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Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.

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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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Di Siciliainprogress
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C'è qualcosa, un tesoro
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PISA - Marina di Pisa-Tirrenia
Comitato Oasi WWF Litorale Pisano: Sul litorale investire nei valori del Parco

18/11/2011 - 8:14


SUL LITORALE INVESTIRE NEI VALORI DEL PARCO

 

Periodicamente assistiamo a manifestazioni d’insofferenza di politici pisani nei confronti del Parco. Un esempio è l’ accusa di lentezza dell’Ente nella valutazione delle varianti proposte dal Comune al piano della Tenuta di Tombolo.

 Fra queste istanze, più che altro mirate alla promozione del turismo balneare e non alla tutela e alla fruizione sostenibile dell’ambiente, i media hanno ripreso la questione di una nuova strada in partenza dal litorale, parallela alla via Pisorno e che su questa confluirebbe, dopo essere giunta alla recinzione di Camp Darby e aver piegato verso nord.

 Più che sulla poca utilità di questa nuova strada e sul danno ambientale che essa apporterebbe alla Tenuta (asserto facilmente dimostrabile), ci piace soffermarci sull’atteggiamento tenuto verso il Parco da questo Comune, in genere poco sensibile alle naturali vocazioni di questo territorio.

Le uniche proposte che coinvolgono le aree protette del litorale riguardano quasi sempre progetti estranei ai veri valori di questi siti. Nonostante le apparenze, nelle questioni che contano, viene prevalentemente assunto da questa amministrazione il concetto ormai superato, ma purtroppo ancora diffuso, che un Parco Naturale sia solo un sistema di vincoli allo “sviluppo”.

 

 Tacendo per ora su argomenti lunghi e complessi come i nuovi assetti urbanistici di Calambrone e il porto turistico di Marina, facciamo un esempio fra i tanti, confrontando le iniziative del Comune di Vecchiano e del Comune di Pisa sulle coste di rispettiva competenza. La spiaggia di Migliarino, salvo tre stabilimenti (che rimarranno gli unici), realizzati con l’impegno di armonizzarsi con le dune che li circondano, è tutta libera, e l’unica spesa per gli utenti è il parcheggio (come avviene nelle spiagge naturali e libere di altri paesi europei, ad esempio in Francia).

 Questo ci sembra un buon esempio di scelte amministrative conseguenti ai piani di gestione del Parco e volte, da una parte, alla tutela di ambienti costieri unici in Italia, e dall’altra, a salvaguardare il libero accesso dei cittadini ad aree demaniali (non può certo essere paragonata la spesa per il parcheggio alla retta giornaliera di un bagno).

 Il litorale pisano invece da tempo immemorabile è quasi tutto occupato dagli imprenditori balneari e si è giunti negli anni 90 a rinunciare persino a gran parte della spiaggia libera di Tirrenia, ora in mano ai privati; come se non bastasse, questo Comune qualche anno fa, programmando il futuro delle sue coste, ha deciso di destinare (nella percentuale del 90%) ai privati anche gli unici lidi rimasti ancora a gratuita disposizione dei cittadini, cioè quelli di Calambrone (ovviamente non consideriamo spiagge le pietraie e gli scogli artificiali di Marina di Pisa).

 Ora, lasciando in sospeso la questione se queste scelte siano fatte nell’interesse pubblico, ci preme piuttosto dire che non v’è alcun dubbio sul fatto che esse nuociano all’ambiente, in quanto gli imprenditori balneari, nell’intento di ampliare sempre più le loro strutture, hanno continuamente spianato dune e occupato zone di vegetazione naturale.

 Eppure il Comune di Pisa qualche anno fa aveva dato un buon esempio di utilizzo virtuoso degli spazi naturali, concedendo al WWF quell’area dunale di sua proprietà in cui è nata la piccola oasi di Tirrenia: perchè non continuare con altre analoghe iniziative? In questi anni, siamo riusciti, in mezzo all’indifferenza e ostilità dei bagni confinanti, ad offrire ai cittadini un sito in cui godere della bellezza e del conforto della natura, in specie d’estate (citiamo le recenti iniziative con la Pro Loco Litorale Pisano e col Tuscany Walking Festival, mediante le quali molti turisti hanno partecipato con entusiasmo alle visite guidate nell’oasi e nei dintorni).

 Inoltre abbiamo dimostrato, con le innumerevoli scolaresche e gruppi escursionistici che vengono da noi tutto l’anno, che nelle dune e nella macchia ci sono numerose occasioni di studio e di benessere in ogni stagione.

 Una simile esperienza, alla quale potrebbe dare un ulteriore contributo una futura adesione del Comune, è la positiva collaborazione del WWF col Parco nella gestione della riserva del Bosco di Cornacchiaia, nei pressi di Camp Darby; anche qui convergono numerose le comitive scolastiche e escursionistiche e, sempre in occasione del Walking, è stato proposto un bellissimo itinerario nei boschi del Parco sino alla basilica di S. Piero a Grado. In questa storica sede, una sinergia fra Comune e Parco potrebbe dar vita a un ideale centro d’attrazione per un turismo competente e sostenibile, che in una visione più aggiornata potrebbe costituire il perfetto punto d’incontro tra cultura e natura nella tenuta di Tombolo, mentre per ora non possiamo negare che questo sito sia ancora misconosciuto dal turismo che si affolla sotto la torre. In contrasto con queste esperienze, invece notiamo che gli ambienti boschivi e costieri vengono ancora visti dalle nostre parti come un ingombro al comodo raggiungimento della spiagge, sia quando non si può occupare l’ennesimo spazio accanto ai i bagni, sia quando il Parco non fa in fretta a dare il nulla osta per fare una nuova strada per il litorale.

 Come che il posteggiare la macchina il più vicino possibile al bagnasciuga sia un segno di progresso! Pisa, che spesso fa vanto della propria cultura, dovrebbe, in specie quando la città viene rappresentata pubblicamente dai propri amministratori, essere consapevole di avere a disposizione un grande valore culturale, cioè l’eccezionale patrimonio naturale in parte ancora salvo nel proprio litorale; di conseguenza si dovrebbe essere contenti della presenza di un Parco Naturale che tutela questo territorio e decidersi finalmente a fare delle proposte concrete per permetterne la fruizione secondo i il Piano Territoriale di Coordinamento redatto con lungimiranza alcuni anni fa dall’emerito urbanista Cervellati. In questo piano sono previste le cose che, come ci fanno sempre notare i visitatori stranieri (che ben le conoscono e apprezzano altrove), mancano nel nostro litorale: ad esempio percorsi pedonali e ciclabili, centri visita del Parco, spazi attrezzati puliti e dotati di servizi di basso impatto ambientale, dove sostare e magari informarsi delle caratteristiche naturali del territorio. Invece questi stessi turisti spesso ci chiedono perché da noi non c’è accesso libero e gratuito a tutte le spiagge oppure come mai nei bordi dei nostri boschi al posto di strutture accoglienti si trova solo spazzatura e le poche persone che vi si incontrano spesso son là per fare attività che niente hanno a che fare col godimento e l’osservazione dell’ambiente.

 Tutto il contrario delle folle di camminatori e ciclisti pieni d’interesse che si incontrano nei parchi esteri. Al Comune di Pisa chiediamo dunque di applicare sulle problematiche ambientali un percorso partecipato con le associazioni ambientaliste pisane, promuovendo la conservazione e lo sviluppo sostenibile, generando risorse finanziarie per il Parco (in un momento di tagli mozzafiato) e le comunità che vivono all’interno di esso e nelle vicinanze, creando programmi di escursionismo ed educazione ambientale per i turisti e residenti.

 

Negli USA è stato calcolato che i parchi nazionali e regionali rendono 10 volte di più di quanto costano. I parchi vanno quindi visti non come un ostacolo ma come un’ opportunità di lavoro e sviluppo sociale, indispensabili per la difesa e la sicurezza del suolo e come stimolo alla osservazione della vita animale e vegetale e alla contemplazione del paesaggio, che a causa della vita frenetica odierna non riusciamo più ad apprezzare.Altro che ulteriore sviluppo edilizio e infrastrutturale del litorale!

 I cittadini possono benissimo andare al mare nelle spiagge libere e servendosi dei mezzi pubblici e delle biciclette (si crei piuttosto “sviluppo” in questi due settori, scoraggiando il traffico privato).

 

Comitato Oasi WWF Litorale Pisano

Fonte: Per il Comitato Oasi WWF Litorale Pisano -Marcello Marinelli-
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