L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia.
Se si allontana il rapporto cittadini istituzioni è la democrazia che ne soffre
Ogni giorno ti accorgi quanto sia difficile dare le risposte alle troppe domande che le persone rivolgono quando vengono nelle nostre sedi, ogni giorno ci accorgiamo come aumenta la distanza tra i rappresentanti ed i rappresentati, e questo riguarda in vario modo tutte le istituzioni, perché si percepisce un senso di impotenza e di difficoltà nel far comprendere le vere condizioni delle persone degli strati sociali più bassi.
Uno degli aspetti più negativi e che fanno più male alle persone, è quello di essere considerati dei privilegiati, e quindi colpevoli, perché percepiscono una pensione di 700/800 euro al mese, o perché un lavoratore percepisce uno stipendio di 1000/1200 euro, e magari quelle pensioni sono l’unica fonte di sostentamento per tante famiglie e questo misero reddito sarebbe la causa che impedisce il lavoro ai giovani, cosi oggi è la propaganda mediatica.
Poi come se questo non bastasse ci si mettono anche le amministrazioni locali, un tempo punto di riferimento della collettività.
Dice il sindaco del comune di San Giuliano.” il comune che avevate sempre conosciuto dovete scordarlo.” Cosa vuol dire?
Dal dopo guerra ad oggi questo comune si è sempre caratterizzato per sviluppare i servizi sociali per la collettività. Scuole asili posti di ritrovo, cultura, aiuti ai più bisognosi, e non è mai venuto meno a questi obbiettivi anche quando c’erano meno soldi di ora.
Se davvero venisse meno a questo ruolo le distanze tra istituzioni e cittadini rischiano di ampliarsi ulteriormente, e questo sarebbe un danno grave per tutti. Questo non significa non voler vedere la situazione che stiamo vivendo. Semplicemente anche nelle difficoltà qualcosa è possibile fare, affinchè il comune rimanga con quella vocazione sociale vicina ai cittadini.
Tra le scelte che ha adottato questo governo e che vanno a penalizzare i più deboli senza che ve ne fosse stato bisogno, è l’assegno sociale.
Ora l’assegno sociale veniva concesso al 65° anno di età a quelle persone che per tante ragioni hanno lavorato ma non hanno i contributi. L’assegno è di circa poco meno di 500€ . che ha fatto il governo? dal prossimo anno non basteranno più i 65 anni, ed in prospettiva sarà erogato sempre in la con l’età. Perché fa riflettere? Perché è una misura che non serve dal punto di vista economico, ma insieme alla riforma delle pensioni per il governo significa che indipendentemente dal lavoro che le persone svolgono, non si và più in pensione prima dei 68/70 anni.
Questa non è una misura che favorisce i giovani, ma è contro di essi, perché già da quest’anno non si liberano più quei posti che potevano essere occupati dai giovani.
Se a queste misure aggiungiamo la mancata perequazione delle pensioni al costo della vita, l’aumento dei prezzi, la riduzione dei servizi al cittadino, si vede quanto sia pesante la situazione economico sociale per tante persone.
Non è vero che non ci sono alternative, sarebbe semplicemente bastato un po più di equità.
Il presidente del Consiglio ha ricevuto molti applausi quando è andato a parlare alla borsa valori di Milano non avevamo dubbi. Vorremmo che almeno nei confronti della collettività ci sia almeno attenzione e non atti di imperio e per onesta intellettuale, la si smetta di contrapporre le generazioni, questa si è una lesione grave alla democrazia, non faremmo un applauso, ma se ci fosse un po più di equità forse un piccolo sorriso potremmo anche farlo.
Noi nel nostro piccolo continueremo a lottare per affermare le nostre proposte perché lo stato sociale che tendeva a dare tutele ai meno abbienti, cosi come lo hanno voluto chi ha lottato contro la tirannia e poi scritto la carta costituzionale, continui a rimanere, questo è e sarà il nostro impegno.
Franco Marchetti
Segr SPI/CGIL
San Giuliano