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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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Non cancellerò
Quella foto tua
Come la gioconda
E la rosa gialla
Sulla pelle mia
Stare insieme a te
In quest anni miei
Insieme a tutto il resto
Tu .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
SALUTE
Febbre
(prima parte)

13/11/2011 - 18:39


NOTA
In questo periodo di inizio influenza ci è parso utile riproprorre alcuni articoli di educazione sanitaria già pubblicati in passato ma probabilmente sconosciuti ai tanti nuovi lettori che si seguono (e che naturalmente ringraziamo). La Redazione

 

Dal libro "Io, medico" del Dr. Pardini Giancarlo ed altri

 

FEBBRE 

 

Tutti hanno avuto a che fare con questo che rappresenta il sintomo per eccellenza delle malattie.

Come si fa a capire se uno è malato? Si misura la temperatura! Se è sopra 37° C si è malati, se è sotto 37 non lo si è. Semplicissimo ma sbagliato!

Si può essere malati pur non avendo febbre, mentre si è quasi sicuramente malati se la temperatura è sopra quella che consideriamo la temperatura corporea normale.

La temperatura interna del nostro corpo è 37 gradi centigradi. Quando noi la misuriamo dall’esterno del nostro corpo, pur cercando delle pieghe dove il calore si può mantenere, troviamo dei valori leggermente più bassi che consideriamo normali. Nel retto o in bocca i valori sono leggermente superiori, essendo queste delle cavità e quindi solo parzialmente a contatto con l’esterno.

 La temperatura in ogni caso può variare anche di mezzo grado da un individuo ad un altro pur rimanendo ancora nella normalità. Come può variare anche durante il giorno, più bassa la mattina a riposo, mentre l’alimentazione, l’eccitazione, l’ansia, l’abbigliamento troppo pesante possono farla aumentare. Un’attività fisica intensa può portare la temperatura corporea fino a 39 gradi C°. Le donne fertili, nella seconda fase del ciclo mestruale, hanno una temperatura corporea di mezzo grado superiore rispetto alla prima metà.

 In ogni modo misurandoci la temperatura e trovandola superiore ai 37 gradi noi ci consideriamo ammalati. Ma è sempre vero questo fatto? Diciamo di si, quando c’è febbre di solito c’è malattia, basta però che la misurazione sia stata fatta rispettando i criteri di una corretta misurazione. Il termometro deve essere scosso e controllato prima, non va sfregato perché lo sfregamento produce calore (lo sanno bene i bimbi più grandicelli che talvolta usavano sfregarlo per non andare a scuola) .

Bisogna anche prevedere che misurando la febbre sotto spesse termocoperte e copertoni vari, il normale calore prodotto dal nostro corpo è eliminato all’esterno in minore quantità, e ciò può influenzare in maniera significativa la temperatura.

Se c’è febbre dunque si è malati. E se invece non c’è siamo sani?

Non è detto. La febbre è solo “uno” dei sintomi delle malattie. Stanchezza, svogliatezza, scarso appetito, qualche sintomo d’organo cioè tosse o mal di gola o disturbi intestinali sono ugualmente segni di malattia.

Non sono messi lì a caso o per dispetto, sono i segnali che il nostro corpo ci manda per avvertire il nostro cervello che qualcosa non va, che qualche nostro organo non è in perfetta efficienza. Bisognerebbe sempre considerare questi sintomi come degli avvertimenti ed agire di conseguenza e non ricorrere immediatamente al medico o agli sciroppi o alle pasticche, ma mettere questi organi il più possibile a riposo per permettere loro di guarire, da soli.

Ed ora l’aspetto più importante. Che cosa fare in caso di febbre?Il discorso non può iniziare senza una indispensabile premessa e cioè che la febbre è “una difesa naturale dell’organismo”.

I batteri e virus responsabili delle malattie infettive (la stragrande maggioranza delle cause di febbre) vivono e si riproducono bene a 37 gradi.        L’organismo tramite produzione di calore (talvolta in maniera drammatica come attraverso la comparsa di brividi, tipici delle malattie delle vie urinarie e biliari, ma non solo) aumenta la propria temperatura fino a 38-39 gradi ed in tal modo rende i liquidi corporei meno adatti allo sviluppo dei germi responsabili.

Da questo risulta intuitivo che la febbre è un’alleata, al limite da controllare quando raggiunge punte troppo elevate e non utili, e non un nemico da combattere assolutamente e indiscriminatamente.Fino a 38,5°C va mantenuta assolutamente (i virus sono sensibili solo alle elevate temperature, non agli antibiotici) ma quando poi aumenta ancora può divenire dannosa, ed è a questo punto che si deve intervenire.

Per abbassare la temperatura si possono utilizzare due tipi di mezzi: fisici e chimici.I fisici si basano sulla sottrazione di calore dall’esterno mediante raffreddamento, ed ecco le famose “pezzette”, che vanno benissimo, si possono fare anche delle spugnature con acqua tiepida o fredda (non ghiacciata) sulle gambe e/o sulle braccia ed anche, ma nessuna mamma che conosco ne ha avuto il coraggio, sul torace del bimbo bollente.

Magari cercare di raffreddare nei punti dove il calore è maggiore, come ad esempio l’inguine, oppure i polsi, dove i grandi vasi passano vicini all’esterno ed il raffreddamento diventa più efficace. In alcuni casi si può ricorrere, specie in bambini, ad un bagno in acqua tiepida (21°C).

Una notazione importante e spesso trascurata è quella del modo come il paziente con la febbre vada coperto nel letto. La sequenza febbre=malattia= letto=caldo conduce spesso a pazienti con febbre altissima sommersi da una montagna di coperte da cui la temperatura non troverà mai la strada per uscire e la febbre, nonostante l’organismo provi ad abbassarla mediante profuse sudorazioni, rimarrà purtroppo sempre elevata.

Il malato con la febbre deve essere coperto “ a strati”: nel momento dell’aumento febbrile, in cui egli sente freddo, va coperto fino a farlo stare caldo. Appena il freddo è passato, prima che cominci a sudare si comincia a togliere coperte in modo da far abbassare la temperatura senza mettere in moto il meccanismo straordinario e d’emergenza della sudorazione.

La sudorazione è il meccanismo con cui il nostro organismo riesce a controllare la propria temperatura. E’ sempre presente una piccola, impercettibile sudorazione che prende il nome di “traspirazione” e che serve per la regolazione fine della temperatura corporea. Quando questa non è sufficiente inizia una vera e propria “sudorazione” capace di portare ad un rapido  raffreddamento del corpo. E’ comunque una situazione da considerare di emergenza e che bisognerebbe sempre cercare di evitare, se non per il danno almeno per il fastidio.

La sudorazione del malato febbrile sotto le coperte è il segno quindi inconfondibile di un errore nella copertura del letto! Ma se i mezzi fisici, acqua fresca e copertura adatta, non riescono a portare la temperatura a livello ottimale (ricordate 38-38,5, non 37!) bisogna intervenire con i mezzi chimici. (fine prima parte)

 

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