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Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

. . . i bidoni maanche i bagni chimici li trovo sulla .....
Troppe chiacchere per i mi gusti. I bidoni ci sono .....
. . . al mondo intero; però faccio notare che i bidoncini .....
nelle mie lunghe camminate sulla spiaggia ho visto .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
FINALMENTE DOMENICA!
di Ovidio Della Croce
Caro Sandro Marianelli

27/11/2011 - 11:09

Caro Sandro Marianelli,

ci sono notizie sul gheppio che hai avvistato sulle rocce del Monte Castellare sotto la casa del polacco? Ti sei più incamminato su quel sentiero in mezzo ai monti di San Giuliano? E sul polpo che vedemmo a Su Riu che si fece filmare e poi rilasciammo in acqua ti ricordi? Ricordi se emise la sua nuvoletta di inchiostro? Io penso di no, perché era un polpo dal carattere tranquillo e anche un po’ passivo. Ricordo il tuo cane Toby, che buffa creatura quando si faceva filmare in quelle strane pose! E tu ricordi che faccia fece Linda quando schiacciai quel grosso ragno nella casa della nostra vacanza sarda? Pensavo di compiacerla, invece si contrariò. A proposito, e degli animali che ora popolano l’eremo di Putzu Idu sai niente? Che spettacolo il volo dei fenicotteri sopra il cielo di Putzu Idu alle nove della sera! E che meraviglia i pesci dei fondali del Sinis. Ma soprattutto è tornata la volpe nel tuo giardino? Me la ricordo, spaventata, che cerca di mangiare gli avanzi della cena.
 
Come vedi, io non ho le idee chiare sulla situazione politica attuale. So che abbiamo un governo serio che deve affrontare lo tsunami della crisi e che c’è un debito enorme da ripianare, come detta la Bce che spinge per le privatizzazioni dei servizi municipali. So che interessi potenti vogliono la privatizzazione dell’acqua senza rispetto per il voto al referendum di 27 milioni di cittadini. So che questa volontà democratica non può essere calpestata da nessun governo. Sarebbe un colpo duro, come feci io col ragno. E spero che non si spolpino i soliti noti e che non restino per loro neppure le briciole del banchetto. Sai, ci sono polpi caratterialmente più aggressivi o addirittura paranoici che, appena minacciati, esplodono la loro nuvola nera. Il comportamento dei polpi ci racconta come può andare a finire la storia.

 

Dalla villa del polacco in rovina si vede il mare. A volte penso che sia bello scendere dolcemente col parapendio, poggiare i piedi per terra e rallegrasi della buona mediazione del governo per la firma dell’intesa per l’accordo tra la Fiat e tutti i sindacati che riguarda il futuro di 640 di lavoratori di Termini Imerese. Altre volte penso che sia bene volare come fanno i fenicotteri e ripartire dall’Europa dei popoli e non dei tecnocrati. Poi mi preoccupo per il riscaldamento climatico e del prossimo fallimento della Conferenza di Durban. Siamo a fine novembre, è ancora caldo, va bene, ma non tanto. Ora scorrono le immagini del video che girasti con i tuoi alunni, vedo volteggiare il piccolo gheppio sotto i resti della Casa del polacco, detta villa Belvedere. Buon viaggio verso il futuro, con tutto il mio cuore.
 

 

P.S.

Video Strudelfilm, realizzato nel 2003 dalla classe III A della scuola media "G.B. Niccolini" di San Giuliano. La voce narrante è di Clara Mancarella.

Foto Marianelli: la prima, volpe in giardino a Calci; la seconda, un fondale del Sinis; la terza, fenicotteri nello stagno di Cabras.

Foto Reuters: la quarta, protesta di ecologisti su un fiordo norvegese contro il riscaldamento climatico. 

 

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3/12/2011 - 14:46

AUTORE:
Altraeconomia e Fair equosolidale

Oltre diecimila persone hanno preso parte oggi alla Global march a Durban, in Sudafrica, in occasione della 17a Conferenza delle Parti Onu sul cambiamento climatico. "Unite against global change", uno striscione di oltre 20 metri tenuto dai diversi attivisti dei movimenti sudafricani, ha fatto da apertura ad un corteo che ha portato le ragioni dei movimenti contadini, dei pescatori, degli ambientalisti e delle comunità religiose fino sotto le finestre del Convention Center. Un percorso simbolico che ha voluto unire le zone popolari della città con il luogo della decisione politica.

"E' stata una manifestazione importante", ha ricordato Alberto Zoratti, dell'organizzazione equosolidale Fair a Durban come delegato osservatore presso la COP, "perchè ha dimostrato come sul problema del cambiamento climatico ci sia una convergenza di interessi e di speranze che fa la forza di questo movimento".
"I temi sul tavolo negoziale sono sostanziali" ricorda Zoratti, "e vanno da un nuovo periodo di impegni nel Protocollo di Kyoto allo stanziamento, concreto e verificabile, di un Green Fund per combattere il cambiamento climatico ed i suoi effetti. Le posizioni sono distanti, soprattutto perchè i Paesi industrializzati non vogliono scendere a patti con un accordo ulteriormente vincolante" continua Zoratti, "ma il tempo passa e, come ci ricorda l'IPCC, il rischio di impatti pesanti su comunità umane ed ecosistemi è ogni giorno più presente".

"Le soluzioni esistono", conclude Zoratti, "e parlano di agricoltura ed economia locali, di energie alternative e di un nuovo modello di società che limiti l'invadenza del mercato, la crisi ecologica e climatica è solo l'altra faccia della crisi economica e sociale, è il sistema economico che non regge la sua stessa invadenza, per questo è necessario un cambiamento di rotta".

30/11/2011 - 23:11

AUTORE:
Sandro Marianelli

Caro Ovidio,
non so quanto interessino ai navigatori della “Voce del Serchio” le nostre nostalgie o le nostre speranze, ma comunque credo di doverti ringraziare. Mi è difficile fare comparazioni tra il modo di fare degli animali e quello di chi fa politica, ma certo non mi è mai capitato di vedere un polpo comportarsi male. Quanto ad alcuni luoghi che citi, chissà, forse Putzu Idu non esiste, è un mito, come Macondo in “Cent’anni di solitudine”; forse non ci sono fenicotteri, né pesci meravigliosi, né tartarughe marine; o forse ci sono, ma siccome per noi quei luoghi e quelle creature sono preziosi e ci teniamo davvero, è meglio che non lo diciamo molto in giro. Lo stesso vale per gheppi e volpi che si aggirano dalle nostre parti: speriamo che li notino in pochi. Quanto alle domande sul futuro, non saprei che cosa dire, però mi sa che potrei parlare più facilmente del passato. Insomma ciao e grazie di nuovo

28/11/2011 - 14:17

AUTORE:
Claudio Di Scalzo

Caro Ovidio leggo sempre con vero piacere del testo la tua rubrica che ha un titolo veramente molto indovinato, giornalisticamente e anche metaforicamente,e piacerebbe anche a me salutare antichi compagni e Adriano Sofri nelle conferenze che tu poi racconti con taglio non solo giornalistico bensì narrativo,... ma 430 km son tanti... e allora la tua voce e quella del Serchio sulle cui sponde crebbi diventano un ponte adatto per conoscere il rapporto Glocale che il clima intreccia (spesso creando catastrofi) con la terra e con i vissuti. Ti mando questo saluto telematico che spero vinca la tecnica fredda del mezzo per colorarsi di qualche ricordo che abbiamo in comune di scuola e di politica - Claudio detto Accio

28/11/2011 - 11:04

AUTORE:
odc

Caro Claudio Di Scalzo,

innanzitutto grazie per la bella mail con il saluto dalle Alpi che mi hai inviato. Forse da lassù vedi meglio quello che molti giornali italiani non vedono: la Conferenza Onu sul clima. Fa eccezione “La stampa”, che dedica al tema il taglio medio della prima pagina e due pagine interne molto ben fatte (consultabili anche sul sito del giornale torinese).

Il capitalismo sta approfittando della crisi e la grande finanza internazionale oggi vuole prendersi tutto. Sabato ho sentito Adriano Sofri dire: “Chi vuole cambiare il mondo oggi è costretto a rallentare”. Se vogliamo un mondo meno peggiore dobbiamo arrestare il processo di riscaldamento globale del nostro pianeta. Ma a guardare lontano sono i giovani di TILT che affollavano l’assemblea con Adriano Sofri, Concita De Gregorio e Nichi Vendola. Loro sanno che oggi la temperatura globale è aumentata di 0,8 gradi centigradi e andare oltre 2 gradi può provocare conseguenze disastrose: le Maldive possono scomparire e un’intera città come New York può andare sott’acqua.

Qui da noi il Serchio, il fiume che ha avuto tanta parte nella tua vita e nella tua scrittura, è straripato nel 2009. Sono seguiti altri eventi meteo molto estremi, con volumi di precipitazioni mai viste in passato: le recenti alluvioni in Liguria, Toscana e Sicilia. Gli esperti Onu che studiano il cambiamento climatico dicono che se non agiamo ci aspetta un futuro con frequentissimi giorni caldi, precipitazioni intense e venti veloci. I danni sulle popolazioni povere, sulle generazioni future e su tutti noi sono incalcolabili. Ora tu penserai: ecco il solito catastrofista.

Dadàn! Trascrivo la dichiarazione di Christina Figueres, segretario esecutivo dell’Agenzia Onu sul clima: “Le ricerche indicano la necessità di un’azione rapida per fermare il riscaldamento”.

Dadàn! Ecco il titolo dell’articolo della Stampa che ti ho citato: “Onu, ultima chiamata per salvare la Terra”.

Claudio, da lassù vedi meglio: avvertici quando si arriva a due gradi!
Tanti cari saluti collinari, pianeggianti e marini, ma tutti affettuosi
Ovidio