Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.
Lo storico Banti, a Migliarino venerdì 11 novembre, parlerà sui 150 anni dell’Unità d’Italia
Sabato, al Tg1 delle 13:30, il ministro della difesa Ignazio La Russa ha annunciato la rievocazione storica de “Il viaggio dell’eroe” e la mostra itinerante allestita sul treno speciale delle Ferrovie dello Stato Italiane. La notizia è stata ripresa da alcuni giornali, io l’ho letta su Il Sole 24 Ore, stranamente i quotidiani che leggo abitualmente non ne parlano. Durante la presentazione dell’evento, a cui hanno partecipato Mauro Moretti, Amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, e Gianni Alemanno, Sindaco di Roma, il ministro ha detto:
“Sono orgoglioso di questa iniziativa. Non solo per dare questo abbraccio collettivo al Milite Ignoto, ma anche per far conoscere la sua storia dopo anni di oblio. Sono certo che saranno molti gli italiani che vorranno onorare i caduti di tutte le guerre”.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 2 novembre accoglierà, al binario 1 della stazione Termini di Roma, il treno speciale che da Aquileia a Roma ripercorrerà il percorso che 90 anni fa portò il corpo del Milite Ignoto nella capitale e toccherà 15 città della penisola ripercorrendo lo stesso itinerario del 1921 con l’obiettivo di "testimoniare il sacrificio e l’eroismo di migliaia di uomini che hanno difeso la patria".
Abbiamo ereditato questo rituale dalla retorica fascista, in continuità con quella risorgimentale, costruita su “figure profonde del discorso nazionale”. Questa è la base del ragionamento che Alberto Mario Banti, uno dei più importanti risorgimentisti italiani, Ordinario di Storia contemporanea all’Università di Pisa, svolge nel suo libro "Sublime madre nostra. La nazione italiana dal Risorgimento al fascismo".
Come Associazione La Voce del Serchio, venerdì 11 novembre, abbiamo organizzato al Teatro del Popolo di Migliarino un incontro pubblico con lo storico pisano sul tema "L’unità d’Italia 150 anni dopo". La lezione del prof. Banti sarà introdotta dalla storica Elsa Luttazzi, che ha recensito il libro di Banti sulla Voce del Serchio (la recensione è pubblicata nella sezione “Cultura”); nel corso della serata potremo assistere a una serie di interventi teatrali dell’Associazione teatrale “ATTIESSE” e soprattutto avremo l’occasione di discutere liberamente con lo studioso.
Nel libro citato Banti, nel capitolo “La consacrazione degli eroi”, titola un paragrafo “Ignoto militi" e ricostruisce con rigore e ricchezza di fonti “la morfologia del rituale” come esempio di nazional-patriottismo che ha al centro una “rappresentazione della nazione come reticolo di parentela”. La cerimonia dell’inumazione della salma del Milite Ignoto viene proposta nel 1920 da Giulio Douhet, l’idea è quella di scegliere la salma di un soldato sconosciuto e inumarla in un luogo monumentale. Banti cita le parole di Douhet:
“Nel giorno in cui la sacra Salma giungerà al suo luogo di eterno riposo, in quel giorno tutta l’Italia deve vibrare all’unisono, in concorde armonia di affetti. (…) tutti i cittadini debbono far ala alla via trionfale, unendosi in un unanime senso di elevazione ideale nel comune atto di reverenza verso il Figlio ed il Fratello di tutti, spentosi nella difesa della madre Comune”.
Il Milite Ignoto fu collocato nell’Altare della Patria del Vittoriano di Roma. Il rituale iniziò il 28 ottobre 1921 nella basilica di Aquileia e venne officiato con rito religioso da Angelo Bartolomasi, la scelta della salma fu fatta da una madre di un caduto, Maria Bergamas.
Commenta Banti:
“La scelta enfatizza la dimensione parentale dell’idea di nazione, esaltando la nobiltà delle relazioni di sangue che il rituale proietta sull’intera ‘stirpe’”.
Poi la salma venne caricata su un treno speciale che da Aquileia andò Roma, via Venezia-Bologna-Firenze. Il 3 novembre raggiunse Roma e il 4 novembre 1921 un corteo accompagnò la bara al Vittoriano dove nel pomeriggio il re Vittorio Emanuele III conferì all’Ignoto una medaglia d’oro al valor militare.
Ecco la conclusione di Banti su questo punto:
“La valorizzazione di simboli tipicamente nazionalisti come il Vittoriano o la Tomba del Milite Ignoto hanno rilanciato un complesso discorso con l’universo simbolico del nazionalismo italiano come si è costruito dal Risorgimento al fascismo”.
Si capisce come il ministro Ignazio La Russa si trovi a suo agio nel celebrare l’esercito e gli eroi italiani che sacrificano la loro vita. “Sventurato quel popolo che ha bisogno di eroi”, diceva Brecht, questo mi viene da pensare.
La prima cosa che mi viene in mente se penso all’Italia è la sua Costituzione e attacco a recitare a memoria l’articolo 1:
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Allo storico Alberto Mario Banti potremmo chiedere: a 150 anni dall’Unità d’Italia, quali sono i valori che meglio possono prepararci ad affrontare le sfide della globalizzazione?
Post scriptum
Video sull’inaugurazione della mostra itinerante sul Milite Ignoto alla Stazione Termini