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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
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Succede quando alla .....
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Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ecco la lista di Vicopisano in Cammino.
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PISA- Provincia
Lettera aperta
al deputato e segretario regionale del partito IdV: Fabio Evangelisti,

25/8/2011 - 15:23

COMUNICATO STAMPA 

 
Oggetto:

iniziativa dell’Italia dei Valori per l’abolizione delle Province. Lettera aperta
al deputato e segretario regionale del partito, Fabio Evangelisti, da parte
del presidente della provincia di Pisa Andrea Pieroni. “Le cifre reali di un risparmio presunto:
la spesa delle Province è per servizi alla collettività, dunque un costo da sostenere comunque”
 
In merito all’iniziativa assunta dall’Italia dei Valori per la raccolta di firme a supporto della proposta di una legge di iniziativa popolare per l’abolizione integrale delle Province, il presidente di quella di Pisa, Andrea Pieroni, ha inviato una lettera aperta al deputato e segretario regionale tosano dell’Idv, Fabio Evangelisti, il quale, proprio a sostegno di questo progetto, è personalmente intervenuto a Pisa alcuni giorni fa. «Io stesso – scrive Pieroni - come presidente della Provincia di Pisa e di Upi Toscana, ho da tempo reso pubblicamente note le mie posizioni in merito alle opzioni praticabili per la razionalizzazione del sistema politico e amministrativo. E in tal senso – poiché ritengo rispettabile ogni iniziativa animata da sincera volontà di cooperare utilmente a tale obiettivo, non più rimandabile – sento il dovere di comunicare e condividere le perplessità che in me suscitano alcuni dei presupposti sui cui Lei ha spiegato fondarsi la campagna intrapresa per giungere all’abolizione delle Province.
Province, ha detto a Pisa, che “costano 18 miliardi di euro”, svolgendo “poche funzioni che possono essere assolte da Regioni e Comuni: manutenzione strade ed edifici scolastici, promozione turistica”; tagliandole (le Province), “il risparmio sarà di 3 miliardi, più uno per gli stipendi di presidenti e assessori”. In realtà, è la prima considerazione, le Province spendono (e non “costano”) 12 miliardi (non 18) di euro l’anno: li spendono proprio per esercitare quelle funzioni cui Lei si riferisce. Differenza sostanziale, quella tra ‘costare’ e ‘spendere’: perché in questo secondo caso, stiamo parlando di risorse destinate ad attività indispensabili; attività alle quali, abolite per ipotesi le Province, qualcuno dovrà comunque provvedere. E a prescindere dal fatto che il ventaglio delle mansioni non è poi così scarno (si dimenticano spesso voci come la difesa idraulica del suolo o le politiche per il lavoro e per l’impiego), se fosse vero che altri enti potrebbero già adesso, immediatamente, farsene carico, c’è da domandarsi allora perché, in tema ad esempio di strade – un  ‘fronte’ da Lei citato – alle Province il sistema Italia ne affida in gestione qualcosa come 125mila chilometri.
Ci sono, certo, nell’assetto delle Province, quelli che possiamo definire propriamente ‘costi’: ma al netto delle ‘spese’ (quelle che, Province o meno, dovranno essere sostenute), il risparmio ottenibile con il taglio netto delle Province stesse sarebbe non di “3 miliardi di euro”, ma forse di 200 milioni; cifra che comprende gli “stipendi di presidenti e assessori”, pari a 113 milioni circa (e non “1 miliardo”). Somme di fronte alle quali si staglia la mole economica della spesa sostenuta dalle amministrazioni centrali dello Stato (a partire dai Ministeri), pari a 182 miliardi di euro; e di quella corrispondente all’indennità dei parlamentari ed al loro successivo trattamento pensionistico, pari a 416 milioni. La sproporzione è evidente: tanto più, credo, per la sensibilità e l’esperienza e di un politico di lungo corso qual è Lei, in campo dal 1985 e con in curriculum cinque elezioni alla Camera (1992, 94, 96, 2006 e 08) oltre a un mandato da assessore provinciale a Massa Carrara. Discutiamo allora, ripeto, qualunque proposta mossa da sincera intenzione costruttiva: a patto di partire dalla chiara selezione degli obiettivi da conseguire e degli interventi con cui farlo».

Fonte: Ufficio Stampa - Provincia di Pisa
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