecciano sogni, si scambiano effusioni, intessono melodie...
In attesa di soccombere, vivono la loro intensa storia d'amore incuranti di tutto ciò che li circonda nella più assolutà complicità.
Simbolo di costanza e fedeltà, il girasole vanta questa semplice leggenda: la ninfa Clizia fu trasformata in girasole perché, innamorata e non ricambiata dal dio sole, stava seduta e lo fissava dall'alba al tramonto. Per magia il suo corpo subì la metamorfosi e le sue gambe diventarono stelo, il volto fiore e i capelli dorati in petali gialli...ma contnuò imperterrita a voltarsi sempre verso il sole.