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Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.

Comune di San Giuliano Terme - comunicazione
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Prefettura di Pisa – Ufficio Territoriale del Governo
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Massimiliano Angori
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. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....

per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com

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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
si aggiunge .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
SAN GIULIANO TERME
Perché sbaglia la Fiat

16/12/2011 - 0:38

Perché sbaglia la Fiat
I diritti e la dignita’ delle persone sono un valore da difendere sempre
 
Nulla è peggiore quando si approfitta delle debolezze dell’altro, di una collettività, per voler imporre le proprie volontà.
Quando questo accade è una lesione grave, alla persona, se si approfitta della debolezza del singolo, alla democrazia, se è alla collettività che si fa un soppruso.
In ogni caso proprio perché è un soppruso, sarà destinato nel tempo ad essere sconfitto, perché ad una applicazione forzata di una volontà, chi la subisce poi reagisce.
Questo è quello che è successo alla FIAT, il top manager di quella azienda in Italia ha imposto un modello di relazioni e di rapporti interni che umiliano nei fatti le persone,e le persone sono costrette a subirle perchè chi dovrebbe tutelare la loro dignità (la politica ) si gira dall’altra parte.
Giova ricordare sempre che le regole che sovraintendono ai rapporti di lavoro, nessuno le ha regalate ma sono il frutto di decenni di lotte e conquiste dei lavoratori. Tante persone sono state licenziate perché volevano veder riconosciuti i propri diritti, che oggi vengono di nuovo negati.
In quell’accordo si prevedono 120 ore di straordinario non contrattato, cioè in qualsiasi momento per qualsiasi motivo ad insindacabile giudizio di un capetto, le persone, anche se impossibilitate debbono prestare la loro opera oltre l’orario, pena la multa o peggio. Vorrei ricordare che il controllo degli orari di lavoro è stato uno degli strumenti che ha permesso di diminuire gli infortuni nei luoghi di lavoro e costretto le aziende ad investire di piu in sicurezza.
Si dice che non vengono pagati i primi due giorni di malattia, se una persona si ammala certificato dal medico perde subito piu di 200 € circa. Cambiano i metodi di rilevazione dei tempi di lavoro ed una volta stabiliti, non ci si può opporre pena provvedimenti disciplinari, si dice che se c’è una contestazione sul lavoro da svolgere, si riunisce una commissione composta per meta dalla azienda e per meta dai sindacati e solo se c’è l’unanimità di giudizio si può rivedere l’organizzazione del lavoro, cioè praticamente mai perché l’azienda in commissione non vota contro una decisione da lei stessa assunta. Se poi un sindacato mette in discussione tali decisioni, viene penalizzato. Tutto questo per cosa? Nulla perché l’azienda ha chiuso termini imerese, chiude l’iribus c’è cassa integrazione  a Torino Modena Imola, e non sono chiari gli investimenti. Ma sarebbe sbagliato anche se fossero chiari, perché quando si deve togliere i diritti per competere significa che la società è malata. Una situazione come quella italiana, non è avvenuta in germania, francia e negli stessi USA. Negli Stati Uniti, il governo ha dato i soldi per salvare l’azienda, ma ha preteso investimenti innovazione e tempi certi per la restituzione del prestito, cosa che non è avvenuta in Italia. Nonostante non ci siano garanzie per il futuro, l’azienda pretende anche di decidere il tipo di rappresentanza, quale sindacato debbono avere i lavoratori. In ultimo vorrei ricordare che il contratto nazionale di lavoro, per decenni è sempre stato uno strumento di uguaglianza, soprattutto nei diritti per tante persone indipendentemente da dove risiedessero, ed è stato ed è uno strumento di coesione sociale. Per questa ragione sbaglia Marchionne a sopprimerlo, sbagliano chi lo ha accettato e sbaglia la politica, soprattutto i partiti di sinistra, a non porla come una questione prioritaria, perché ne va dei diritti e della dignità delle persone.
Anche in situazioni di grave difficoltà economica come quella che stiamo vivendo, non possono in alcun modo essere sospese le tutele delle persone, ed in alcun modo si deve approfittare della debolezza delle persone per togliergli quanto faticosamente hanno conquistato. Non è un problema di norme è una questione di democrazia e civiltà
 
 
Franco Marchetti
Spi CGIL San Giuliano

Fonte: Franco Marchetti
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17/12/2011 - 23:44

AUTORE:
simone7002

Dal 2006 ad oggi una casa automobilistica da noi deprezzata ha venduto 1.500.000 vetture di un modello medio in tutta Europa compresa la Russia, senza contare la Cina dove viene assemblata sotto un marchio satellite e pertanto non conteggiata.
La marca è skoda del gruppo Wolksvagen e il modello è l'octavia nelle diverse configurazioni, ovvero, berlina, station a 2 o 4 ruote motrici, una vettura media che a listino ha prezzi paragonabili a quelli di una fiat bravo.
Non credo tuttavia che la fiat bravo possa vantare volumi di vendita simili ed il motivo è presto detto:
da quando è nata è rimasta la sola versione 5 porte, niente station vagon nè tantomeno trazione integrale.
Per l'octavia poi si è estrapolato un suv medio piccolo accorciandole il pianale e denominato yeti e presto verrà affiancato da un modello più grande in grado di ospitare anche 7 passeggeri, per la fiat bravo non si è provveduto ad alcunchè, nè se ne prevedono a breve periodo.
Da questo punto di vista per Fiat la luna non la possono vedere perchè il cielo sopra Torino è cupo e privo di idee, mentre sul fronte degli operai a cui si chiede il famoso passo indietro la luna la si vuole nel pozzo.

16/12/2011 - 18:33

AUTORE:
Osservatore 1

Sette miliardi di abitanti di questa terra se devono raggiungere il nostro livello di vita scordiamoci le nostre mille lire al mese
Se prima si esportava ed ora si importa è presto detto; altri faranno un passo avanti e chi era più avati lo farà regolarmente indietro e se noi faremo questo passo necessario per non far morir di fame chi è rimasto indietro; di contro chi ha tre mogli ed una ventina di figlioli dovrà doverosamente fare un passo indietro ('nsennò un torna)
bona.

16/12/2011 - 17:54

AUTORE:
simone7002

E' notizia di oggi:
mercato auto in Europa -3 e spicci%
Media vendite Fiat in Europa, Italia compresa -11,7%
La risposta a
dove sbaglia Fiat in fondo è racchiusa in questi pochi numeri.
Fiat è una fabbrica di auto che ha smesso da tempo di farlo, i suoi prodotti nascono vecchi o lo diventano in fretta e non riescono nemmeno a rincorrere le richieste del mercato.
Su linea, qualità e affidabilità si è detto anche troppo ma per i vertici la colpa è nei 5 minuti in più di pausa di un operaio o nella rappresentanza sindacale.
Il fatto è che dagli anni 50 ad oggi, dove avevano il 50 e passa % del mercato più per ragioni economiche legate allo scambio delle monete che alla vera capacità industriale, siamo passati al 25-30% solo grazie a svendite totali di interi parchi auto, mancando il profitto sul prodotto è chiaro che in assenza dei cronici aiuti statali si passi a rosicchiare il personale.
Per me Fiat è fallita da tempo, non so quale regola di mercato la sostenga ancora e perchè non sia già in mano a qualche investitore straniero.
Speriamo che almeno l'Alfa passi a Wolksvagen o ad altri e ritorni a produrre a Milano veicoli degni del suo passato.

16/12/2011 - 10:11

AUTORE:
Operaio

Il nuovo contratto Fiat prevede l'abolizione delle Rappresentanze sindacali unitarie(RSU) che vengono sostituite dalle rappresentanze sindacali azziendali(RSA) elette dalle sole sigle sindacali firmatarie del contratto. Questa è una norma in contrasto con la costituzione, Art. 39, che stabilisce che l'organizzazione sindacale è libera. Per questo la FIOM rientrerà con diritto all'interno della FIAT. Inoltre il diritto di sciopero è costituzionale garantito dalla costituzione, mentre un tempo veniva punito come reato con il codice Rocco che era di ispirazione fascista. Questo fa capire come si sta muovendo la Fiat ora si dichiara multinazionale mentre un tempo era azienda che aveva incentivi dal governo. Soldi degli Italiani che adesso mancano nelle tasche del governo . Questi stanno distruggendo lotte di operai con l'aiuto di certi sindacati di piacere che poi si schierano contro la manovra dicendo: che questa manovra va in favore di Banche e grandi aziende.

16/12/2011 - 8:45

AUTORE:
simone7002

Trovo giuste le tue parole ma anche i sindacati hanno sbagliato e tuttora sbagliano.
I nuovi contratti sono stati sottoscritti da cisl-uil e altri, il solo fatto che chi no firma è fuori avrebbe dovuto indurli a non firmare, se ciò non è avvenuto è chiaro ed evidente che questi sindacati, da ora in poi, firmeranno qualsiasi cosa, almeno finchè c'è la crisi, il mantenimento del posto sarà il loro cavallo di Troia per limare ulteriori diritti.
E' un atteggiamento gravissimo al pari se non peggiore dell'assoluto silenzio della politica che, attraverso i governi ha mantenuto in vita questa azienda che altrimenti sarebbe già finita da tempo.
Certo c'erano i posti di lavoro da tutelare, presto anche questo punto svanirà, restano solo i soldi pubblici regalati ad una famiglia (Agnelli) e ad una cerchia di amministratori, colletti bianchi etc. che hanno incrementato i loro profitti senza far corrispondere un vero progresso nel settore auto.
Questo è secondo me il punto drammatico, in altri Paesi gli stati non hanno dato soldi a perdere, hanno prestato, con tanto di interessi, i soldi pubblici in cambio di un piano di rilancio complessivo, valutato dal prestatore e da enti terzi, controllato nel suo iter affinchè fossero tutelati i soldi dei contribuenti, tanto che molte aziende hanno restituito anticipatamente quanto avuto (Opel, GM ad es.).
Da noi Fiat non ha chiesto e il governo non ha proposto, la situazione è chiara, basta vedere i listini attuali del gruppo Fiat e quelli degli altri gruppi che reano in difficolltà al pari di Fiat, ma e sopratutto i piani futuri.
E' stato deciso di spostare la Panda dalla Polonia all'Italia perchè la gamma "500" sarà ampliata, la lancia Y è prodotta lì e se l'accordo con Ford per la Ka proseguirà, le linee saranno sature e al massimo rendimento, visti i prezzi con cui vendono la "500" e la Y.
Di contro la Panda è un'auto che consentiva margini ridotti già quando era fatta in Polonia, farla in Italia ne ridurrà ancora i margini, in più con la recessione alle porte, i naturali acquirenti caleranno, si dimostrerà che lavorare in Italia non è possibile e troveranno altri tagli di diritti in cambio di lavori sempre più pesanti e meno garantiti.
Le altre prodizioni italiane, vedi Bravo, Alfa 159, Croma, sono lasciate al proprio destino, eppure gli altri ci fanno soldi a palate moltiplicando le nicchie e la gamma su piattaforme simili a quelle Fiat.
La realtà è evidente, non si vendono auto perchè o troppo vecchie o poco appetibili, quindi si svendono riducendo margini, paradossalmente la Fiat fà utili, è evidente da dove provengano no?