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È possibile dipingere il silenzio?Questa è la domanda che si poneva la nuova mostra di Gavia al Real Collegio di Lucca, cercando una risposta nelle immagini dipinte. 
E la mostra ha rappresentato quello che l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche in particolare il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni che attingano dentro ogni nostra sensibilità intima e “silenziosa”. 

. . . lo sai che lo diceva anche la mia. Però al .....
Bimbo lasciala sta la geografia, studia l'agiografia. .....
. . . niente, mi sa che bisogna riformare l' ISTAT. .....
. . . ci sono più i premi di una volta.
Quest'anno .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Libero caro
mio dolce tesoro
più ti guardo, ti "esploro"
più sembri un capolavoro
Un'inesauribile fonte
di emozioni
una sorgente
un erogatore .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
SAN GIULIANO TERME
La parabola di Geste. Privatizzare come imperativo

6/12/2011 - 22:05

 Allo scopo di rispettare il Patto di Stabilità, che è un accordo fra i paesi membri dell'area dell'euro (Uem) per tenere i conti pubblici in ordine ed evitare di scaricare le inefficienze su quelli più virtuosi, il governo Berlusconi ha ripetutamente addossato il problema sugli enti locali,diminuendone drasticamente i trasferimenti di risorse, per cui comuni, province e regioni per mantenere in vita i servizi essenziali sono stati caldamente invitati a reperire risorse e diminuire le spese nelle modalità più svariate.


La decisione di privatizzare le due farmacie comunali di San Giuliano, come anche la messa in vendita delle sedi comunali in via Niccolini, o la scuola di Ghezzano, trasformata in appartamenti privati,  per non parlare degli asili nido privatizzati, rientra in questa logica che, come è ben noto, Rifondazione Comunista non ha mai condiviso.

 E' vero, ci sono i tagli e pertanto bisogna fare delle scelte ma queste non sono neutre e nemmeno passaggi obbligati. Queste scelte sono politiche, rimandano a una lista di priorità, addirittura al modello di società che si ha in mente.
Ci sta particolarmente a cuore la vicenda Geste, perché Rifondazione Comunista, all'epoca in maggioranza, ha partecipato attivamente, alla nascita di questa società a completo controllo comunale  (in house). Era solo il 2006, il comune aveva sforato sulla spesa del personale ed era necessario (la questione ci venne posta in questi termini) esternalizzare, affidando ai privati, alcuni importanti servizi alla persona fino a quel momento erogati dal comune stesso.

 Ci siamo opposti, per settimane abbiamo studiato le possibili alternative arrivando infine ad un compromesso: la gestione dei servizi doveva passare ad un soggetto diverso dal comune, ma completamente pubblico e controllato dal comune stesso, la società in house. Per avere maggiori rassicurazioni e garanzie contro le spinte liberiste già presenti all'interno degli allora DS, riuscimmo con una dura trattativa con le altre forze della maggioranza a far approvare diverse clausole a garanzia sia dei servizi ai cittadini, che per il personale di Geste. 

 Clausole e garanzie che ovviamente da sole non potevano bastare a consentire un futuro tranquillo alla società pubblica ed è per questo che programmammo anche un percorso  di espansione della società al di fuori dei confini sangiulianesi e l’attivazione di nuovi servizi, fra i quali le farmacie, unica vera risorsa per Geste perchè forniva indispensabili introiti finanziari.
Le farmacie comunali dovevano essere quindi il fulcro dell’attività di Geste, il suo fiore all’occhiello, il frutto migliore da curare e far crescere, che avrebbe potuto garantire alla società i fondi per coprire e sostenere quei servizi alla persona tanto importanti ma, evidentemente, “in perdita” secondo la imperante logica economicista.
Qualche mese dopo uscimmo dalla maggioranza. Si trattò di una vera e propria espulsione in cui la vicenda Geste risultava elemento centrale.  Eravamo ormai divenuti troppo scomodi.

 Nemmeno il tempo di consegnare le dimissioni che i servizi che dovevano transitare da Geofor a Geste sparirono; non avevamo ancora fatto i saluti che il piano del fabbisogno del personale era già cambiato: niente più insegnanti per gli asili nido, ma infornate di personale negli uffici, quelle stesse assunzioni che avevano costretto il comune a creare Geste e che riportavano la macchina comunale alla stessa situazione di bilancio del “prima Geste”.

Le assunzioni, non sempre trasparenti,  vanificavano di fatto i benefici di bilancio dell'operazione Geste ma, avrebbero probabilmente costituito un importante bacino elettorale da cui pescare per la riconferma del sindaco e di buona parte della sua squadra.
Pensiamo che oggi ci sia ancora la possibilità di arrestare la privatizzazione delle farmacie: aspettiamo di vedere l'introito che la reintroduzione dell'ICI porterà al comune, attiviamo quei servizi che le farmacie dovevano effettuare ma che non sono mai stati nemmeno tentati, come la consegna dei farmaci a domicilio e alle residenze assistite del territorio.

 Recuperiamo quei servizi concessi alla megafarmacia privata che tanta concorrenza ha fatto in questo ultimo periodo a quelle pubbliche e, infine, questa giunta si faccia da parte, considerato non è riuscita a non far precipitare il comune termale all'ultimo gradino nella lista dell'area pisana per debiti, ma al primo in quella del discredito.

 

Martina Battaglia-

Rifondazione comunista- Coordinamento comunale San Giuliano Terme 

 

Fonte: Martina Battaglia
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