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Il successo di lettura delle precedenti serie di articoli, realizzati da Franco Gabbani e Stefano Benedetti, sulle vicende di persone e famiglie del nostro territorio, ci ha spinto a proseguire nel lavoro, con una nuova serie di articoli, frutto del lavoro di Franco Gabbani, che potremmo definire con il titolo “Persone, vicende e curiosità storiche della valle del Serchio e non solo”.   

Alla Volskwagen, da diversi anni ormai, i rappresentanti .....
. . . quando Marco Pannella sostenne che lo sciopero .....
Più che uno spiegone pare 'n minestrone.
Ma la morale .....
. . . politica dal dopo guerra fino ad oggi , ma se .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Giornata di contrasto e prevenzione alla violenza maschile sulle donne.

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Ai sauditi 119 voti, 29 a Busan, solo 17 a Roma.
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di Massimo Calvi
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Occhi, occhiali e lenti a contatto
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di Bruno Pollacci
Direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa
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E poi quel vento arrivò
Oltre quel fiume e le nuvole
Entrò discreto nella camera
E mi parlò di Te
Ad altri giorni pensai
In cui creavi quadri
La .....
Appuntamento sull'Oder
di Francesco Borgese

Omaggio al padre della scrittrice
Maria Concetta Borgese

Di Carlo Edizioni



In questa lettura .....
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la Tradizione della Migrazione

5/10/2011 - 8:24

quelle erano parole della rondinella di destra!

 


Dopo alcuni anni di vacanze nella meravigliosa terra salentina, porto con me, oltre al colore del mare e del paesaggio olivato, anche e più il calore della sua gente.

Tutti qui hanno un attaccamento alle proprie tradizioni che si manifesta nelle sacre cerimonie, ma ancor di più nel loro profano ballo, le famosissime tarantelle, chiamate localmente tarante, espresse nella celebre “pizzica”, le cui canzoni, mosse e musiche hanno deliziato anche i sangiulianesi qualche anno fa nella Cava-arena in una serata memorabile.


Cosa c’incastra la Pizzica con la Rondine?


Tutto nella vita (almeno la mia) ha un collegamento.


Nella canzone salentina Pizzicarella si parla anche di una rondine che “dovrebbe” portare un messaggio all’amata e, siccome la lingua leccese è dura come il leccio, eccovi la traduzione in italiano:

  
Pizzicarella mia pizzicarella
il tuo camminare sembra un ballo
Dove ti pizzicò che non ti passa?
sotto il bordo della sottana
Quanto ti ha amato il cuore mio
adesso non ti ama più, se ne è dimenticato
Da l'ora che ti vidi ti ammirai
un segno feci in mezzo ai tuoi occhi
Che quello è un segno particolare
che non ti dimentichi del tuo amore.
Amore amore che mi hai fatto fare
dall'età di quindici anni mi hai fatta impazzire
Da quindici anni mi hai fatta impazzire
di madre e padre mi hai fatta dimenticare


O rondine se voli sul mare
Vieni in qua che ti dico due parole
che ti tiro una penna dall'ala
e faccio una lettera al mio amore
Portala per bene sotto alle ali
che non ti scappi quello scritto d'amore
E quando arrivi non glielo dare
se non ti dona il sincero amore.

 


Guardate il video, uno dei tanti che girano su youtube, ma che mostra come sia innata nei giovani la voglia di continuare quegli antichi movimenti di gioia e dolore di una terra che “pizzicava”.


Un’altra cosa straordinaria è un amuleto, moda credo di non molto vecchia nascita, che viene venduto in ogni negozio di souvenir dei paesi salentini, fatto in ogni genere di materiale, impreziosito da gioielli o addirittura in oro, usato per decorazione di ambienti o monile da indossare, per portachiavi o soprammobile: il geco.


Ve lo immaginate se non avessi sentito quel collegamento che dava il geco (la nostra tarantola) alla loro mania della pizzica (la loro tarantella)?


Quando raccontavo loro questa strana coincidenza, entravo ancor di più nel loro mondo e mi toccava bere altri du’ bicchierotti di quel loro corposo vino, molto lontano dal “rosato” delle botteghe, ma duro forte e denso come quel mondo di “terroni”(?)


Bisognerebbe esserlo un po’ di più tutti, cominciando dall’alto!

 

Per vedere il video copiatevi, per favore, questo indirizzo che non riesco a fare partire:


http://www.youtube.com/watch?v= 5aBqkSBSFU


 




 

 

 


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4/10/2016 - 17:27

AUTORE:
Claudia

Ho studiato questa poesia a scuola quando ero in prima elementare nell'anno scolastico 76/77......non l'ho mai dimenticata

6/10/2011 - 13:59

AUTORE:
Sonia

All'nterno della stalla di Ivo, grande conoscitore di rondini e loro abitudini, ci sono numerosissimi nidi tanto che le rondini sfrecciano anche molto basse senza curarsi della presenza un po' ingombrante delle persone che visitano le mucche o aspettano di prendere il latte.
Ho notato invece, e non so spiegarmi il perché, che alla Sterpaia dentro i capannoni dove vivono i cavalli non ci sono nidi.
Qualcuno sa darmi una risposta?

6/10/2011 - 12:14

AUTORE:
Sonia

Mi è capitata per caso tra le mani questa vecchia poesiola di M.Moretti che rispecchia il mio attuale stato d'animo...

Oh, rondinelle! E' triste il vostro addio,
benché sia pieno di festosi gridi:
è tanto triste come il dondolio
che fan tra i ramoscelli i vostri nidi.
Oh, rondini! E' pur dolce ai nostri cuori
questa vostra partenza agile e gaia,
che ci rammenta i piccoli rumori
che facevate sotto la grondaia!
S'alzan nel cielo della rosea sera
le rondinelle a stormi e a tribù.
Ritorneranno tutte a primavera?
Forse qualcuna resterà laggiù!