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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

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Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
RICORRENZA
Il massacro di Sand Creek

29/11/2011 - 15:26


Verso la fine degli anni cinquanta del XIX secolo, la febbre dell'oro, che aveva preso inizio nelle Montagne Rocciose, a quell'epoca parte del Kansas, aveva attirato una fiumana di colonizzatori in quelle montagne e nei dintorni. Quest'improvvisa ondata migratoria fece nascere degli screzi tra i colonizzatori ed i Cheyenne e gli Arapaho che abitavano quell'area: il tutto sfocerà nella guerra del Colorado del 1864.

 

Il conflitto tra i Nativi, i minatori e le tribù Cheyenne e Arapaho rese estremamente pericolosi i viaggi delle locomotive attraverso i piani orientali del Colorado. Il Governatore del territorio John Evans inviò il colonnello John Chivington per porre un freno agli indiani guidando un piccolo esercito fatto di gente del posto. Dopo alcune scaramucce e aver efficacemente sottomesso gli indiani, molti dei Cheyennes e degli Arapaho furono pronti per la pace e si accamparono vicino al Forte Lyon sui piani orientali.

Alcuni capi delle tribù avevano firmato recentemente il trattato di Fort Wise del 1861 con gli Stati Uniti, con cui essi cedevano le loro proprietà agli Stati Uniti e concordarono di spostarsi presso la riserva indiana a sud di Sand Creek in Oklahoma.

 

Pentola Nera, uno dei capi Cheyenne del sud, e alcuni Arapaho, circa 800 in tutto, si presentarono a Fort Lyon in un disperato sforzo per dichiarare la pace. Dopo aver fatto ciò si stabilirono a Sand Creek, circa 40 miglia a Nord. Rassicurato dalle promesse di pace dei Governatori, il capo mandò molti dei suoi guerrieri a caccia.


Il colonnello John Chivington e i suoi 800 uomini della Prima Cavalleria Colorado, della Terza Cavalleria Colorado e una compagnia di Primi Volontari del New Mexico marciarono verso i campi per massacrare gli Indiani.

 

La mattina del 29 novembre 1864, l'armata attaccò i villaggi e macellò i loro abitanti. Chivington urlò prima dell'attacco:

"Uccideteli e fate lo scalpo a tutti. Questi imbecilli hanno i pidocchi".

 

Solo 9 o 10 soldati furono uccisi e tre dozzine feriti.

Tra 150 e 184 Cheyenne furono dichiarati morti, alcuni furono mutilati, e la maggior parte di questi erano donne, bambini e anziani.

 

Chivington e i suoi uomini più tardi mostrarono gli scalpi e altre parti del corpo, soprattutto feti di donne incinte e genitali, nell'Apollo Theater di Denver.

 

Dopo questi eventi, molti Indiani raggiunsero i Dog Soldiers, la grande confraternita di guerrieri cheyenne, e massacrarono i residenti attraverso tutta la Platte Valley, uccidendo più di 200 civili.
Quest'area è oggi protetta dal National Park Service nel Sand Creek Massacre National Historic Site.

Fu avviata un’inchiesta che dimostrò che più che un azione di guerra contro un popolo nemico quella di Sand Creek fu semplicemente una strage. Numerosi testimoni si fecero avanti presentando testimonianze schiaccianti che furono confermate poi da altri testimoni. Almeno uno di questi testimoni fu ucciso a Denver poche settimane dopo la sua testimonianza.
Nonostante le raccomandazioni espresse dal comitato, i responsabili del massacro non furono mai perseguiti
 

A questo episodio storico il folksinger statunitense Peter La Farge, cantore dei nativi americani, ha dedicato la canzone The Crimson Parson.
Il Regista Ralph Nelson col film Soldato blu, 1970 racconta in maniera lucidamente cruenta e reale alcuni aspetti del massacro.
Fabrizio De André incise una canzone ispirata a questo fatto, Fiume Sand Creek (dall'Album dell'indiano, 1981, scritta insieme a Massimo Bubola che pure la incise in seguito).

Le necessità metriche e la licenza poetica hanno trasformato il più maturo colonnello Chivington, che aveva 43 anni all'epoca del fatto, in un "generale di vent'anni".
Emilio Salgari ha fatto molti riferimenti all'accaduto nel suo romanzo Sulle frontiere del Far-West e nel seguito La scotennatrice.

 
« Ora i bambini dormono nel letto del Sand Creek »
(Fiume Sand Creek, Fabrizio De Andrè, Massimo Bubola)
 

 
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