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L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.

E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.

Il fu presidente Biden lascia la carica e fa un bel .....
E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Umberto Mosso
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di Andrea Paganelli
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di Tonino Serra Contu
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di Niram Ferretti
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di Umberto Mosso
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di - Maestra Antonella
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
RICORDO
Austerity (1973-1974)

13/12/2011 - 16:12



 MAURIZIO TERNAVASIO  (La Stampa-Milano)
E’ passato tanto tempo, molti ne avranno una reminiscenza confusa. Personalmente ne ho un ricordo abbastanza preciso e molto piacevole.

Il fenomeno, passato alla storia con il nome di Austerity, applicato su tutto il territorio nazionale e figlio di un vertiginoso aumento del prezzo del petrolio conseguente alla guerra del Kippur, aveva impattato su vari fenomeni energetici.

 

Nelle abitazioni, ad esempio, il riscaldamento non poteva superare i 20 gradi (e tutti si adeguavano), mentre l’illuminazione esterna (insegne comprese) era ridotta al minimo.

I cinema chiudevano alle 22, e l’ultimo programma televisivo non poteva andare oltre alle 23; alle 24 la chiusura di tutti locali pubblici.

 

Ma ciò che toccava più da vicino la vita di un ragazzino che allora, siamo alla metà degli anni Settanta, frequentava le medie, erano le domeniche. Non ancora ecologiche, ma prive (prive davvero, con la sola eccezione dei medici in visita domiciliare) di qualsiasi automezzo. Non come adesso, che le varie deroghe (e il menefreghismo della gente) fanno sì che in certe zone della città il traffico, proprio nelle giornate ecologiche, risulti di poco inferiore a quello normale.

 

La prima domenica, decisa dal governo Rumor, cadde il 2 dicembre 1973. Una gran festa, per chi non aveva mai visto, per ragioni anagrafiche, la città così bella, silenziosa, vuota. Però aveva fatto un freddo cane, in quello come in quasi tutti gli inverni di allora. Nebbia, ghiaccio, neve: chi usciva in bicicletta come me, in compagnia della famigliola (non avrebbe avuto senso prendere i mezzi pubblici: che libertà sarebbe stata, altrimenti?), doveva bardarsi quasi come se andasse al Sestriere.

E, nel bel mezzo della mattina e del pomeriggio (oppure subito dopo la partita al Comunale), era quasi obbligatoria una sosta in qualche bar per una ristoratrice cioccolata calda.

 

In centro qualcuno c’andava a cavallo o in tandem. L’uscita dalla chiesa era quasi una processione al contrario. I tram e i pullman, ma anche i filobus (linea 33 e 34), componevano ai capolinea delle file lunghissime di mezzi.

Allegria, buon umore, voglia di cazzeggio: forse gli occhi del ragazzino interpretavano pro domo sua dei momenti che per la maggioranza della popolazione avranno costituito motivo di perenne incazzatura.

 

Da aprile ’74 venne varato, sempre nei giorni di domenica, il provvedimento delle targhe alterne. A giugno tornò tutto come prima.

Solo il flashback è rimasto, degli spensierati giorni di allora. Non è poco, comunque. Nella vita bisogna sempre accontentarsi.
 
Da "Le parole di Ieri" di G.Pardini


Il giorno di domenica 2 dicembre 1973 fu il primo di austerità dopo la decisione del Governo di bloccare il traffico di ogni veicolo a motore privato nei giorni festivi.

Il dollaro all’inizio dell’anno si era svalutato del 11%, il Paese viaggiava con un’inflazione al 20% e con l’aumento del prezzo del greggio accompagnato dall’”embargo” sulle forniture di greggio da parte dei paesi arabi, la situazione economica complessiva impose la riduzione del consumo della benzina, di tutti gli idrocarburi, e della spesa energetica nazionale.

 

Il blocco fu decretato dai paesi dell’Opec per ritorsione all’appoggio dell’Alleanza Atlantica all’occupazione israeliana dei territori palestinesi.

 

Fu un Natale molto triste con le vetrine spente (i negozi chiudevano alle 19 e non potevano tenere accese insegne e vetrine), addobbi natalizi vietati, locali chiusi alle 23, trasmissioni televisive che terminavano alle 22 e 45, auto e motorini fermi, illuminazione pubblica dimezzata.

 

I negozi di generi alimentari videro una riduzione delle vendite fino al 50%, quelli dei generi voluttuari arrivarono all’80% con molti esercizi in via di fallimento. Erano anche gli inizi degli anni di piombo, anni di grande attività delle Brigate Rosse con uccisioni e ferimenti quasi quotidiani.
 
Un periodo nero per il Paese che sembrava ritornato agli usi e costumi degli anni Quaranta con l’auto diventata un lusso, il riscaldamento problematico (molto gravi i disagi per chi aveva impianti a gasolio o cherosene: costosissimi ed introvabili), le città oscurate, la coda ai negozi per acquistare lo zucchero.

 

Unici a poter brindare della situazione erano i petrolieri che avevano, si scoprirà l’anno seguente, i silos pieni di carburante e che con la scusa della crisi energetica e della mancanza della benzina ebbero ricavi del 250% con una truffa stimata, in quegli anni, di ben 2.000 miliardi di lire.

 

Questo lo si saprà solo successivamente e lo scandalo coinvolgerà molti petrolieri, finanzieri, politici. Si verificheranno negli anni molti strani “suicidi” ed anche l’assassinio mai chiarito di Carmine Pecorelli detto Mino, avvenuto nel 1979, pare legato a questo scandalo che egli aveva anticipato sul suo periodico OP “Osservatorio Politico Internazionale”.
 
Unico avvenimento positivo da registrare nell’anno 1973, e precisamente il 24 gennaio, è la fine del conflitto in Vietnam, dopo 13 anni di guerra, 2 milioni di morti, 14 milioni di tonnellate di bombe sganciate su un territorio grande appena come l’Italia.

 

Il grande colosso americano, con tutta la sua potenza bellica, sconfitto da quello che fu definito “il popolo delle formiche”.


La guerra in Vietnam è un’operazione che ha influenzato molto la civiltà americana di quegli anni, una ferita che si rimarginerà molto lentamente negli anni, acuita anche dalle molte testimonianze uscite in seguito come memorie, documentari, films, che metteranno in risalto le immani atrocità di questa guerra.

 

Il 2 dicembre avranno inizio quindi quelle che saranno definite “le domeniche a piedi” e per sfortuna degli italiani il periodo risultò uno dei più freddi degli ultimi anni. I giorni del 2 e 3 dicembre furono giudicati dai climatologi i più freddi dal 1946.

In paese si era avuta anche una spruzzatina di neve che era rimasta lungo la ferrovia.


La novità dell’Austerity tuttavia fu accolta con molta comprensione da parte dei cittadini che riscoprirono anzi il piacere della passeggiata, del giro in bicicletta, in luoghi, in città tornate ad essere vivibili in quanto prive di automobili.


Il vedere l’Aurelia senza traffico, il potersi sedere o sdraiare sull’asfalto dove solo fino alla mezzanotte precedente correvano le auto era una sensazione strana e piacevole, un gradevole senso di isolamento, di pace.

 

In paese la gente era allegra e nonostante le difficoltà di approvvigionamento, specie per il cherosene da riscaldamento, ci si sentiva più uniti e forse anche felici di questa novità che aveva sconvolto così radicalmente il nostro modo di vivere.


Si andava in città con la Lazzi e sul mezzo pubblico avevano modo di incontrarsi persone che non si vedevano da anni, si riallacciavano rapporti interrotti da tempo, si ritrovavano amici perduti di vista, solo perché le strade di ognuno divergevano, pur vivendo nello stesso paese.


Fu un periodo strano, problematico e talvolta per certi versi anche drammatico, ma piacevole da ricordare, una singolare novità, una straordinaria esperienza di vita.
 

 
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