Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava.
Continuiamo ancora un poco a far finta che la Pineta Macchia sia una Donna con tutti gli aspetti della sua femminilità.
Al cambiare delle stagioni la Donna cambia necessariamente e volutamente di abito e le più ricercate seguono la moda presentata nelle sfilate ad essa dedicate.
Ecco allora, nello spettacolare salone del Fiumaccio, la presentazione di un defilé della e per la Pineta :
“Notate gli eleganti ciondoli ramati che si accompagnano allo scialle melangiato con riflessi di arancio e verde pallido e tutto sopra una gonna di morbida scorza a bande che sfumano con gli stessi colori del bosco, gonna che la moda di quest’anno spinge a coprire fino a terra con gran svolazzo e strascico da usare anche come abito da sera.
Per le più snelle quest’anno furoreggiano abitini a tubo nell’intramontabile grigio dominante con disegno a banda scura sulla metà e un’aggiunta, anch’essa molto di moda quest’autunno, di svolazzi bianco sporco che sbuffano da sotto a effetto spuma.
Tutti gli abiti di questa sfilata sono dedicati alle signore Cipresse a cui voglio ricordare senza malizia le parole del grande Carducci:
- o cipressette mie, scusatemi l’ardire, or non è più quel tempo e quell’età, suvvia lasciatemelo pur dire, ora che siete una celebrità .-”
A questo punto una giovane Cipressina, tutta agghindata all’ultima moda, si fa avanti chiedendo la parola:
“Io vorrei sapere perché si fa tutto questo per i grandi, non dico vecchi per rispetto, e mai in questi luoghi si pensa ai giovani e si lascia che questi usino altri metodi per essere all’altezza; anch’io allora voglio usare le parole del grande Poeta - e so legger di greco e di latino ma coccole ancor non ce n’ho su, non son più o vecchiette un cipressino e anch’io ho le mie virtù... e massime fra le piante. –
Allora anch’io voglio sfilare fra i giganti giovinetti!”
La presentatrice si innervosisce per l’intromissione della giovane e indispettita sta per risponderle quando si ode una voce tonante che dice:
“Sono lo stilista Autunno, sì, avete ragione entrambe, agghindatevi e fatevi belle adesso, godete dei miei colori, ma ricordatevi che da un momento all’altro si presenterà mio fratello Inverno, di poche parole colori e fatti, e quando vi canterà questa vecchia canzone non potrete rispondergli come la bella Fiorella.”