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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
si aggiunge .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
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Riflessi... o rifletti?

25/9/2011 - 8:01


A volte (o meglio: spesso) dicono che cresce e altre che cala, pochissime volte  che rompe ma le più che fa comodo, un tempo che puzzava ed oggi che odora, ancor prima che dava da bere e anche da mangiare, poi che è bello o brutto, buono o cattivo, docile o rabbioso, verde o blu, o cosa c’è di più?
Ma se diciamo che una volta ghiacciava non possiamo certo dire ora brucia!
 

Ma ne  siete proprio sicuri sicuri?


In questi ultimi anni ho girato per mercatini e biblioteche (ma anche internet) per cercare poesie dove, almeno una volta, appare la parola magica : SERCHIO.

Il risultato, raccolto in un libricino, è discreto e va da antichi sonetti (uno del 1112) alla produzione moderna di sconosciuti artisti, passando per i massimi poeti italiani.

Una parte di rilievo è la produzione vernacolare, in gran parte concentrata nella lucchesia, ma con una buona presenza locale.

 

Questo è un sonetto anonimo del 1556, scritto in onore di Chiara Matraini, giovane lucchese, ma dove il protagonista è il Nostro Fiume:


Signor, ch'el vago e picciol Serchio nostro

dal più gelato al più caldo emisfero

honorato rendete, e com’io spero

fin nel stellato e sempiterno chiostro.

 

Voi dico col si ben purgato inchiostro,

e con quel santo nostro viver vero

lo fate andar così superbo e altero

carco di miglior merce ch'oro od ostro.

 

In voi sol di virtù felice nido

pose il ciel largo estrema ogni sua cura,

e quant’hoggi di ben fra noi s’impara.

 

Onde s’uguale havesti a l’alto grido

d’Appennin l’acqua quanto al mondo dura,

qual saria più di me famosa e chiara?  

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26/9/2011 - 21:00

AUTORE:
Sonia

Caro autore che vivi abitualmente a zero metri sul livello del mare in sacra beatitudine scivolando con il classico guscio di noce sul pelo dell'acqua salina dolce o salmastra...tu che ami la libertà e cerchi di scovare inedite meraviglie della natura con l'occhio affinato di un rapace per captare e immortalare attimi di infinito per poi divulgarli...io non mi riferivo soltanto alla foto (infatti non ci ho preso per nulla attribuendo uno scatto notturno ad uno precocemente mattiniero) ma anche al sonetto del sedicesimo secolo.
La battuta era rivolta alla mia incapacità di volare così in alto ...non intendevo assolutamente darti del presuntuoso. Se ti sei un tanticchio offeso me ne dispiace molto e chiedo umilmente venia.

26/9/2011 - 15:15

AUTORE:
...caro autore

se il volare alto significa pretendere di essere o di volere qualcosa di difficilmente raggiungibile o diverso, non è il mio caso.
Ero invece a sedere sul fondo di una barchetta in una ora antelucana per un paio di ore di pesca prima dell'inizio della "stancante" giornata e quindi, dato il mio peso e la leggerezza dello scafo, forse forse ero con fondo schiena a -0,05 metri sotto il livello del mare e da quella scomoda posizione non potevo fare altro che sentirmi parte del mio Serchio e cercarne tutte le sfumature non visibili in altri momenti.
A volte sono andato a pescare lasciando a casa la scatoletta dei vermi (quella che però non mi dimentico mai di riportare a casa anche se vuota, capito pulitor cortesi?), ma la macchina fotografica è sempre con me, anche se puzza di pesce che fa schifo!
Alle 06,20 appare fra le canne della riva destra un buco di luce che si riflette sull'acqua mossa dalla prima brezzetta e sole vento e acqua fanno il resto con un 250/mo d'apertura, 400 ISO con f.5,6.
A domani.

26/9/2011 - 10:56

AUTORE:
Sonoa

Questa volta, caro il mio autore, hai volato troppo in alto...almeno per le mie ali.
Il cielo s'è lacerato e dagli squarci di nuvoloni minacciosi fa capolino qualche brandello di luna che come al solito trova il modo di rispecchiarsi nelle acque corvine di una notte da ridda.