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Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
si aggiunge .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
FINALMENTE DOMENICA!
di Ovidio Della Croce
Un zinzino a zonzo per Pisa con la guida Malvaldi in tasca

4/12/2011 - 8:15

Un giro un po’ sghembo: da Tuttomondo a Palazzo Blu
 
Marco Malvaldi ha scritto un nuovo libro, breve, schietto, tascabile, si intitola Scacco alla torre, esce per Felici Editore. È una specie di passeggiata per Pisa. Tutti noi abbiamo passeggiato moltissimo, specialmente per Pisa. E siamo finiti tutti in Piazza dei Miracoli a guardare la Torre. Ora possiamo fare un giro con il libro di Malvaldi in tasca. Ma prima di arrivare nella piazza che rende Pisa famosa nel mondo, si pole andà’ un zinzino a zonzo.
 
Sono uscito di casa alle cinque del pomeriggio con il mio amico Massimo. Io col libriccino di Malvaldi e lui con la macchina fotografica. Abbiamo trovato subito un posto auto nel comodo parcheggio sotterraneo di Piazza Vittorio Emanuele. Attraversiamo la piazza e raggiungiamo via R. Zanodai. Anche se la piazzetta è piccola ed è difficile fotografarlo, si apre davanti ai nostri occhi Tuttomondo, il murales appena restaurato che Keith Haring dipinse nel 1989 e che racchiude il senso di stare qui, su questa terra. E rileggo con Massimo la pagina di Malvaldi dedicata all’opera di Haring e alla vecchia stazioncina di autobus che c’era un tempo: erano autobus dei F.lli Lazzi. Ma noi da ragazzi, un po’ compagni e grandi geni della risata, eravamo per la Sita (Società Italiana Trasporti Associati) che in un soprassalto di goliardia trasformammo in Società Italiana Trombatori Accaniti (come ricorda Claudio Di Scalzo detto Accio nel suo divertente Vecchiano, un paese). Ormai l’ho detta.
 
Col nostro passo da finti turisti seguiamo i suggerimenti di Malvaldi alla ricerca di “curiosità toponomastiche”. Giriamo in via Crispi e arriviamo al condominio n. 1 di via Nisi, dove Malvaldi ha vissuto, e poi facciamo due passi fino alla traversa di via Niosi. Figuriamoci se il piccolo Malvaldi non sapeva il nome della via dove abitava. Però ogni volta che doveva scrivere il suo indirizzo “succedeva un casino”. In quarta elementare la sua maestra lo corresse: “Via Niosi, caro. Via Nisi non esiste”. A questo punto apriamo Scacco alla torre a pagina 41 e leggiamo:
“Ho ripensato spesso a quel momento, perché è uno dei momenti clou della mia esistenza: l’attimo in cui ho capito che non potevo fidarmi nemmeno delle maestre”.
La perdita di fiducia nella scuola viene da lontano e comincia dalle piccole cose. Non c`è da stupirsi, dunque come rivela il Censis, se abbiamo la percentuale più alta d’Europa di giovani che ritengono poco attraente la scelta di studiare all`università, sono disorientati e sul futuro dicono: Boh! Ormai l’ho scritto, ma la passeggiata pomeridiana serve a irrobustirci, a cancellare tutti i pensieri che ci portiamo in testa e tutte le preoccupazioni dentro noi stessi. Quindi, continua il nostro giro di Scacco alla torre.
 
Arriviamo sul retro della Chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno e, grazie a Malvaldi, troviamo Chiesa Santa Agata, la meravigliosa cappellina in mattoni rossi. In verità c’eravamo già stati e ci siamo solo rinfrescati la memoria, ma è maltenuta e il pratino intorno è parecchio sporco. Peccato per questo “gioiellino eretto nel 1063”. A questo punto, però, seguiamo alla lettera le indicazioni di pagina 19 di Scacco alla torre:
“Se vi mettete sul lato est, e guardate verso la Chiesa, il contrasto fra il rosso dei mattoni e il severo romanico dell’abside di San Paolo rischia di trascinarvi in un’altra epoca”.
Confermiamo, scattiamo una foto e allunghiamo il passo verso uno dei capolavori del romanico pisano, la Chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno, nell’omonina piazza. Siamo fieri di questa quieta presenza a un passo dal traffico del Lungarno. Ci divertiamo a fotografare la facciata nascondendo la parte bassa ora in restauro.
 
Siamo stanchi? Ma no, abbiamo appena incominciato la prima passeggiata. Ora andiamo sui Lungarni, perché scrive Malvaldi all’inizio del suo libro:
“Se c’è una parte di Pisa che non può essere trascurata, è l’Arno”.
E per mia esperienza personale le spallette dell’Arno e le passeggiate lungo l’Arno sono un sussulto di azzurra nostalgia con conseguente attacchi di extrasistole, tachicardie e lucciconi. Ma non siamo qui per fare poesia da due soldi e, con passo svelto, raggiungiamo il Ponte della Cittadella da dove partono i lungarni, “collegati da altri quattro ponti (ponte Solferino, ponte di Mezzo, ponte della Fortezza e ponte della Vittoria) fino ad arrivare al viale delle Piagge”.
Grande Marco per averci ricordato “la gloriosa Canottieri Arno” e di averci fatto guardare bene il moletto delle canoe, dove “c’è una scritta in vernice bianca che dice, semplicemente, GRANDE MAURO”. I remi servono a remare, gli scrittori di scritte murali e di libri a ricordare.
 
Il Ponte della Cittadella ci porta alla fortificazione medievale della Cittadella, appunto. Si è fatta sera ed è bella la sera tra le mura della Cittadella. Ma la Torre Guelfa è chiusa e siamo costretti a rimandare la vista della città da lì sopra. Siamo nella parte finale di questa nostra passeggiata e alla fine si impara sempre qualcosa. Per esempio, Pisa non ha solo la Torre pendente. Si traversa il ponte Solferino, si gira a sinistra e, quasi in riva d’Arno, ecco “una delle più belle chiese gotiche d'Europa”: la chiesa di Santa Maria della Spina. I turisti frettolosi non sanno quello che si perdono. Fotografiamo e tiriamo dritto anche noi fino al Palazzo Blu dove, sulla facciata, si legge lo striscione della mostra: “Volevo essere pittore e sono diventato Picasso”. Dall’altra parte dell’Arno, la scorsa settimana, i ragazzi e le ragazze di TILT avevano calato un ironico striscione sulla facciata del “Nettuno”, storica Casa dello studente: “Volevo essere dottore e sono diventata precaria”.
 
È piacevole fare una vasca per Corso Italia restaurato e inaugurato dal Presidente Giorgio Napolitano un mesetto fa. Eccoci di ritorno al parcheggio: 4 euro, un po’ caro. Fate conto che Scacco alla torre costa solo 10 euro.

 

P.S.

Sono in partenza, le foto della passeggiata le pubblico domani.

Fonte: Foto di Massimo Ceccanti
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7/12/2011 - 13:46

AUTORE:
valeria

Ho visto le foto e mi sono piaciute. Spero che le passeggiate continuino...