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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
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Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
si aggiunge .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
SALUTE
dal libro "IO, MEDICO" di G.P. e altri
Diarrea

4/12/2011 - 11:26

DIARREA


Diarrea da infezioni, da farmaci, da antibiotici, da tossine alimentari, da chemioterapia, da malassorbimento, da colite ulcerosa, da infezione da HIV, da diabete mellito e poi ancora diarrea osmotica, secretoria, nella nutrizione artificiale ed altro ancora sono la dimostrazione di quante mai possono essere le cause responsabili di questo disturbo.
 
Naturalmente è compito del medico stabilirne la causa, ma le informazioni che può fornire il paziente possono essere fondamentali per capirne la natura.

 

Una diarrea che compare in tutti i membri della famiglia dopo un pasto al ristorante, ad esempio, indica sicuramente una tossinfezione alimentare. La storia, quindi, è importante ed ognuno dovrebbe domandarsi, alla comparsa di una diarrea, quale può esserne il motivo. Ricordare dove si è mangiato e chiedere se anche altre persone presenti hanno gli stessi disturbi. Pensare se qualche cibo aveva un colore od un sapore diverso dal solito, se un alimento era stato conservato per troppo tempo ecc.

Questa in termine medico si chiama “anamnesi”, in altre parole i fatti che hanno preceduto la malattia e che possono dare indicazioni utili per la diagnosi.
 
Ciò non vale solo per la diarrea, ma per tutte le altre malattie. L’anamnesi è l’elemento fondamentale da cui devono derivare tutti gli altri atti che il medico ed il paziente devono affrontare insieme al momento della  comparsa di ogni nuovo sintomo o disturbo. 
 
Una diarrea pone immediatamente due serie di problemi distinti:
1)      identificazione della causa e
2)      correzione delle alterazioni d’acqua e sali che la malattia comporta.
 
Delle due la più urgente ed importante è sicuramente la seconda vale a dire l’immediata correzione delle perdite idriche che si sono verificate, specie quando le scariche sono molto numerose e la perdita d’acqua imponente. Anche altre sostanze vengono perdute con l’emissione di feci liquide, ma la cosa più importante che si verifica durante una diarrea, talvolta un vero e proprio pericolo, è un’eccessiva perdita di acqua con disidratazione dell’organismo che può portare a conseguenze anche molto gravi.
 
Nell’adulto 5-6-7 evacuazioni diurne o notturne non rappresentano un grosso problema. Nel bambino invece il ripetersi di scariche diarroiche, l’impossibilità di un’adeguata assunzione di acqua per bocca, la contemporanea presenza di vomito, la comparsa di una lingua secca sono dati devono mettere in allarme i genitori per il pericolo maggiore, a questa età, del fenomeno della disidratazione.
 
La prima cosa da fare, quindi, in caso di diarrea è recuperare l’acqua perduta con le feci e quindi bere molti liquidi. Nel caso di adulti bere acqua è sufficiente. A questa si possono aggiungere prodotti reperibili in  ogni  farmacia come bustine contenenti sali minerali, oppure utilizzare bevande con sali già disciolti, ma quella che serve fondamentalmente è l’acqua. Magari, in questo caso, si può utilizzare un’acqua minerale “pesante” cioè con alto contenuto di sali al posto di quella invece “leggera” che serve di solito per le vie urinarie.


Per stabilire il “peso” di un’acqua minerale basta leggere in quello scritto piccolino che ogni bottiglia deve avere in etichetta. Si cerca la voce “Residuo fisso a 180 gradi” ed il valore che viene dopo ci da’ l’idea del peso dell’acqua. Quelle leggere hanno un valore inferiore a 500, più è basso più l’acqua è leggera, quelle minerali pesanti un valore sopra 500 a volte fino a 2000. Queste ultime sono acque saporite, di maggior pregio e costo, ed in questo caso specifico appaiono utili perché apportano quei sali minerali che si vanno perdendo con la diarrea.


Le acque cosiddette leggere sono indicate soprattutto invece quando bisogna bere molto, come nella stitichezza o nel caso di calcoli alle vie urinarie quando l’apporto ulteriore di sali non è necessario.
 
Nel caso di bambini, come detto prima, la diarrea può essere veramente pericolosa perciò conviene che i genitori conoscano i segni di allarme (chiedere al pediatra) e utilizzino gli integratori salini che in questi piccoli pazienti hanno una particolare importanza. Lo stesso discorso vale anche
nei confronti delle persone molto anziane che a quell’età divengono fragili come i bambini.
 
Assieme alla diarrea di solito compaiono altri sintomi.
Alcuni sono di “accompagnamento” come i dolori all’addome e non sono indicativi di gravità ma di corredo a tutte le diarree. L’intestino è, infatti, irritato, il suo movimento è accelerato, le feci acquistano una maggiore velocità di transito, escono, infatti, ancora molto fluide o addirittura liquide, e questo movimento esagerato determina il famoso “stropiccione” che non è altro che uno spasmo doloroso dell’intestino.


Altri segni invece come la febbre oltre i 38°C, la presenza di sangue o il colore nero nelle feci, la persistenza della diarrea oltre tre giorni, la comparsa di segni di disidratazione consigliano sicuramente una valutazione da parte del medico curante.
 
Ultima nota sulle terapie di tipo medico che sono spesso intraprese dai familiari ancora prima di consultare il curante pur rimanendo il recupero dei liquidi l’obbiettivo principale di ogni terapia.
 
La maggior parte delle diarree si combatte con la dieta: quindi molta acqua, da assumere frequentemente e a piccoli sorsi (per non suscitare il vomito), meglio se acqua minerale, o arricchita con sali minerali, a volte semplicemente con l’aggiunta di   un po’ di zucchero e di un po’ di sale da cucina; riso al posto della pasta (da evitare, specie nei bambini, per il suo contenuto in glutine); te (deteinato nei bambini e negli anziani, specie se ne viene bevuto molto!); non latte e latticini (per alcuni giorni); non frutta e verdura, caso mai una banana.

Nel  caso in  cui  il vomito ostacoli molto l’assunzione    dei liquidi provare con un po’ di “gazzosa”, sempre a piccoli sorsi, oppure con cubetti di ghiaccio da succhiare. Nei bambini utili possono essere anche ghiaccioli alla frutta e succo di mela.
A questa terapia dietetica di base si possono aggiungere dei fermenti lattici la cui efficacia però, bisogna dire, è dimostrata solo in casi particolari.
 
"Da evitare assolutamente gli antibiotici!!
 
Gli antibiotici non servono, non sono utili, spesso addirittura dannosi. Possono esser utilizzati, in casi particolari, ma devono essere sempre di prescrizione medica.
Esistono poi in farmacia preparati a base di caolino, in vendita senza prescrizione medica, che aumentano la consistenza delle feci trasformandole da liquide in semisolide anche se non  non modificano la quantità e la frequenza dei movimenti intestinali.
La loperamide (Imodium, Dissenten, Lopemid) invece agisce proprio rallentando il movimento dell’intestino. E’ un farmaco molto utile quando le scariche molto frequenti e l’intestino oramai quasi vuoto.

 

E’ un farmaco puramente sintomatico, gravato da una rara ma grave complicazione, per questo va usato sotto controllo medico e non è utilizzabile nei bambini sotto i due anni.
 
Appare evidente quindi il diverso ruolo che devono avere i familiari e il medico nei confronti delle malattie. Alcune cose si possono, anzi si devono fare, altre invece comportano delle valutazioni che sono d’esclusiva competenza medica.

 

Questo è l’obiettivo principale di questi consigli medici: cercare di stabilire un confine e comunicare tutte le informazioni utili perché questo confine sia riconosciuto e rispettato.

 
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