Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava.
TOSCANA – Saranno esentati dal pagamento dei ticket sanitari per le prestazioni specialistiche ambulatoriali i lavoratori disoccupati, quelli in cassa integrazione e in mobilità, compresi i loro familiari. La decisione è stata presa dalla giunta regionale nei giorni scorsi: in pratica viene confermata anche per il 2012 la disposizione già attualmente in vigore.
I lavoratori per ottenere l'esenzione devono abitare in Toscana ed avere i seguenti requisiti: aver perso il lavoro dal 1° gennaio 2009; essere collocati in cassa integrazione e percepire una retribuzione comprensiva dell’integrazione salariale corrispondente ai massimali previsti dalla legge 427/1980; essere in mobilità. Avranno la stessa opportunità anche i familiari per i quali l'interessato usufruisce di detrazioni fiscali.
Per evitare il pagamento dei ticket i lavoratori devono presentare un'autocertificazione dei requisiti e cioè: i disoccupati devono essere in possesso del documento di immediata disponibilità presentata al centro per l'impiego; i lavoratori in mobilità devono essere iscritti nelle apposite liste.
"Il perdurare della crisi economica fa aumentare ancora la disoccupazione e il ricorso a cassa integrazione e mobilità – dice l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – Anche per questo abbiamo voluto proseguire con le azioni di sostegno in favore delle fasce più deboli della popolazione che, a causa della crisi, manifestano una maggiore difficoltà nell’accesso alle cure, in particolare le prestazioni specialistiche ambulatoriali. Vogliamo che il diritto alla salute resti effettivamente un diritto di tutti".
Bernardo Magli