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Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
si aggiunge .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
FINALMENTE DOMENICA!
di Ovidio Della Croce
La prima cosa che mi viene in mente se penso all’Italia

30/10/2011 - 9:47

Lo storico Banti, a Migliarino venerdì 11 novembre, parlerà sui 150 anni dell’Unità d’Italia 
 
Sabato, al Tg1 delle 13:30, il ministro della difesa Ignazio La Russa ha annunciato la rievocazione storica de “Il viaggio dell’eroe” e la mostra itinerante allestita sul treno speciale delle Ferrovie dello Stato Italiane. La notizia è stata ripresa da alcuni giornali, io l’ho letta su Il Sole 24 Ore, stranamente i quotidiani che leggo abitualmente non ne parlano. Durante la presentazione dell’evento, a cui hanno partecipato Mauro Moretti, Amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, e Gianni Alemanno, Sindaco di Roma, il ministro ha detto:
 
“Sono orgoglioso di questa iniziativa. Non solo per dare questo abbraccio collettivo al Milite Ignoto, ma anche per far conoscere la sua storia dopo anni di oblio. Sono certo che saranno molti gli italiani che vorranno onorare i caduti di tutte le guerre”.
 
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 2 novembre accoglierà, al binario 1 della stazione Termini di Roma, il treno speciale che da Aquileia a Roma ripercorrerà il percorso che 90 anni fa portò il corpo del Milite Ignoto nella capitale e toccherà 15 città della penisola ripercorrendo lo stesso itinerario del 1921 con l’obiettivo di "testimoniare il sacrificio e l’eroismo di migliaia di uomini che hanno difeso la patria".
 
Abbiamo ereditato questo rituale dalla retorica fascista, in continuità con quella risorgimentale, costruita su “figure profonde del discorso nazionale”. Questa è la base del ragionamento che Alberto Mario Banti, uno dei più importanti risorgimentisti italiani, Ordinario di Storia contemporanea all’Università di Pisa, svolge nel suo libro "Sublime madre nostra. La nazione italiana dal Risorgimento al fascismo".
 
Come Associazione La Voce del Serchio, venerdì 11 novembre, abbiamo organizzato al Teatro del Popolo di Migliarino un incontro pubblico con lo storico pisano sul tema "L’unità d’Italia 150 anni dopo". La lezione del prof. Banti sarà introdotta dalla storica Elsa Luttazzi, che ha recensito il libro di Banti sulla Voce del Serchio (la recensione è pubblicata nella sezione “Cultura”); nel corso della serata potremo assistere a una serie di interventi teatrali dell’Associazione teatrale “ATTIESSE” e soprattutto avremo l’occasione di discutere liberamente con lo studioso.
 
Nel libro citato Banti, nel capitolo “La consacrazione degli eroi”, titola un paragrafo “Ignoto militi" e ricostruisce con rigore e ricchezza di fonti “la morfologia del rituale” come esempio di nazional-patriottismo che ha al centro una “rappresentazione della nazione come reticolo di parentela”. La cerimonia dell’inumazione della salma del Milite Ignoto viene proposta nel 1920 da Giulio Douhet, l’idea è quella di scegliere la salma di un soldato sconosciuto e inumarla in un luogo monumentale. Banti cita le parole di Douhet:
 
“Nel giorno in cui la sacra Salma giungerà al suo luogo di eterno riposo, in quel giorno tutta l’Italia deve vibrare all’unisono, in concorde armonia di affetti. (…) tutti i cittadini debbono far ala alla via trionfale, unendosi in un unanime senso di elevazione ideale nel comune atto di reverenza verso il Figlio ed il Fratello di tutti, spentosi nella difesa della madre Comune”.
 
Il Milite Ignoto fu collocato nell’Altare della Patria del Vittoriano di Roma. Il rituale iniziò il 28 ottobre 1921 nella basilica di Aquileia e venne officiato con rito religioso da Angelo Bartolomasi, la scelta della salma fu fatta da una madre di un caduto, Maria Bergamas.

 

Commenta Banti:

“La scelta enfatizza la dimensione parentale dell’idea di nazione, esaltando la nobiltà delle relazioni di sangue che il rituale proietta sull’intera ‘stirpe’”.
 
Poi la salma venne caricata su un treno speciale che da Aquileia andò Roma, via Venezia-Bologna-Firenze. Il 3 novembre raggiunse Roma e il 4 novembre 1921 un corteo accompagnò la bara al Vittoriano dove nel pomeriggio il re Vittorio Emanuele III conferì all’Ignoto una medaglia d’oro al valor militare.
 
Ecco la conclusione di Banti su questo punto:
 
“La valorizzazione di simboli tipicamente nazionalisti come il Vittoriano o la Tomba del Milite Ignoto hanno rilanciato un complesso discorso con l’universo simbolico del nazionalismo italiano come si è costruito dal Risorgimento al fascismo”.
 
Si capisce come il ministro Ignazio La Russa si trovi a suo agio nel celebrare l’esercito e gli eroi italiani che sacrificano la loro vita. “Sventurato quel popolo che ha bisogno di eroi”, diceva Brecht, questo mi viene da pensare.
 
La prima cosa che mi viene in mente se penso all’Italia è la sua Costituzione e attacco a recitare a memoria l’articolo 1:
 
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
 
Allo storico Alberto Mario Banti potremmo chiedere: a 150 anni dall’Unità d’Italia, quali sono i valori che meglio possono prepararci ad affrontare le sfide della globalizzazione?

 

 

Post scriptum

Video sull’inaugurazione della mostra itinerante sul Milite Ignoto alla Stazione Termini


 
 
 

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6/11/2011 - 12:05

AUTORE:
rossana

Comprendere l’esatto ammontare delle spese militari italiane è un’operazione molto complessa. Lo stanziamento complessivo, ascritto per il 2011, al Ministero della Difesa è pari a 20.494,6 mln di € (milioni di euro), in aumento di 130,2 mln di €, pari allo 0,6% del totale, rispetto al 2010. Le forze armate vedono incrementare le risorse e spendono male i loro soldi e costano ai contribuenti più di 20 miliardi all’anno. Gli sprechi sono evidenti: c’è un generale ogni 350 soldati e un maresciallo ogni 3 e 2660 colonnelli, mentre la polizia è sotto organico. Per no parlare degli immobili militari, degli appalti e altri sprechi. A che cosa servono poi 131 cacciabombardieri, 400 carri armati e tutti quegli ufficiali?

Cosa si risponde a chi sostiene sia necessaria una riduzione delle spese militari e un riordino del Sistema Difesa, specialmente in tempi di gravissima crisi? Si risponde: non rompeteci le palle con questa demagogia, le Forze Armate non sganciano un euro.

Il 4 novembre non c’è da festeggiare le Forze Armate, ma le vittime innocenti di tutte le guerre. Noi bombardiamo dovunque ce lo chiedano, in nome della democrazia. E con la complicità della grande stampa, che dovrebbe essere il gioiello della democrazia. Ma davanti ai soldi la democrazia non conta. Prendiamone atto.
Quasi quasi, da vecchia comunista, rimpiango i sinceri democratici, quelli che si scandalizzavano di fronte alle guerre imperialiste sia rosse che a stelle e strisce.

6/11/2011 - 10:32

AUTORE:
Giacomo Mannocci

E' pura demagogia chiedere la riduzione delle spese militari: sono anzi troppo poche le risorse che ogni anno il Governo investe per mantenere le nostre Forze Armate all'altezza del loro ruolo. Dovrebbero essere aumentate così come a favore delle forze di polizia. A tal proposito spero che il DDL di stabilità sia adeguatamente modificato.
Quanto al "povero fante", al "povero contadino", io preferisco pensare all'eroismo dei volontari, degli arditi, di coloro come Sauro e Battisti andarono volontarimente incontro alla morte. Nessuno dimentica le terribili, drammatiche e a volte ingiuste sofferenze dei coscritti nella Guerra mondiale. Non bisogna però sottacere il loro eroismo e la determinazione con cui combatterono. Per questo è un dovere morale ricordare lo spirito legionario con cui combatterono, mandando al diavolo la retorica pacifista alla vendola. Possibile non ci siano più i comunisti che erano orgogliosi di vedere le parate militari sulla Piazza Rossa? quasi quasi, da feroce anticomunista, li rimpiango.

5/11/2011 - 15:21

AUTORE:
Destra, sinistra, centro

Innazitutto chiedo scusa per l'involontario errore.

"Una ponderata riduzione delle spese militari di un 10 o 20% significaherebbe recuperare circa 3 o 4 mila miliardi di euro.

Però mi pare chiaro dal titolo e dal contesto che si tratta di un banalissimo errore dovuto alla fretta e al fatto che spesso si scrivono i messaggi di corsa e nei ritagli di tempo.

Chiedo di nuovo scusa, ma il fatto più grave è che questa proposta ragionevole rimarrà inascoltata a destra, sinistra e centro.

5/11/2011 - 11:54

AUTORE:
destra, sinistra, centro

Leggendo l'interessantissimo SPECIALE BATTIGIA sul debito pubblico alla fine si elencano alcune stategie per uscirne senza danno sociale, come per esempio:

"Bisognerebbe ridurre le spese militari ritirandoci da ogni missione neocoloniale e cancellando qualsiasi sistema d'arma a scopo offensivo".

Una ponderata riduzione delle spese sociali di un 10 o 20% significaherebbe recuperare circa 3 o 4 mila miliardi di euro.

Visto che siamo di fronte ad una terribile crisi economica, non credete che sia una misura necessaria?

4/11/2011 - 11:22

AUTORE:
vale

Povero fante, il milite ignoto, venuto chisà da quale parte d'Italia, morto senza volere in una guerra che papa Benedetto XVI chiamò "un'inutile strage".

Povero contadino, sepolto nel buio della terra di una Patria che oggi appare distratta, derisa, stanca e avvilita.

Me ne vergogno un po'...

3/11/2011 - 13:10

AUTORE:
leonardo bertelli Migliarino cittadino come tanti

Dissento fortememte da quello che scrive il sig.Mannocci.Giusto festeggiare il 4 novembre, ci mancherebbe,ma criticare il 25 aprile e il 2 giugno mi sa di "ventennio".Se gli italiani si sono divisi e lacerati non è stato certo perchè mancassero i motivi.Da una parte c'era chi lottava per la libertà e la democrazia, dall'altra chi era per il fascismo e la monarchia.L'Italia di oggi, nel bene e nel male, è figlia di queste due date e pensi che pochissimo tempo fa "qualcuno volevo posticiparle alla domenica successiva", pare per salvare l'economia nazionale.Dia retta, se gli italiani devono andare fieri di qualcosa o di qualcuno è per queste due date per cui in tanti hanno lottato e vinto e tanti "purtroppo" ci hanno lasciato la vita.Saluti a tutto il mondo.

2/11/2011 - 17:51

AUTORE:
Giacomo Mannocci

Sono profondamente dispiaciuto che l'unica vera festa che veramente unisce il popolo italiano - il 4 novembre - non sia celebrata come giorno festivo. Personalmente è l'unica festa civile che festeggio. Non capisco come si possa invece celebrare il 25 aprile e il 2 giugno che invece ricordano momenti dolorisissimi in cui il popolo italiano si è lacerato. Il 25 aprile finiva infatti una drammatica guerra civile che vide scontrarsi italiani con altri italiani; il 2 giugno con una risicata maggioranza e su cui pesano dubbi di brogli elettorali gli italiani scelsero la repubblica contro la monarchia.
Il 4 novembre invece unisce veramente tutti gli italiani. Bisogna però ricordare anche gli "italiani d'austria", quei trentini, triestini che andarono a combattere in Galizia per l'Impero austroungarico e colà persero la vita. Ottima è stata quindi l'idea di La Russa e di Alemanno.

1/11/2011 - 11:14

AUTORE:
Capitan Sesto

Due Flash interessanti: sulla Voce del Serchio una sotto l’altra.

Sopra: “Milite ignoto” un breve e sentito articolo sul “treno che riporta simbolicamente le spoglie del Milite Ignoto a Roma, per chiudere degnamente i festeggiamenti del 150° dell'Unità d'Italia (…) è passato dalla Toscana, terra che ha dato i suoi migliori eroi alla Patria e Vecchiano, lontano dalla linea ferroviaria ma vicino all'Eroe, dedica a questa ricorrenza il suo suggestivo monumento che, come ogni giorno da decenni, fa bella mostra di sé di fronte all'edificio scolastico della frazione di Avane”; l’articolo è corredato da una bella foto e reca un commento di un lettore entusiasta che però giustamente invita ad una pulitina il monumento davanti alla scuola di Avane.

Sotto: “Una pagina della nostra storia”” con un breve articolo che invita ricordare un pezzo della nsorta storia attraverso “I bambini ci guardano”, un film del 1943 diretto da Vittorio De Sica e tratto dal romanzo “Pricò” di Cesare Viola. Le musiche sono di Renzo Rossellini e altri, la sceneggiatura di Cesare Zavattini e di Vittorio De Sica.
Il video è bellissimo e importante il contributo di un lettore che ha riconosciuto due bambini Vecchianesi, Icilio e Remo, che compaiono “subito dopo la scena del cane”.

A volte la combinazione delle notizie ci offre una chiave di lettura: una storia sopra e una storia sotto.

“C’è la Storia con la maiuscola, scriteriata fanciulla che reca festosa lutti e iatture; la storia senza maiuscole del nostro paese, per la quale continuo a nutrire la nostalgia di quello che avrebbe potuto essere e non è…”, scrive Antonio Tabucchi nella nota introduttiva al “Piccolo Naviglio”, uscito nel 1978 e finalmente ristampato nel 2011.

Ci vediamo con il prof. Banti al Teatro del Popolo di Migliarino venerdì 11 novembre alle 9: la discussione è aperta.