Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
2012 ancora pesante per i pensionati e lavoratori: pagano i soliti noti
Si chiude l’anno 2011 ed a fine anno generalmente si fanno i bilanci del trascorso e si auspica il futuro migliore di quanto appena trascorso.
Indubbiamente per milioni e milioni di persone aver cambiato il precedente governo è un fatto enormemente positivo. Sappiamo benissimo i disastri che ha combinato sul piano economico e sociale e culturali.
Un ventennio che ha fortemente minato le basi sociali e di connivenza in cui si basava la nostra società. Certo vi erano enormi problemi anche prima, ma la nostra società aveva insiti anche gli anticorpi per contrastare chi voleva minare fin dalle fondamenta la nostra società nata dalla resistenza. Il populismo del precedente governo, ha introdotto, con forza l’individualismo, ragionare tutto in funzione del presente senza pensare al futuro, ed ha considerato la solidarietà ed il rispetto tra le persone, valori vecchi e del passato oggi non più riproponibili.
Una visione d questo tipo ha fortemente indebolito la nostra società, e diminuito il potere ed il consenso internazionale. Insomma contiamo meno e siamo più poveri. Questo è l’aspetto positivo nel aver cambiato il governo. Ma questo cambiamento sta costando e costerà moltissimo alle persone fin dal prossimo anno. I salari e le pensioni, non vedono aumenti pari al costo della vita oramai da oltre venti anni, e l’anno prossimo sarà ancora peggio.
Se prendiamo a riferimento un pensionato del nostro comune questa sarà la situazione che si troverà fin da gennaio. Se avrà una pensione al di sotto dei 1400€ lordi, e sono quasi l’80% , avrà riconosciuto l’aumento del costo della vita su base ISTAT, che è sempre inferiore all’aumento reale del costo dei prezzi, ma in realtà questo aumento non lo vedrà perché il governo ha imposto alle regioni di aumentare l’aliquota ipef dell’ 0’33% retroattivo dal gennaio 2011, per finanziare i minori introiti sulla sanità. Inoltre il Comune di San Giuliano prevede per il bilancio 2012. di portare l’aliquota Irpef dallo 0,5% (tra le più alte della provincia), allo 0,8%, per compensare in parte i mancati trasferimenti dello stato, quindi ci sarà un ulteriore riduzione del valore di salari e pensioni. Se a queste misure aggiungiamo gli effetti che già oggi si vedono, sull’aumento del costo dei carburanti, e gli effetti che si avranno con l’incremento dell’iva, previsto nel prossimo anno, vedremo che il valore delle pensioni e dei salari, per chi li percepisce, andrà ulteriormente ad assottigliarsi. Aggiungendo inoltre che la compartecipazione alla spesa sanitaria è gia molto alta da parte dei cittadini, anche se nella regione Toscana ci sono gli scaglioni di reddito che hanno permesso ai piu poveri di non pagare l’ulteriore tichet introdotto dal precedente governo.
Ma a queste misure varate dal governo, vi è anche un idea di fondo che non condividiamo, la Banca europea, e non solo, considerano lo stato sociale,cioè quelle norme e regole che proteggono i più deboli, un costo e come tale va ridotto. Il ministro del lavoro nel proporre la sua riforma delle pensioni allungando l’età per tutti ha detto la solita cosa, cioè, in futuro ogni uno riceverà per quanto versa, e lo stato non interverrà, più. Un idea sbagliata e che va contro le persone più deboli, se cosi si dovesse procedere.
Ci dicono sempre che ora bisogna fare i sacrifici. Poi ci sarà il secondo tempo ma non si è mai verificato.
Anche nei momenti di difficoltà, dovremmo sempre avere un occhio di riguardo per chi sta peggio, ma non con aiuti una tantum, ma interventi che permettono di crescere la condizione nella quale si trovano questo sarà un punto centrale nel confronto col comune nell’ambito della contrattazione sociale che a breve auspichiamo svolgere.
Infine ai pensionati aiutano i figli e nipoti, sia economicamente che socialmente, gli viene chiesto un sacrificio, e se provano a dire la loro opinione o a protestare, si dice che sono privilegiati e si mettono in contrapposizione ai giovani che non hanno lavoro sapendo di dire una cosa non vera. Questo non è giusto. Contrapporre le generazioni è una delle peggiori cose che si possono fare in una società e si mina il futuro e la coesione sociale
FRANCO MARCHETTI
SPI/CGIL SAN GIULIANO T