Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Anche la Voce vuol spendere due parole sulla inaugurazione del “Borgo Pratavecchie”, il nostalgico gruppo di case di contadini della Tenuta Salviati, recentemente rese splendide dal gruppo Rota-Tizzoni dopo un lungo periodo di restauro.
Lasciamo al Tirreno di oggi la spiegazione dell’iter che ha permesso questo risultato di pregio e lasciamo alle foto di commentarsi da sole.
Devo solamente dire che l’uomo alla finestra della foto n°4 è figlio dell’ultima famiglia che è vissuta in quella casa e riguardare dalla finestra di casa sua, della sua cameretta, è stata una cosa che lo ha profondamente commosso come anche gli altri due figli di contadini qui nati, che sono insieme nella foto n°11.
Nulla nel “borgo” è stato cambiato, né il vecchio forno interno che ha ripreso vitalità sebbene perso la parte superiore adibita a pollaio, né quello esterno alla casa e neppure il “mandriolo” con i suoi “trugoli” in pietra di Avane.
Fratini 1 e Fratini 2, Sbrana, Taddei, Valentini e altri che non ricordo, hanno lavorato tutta una vita le Pratavecchie e vissuto in questi “ruderi”, come li chiama ”scenicamente” il Tirreno, ma che ruderi non sono mai stati nemmeno da abbandonati portandosi dietro in eterno il ricordo dei tempi delle vacche e dei barrocci e dei gabinetti a tonfo.
Ora questi ruderi ritornano a una nuova vita della quale il nostro Comune e il gruppo di imprenditori ne dovranno curare la crescita fino alla completa maturità.