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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
PONTASSERCHIO - Teatro Rossini
Venerdì 2 marzo: "Generazione scenario"

29/2/2012 - 21:44

Il nuovo Circolo Rossini diventa punto d'incontro tra pubblico e teatro: venerdì 2 marzo una serata dedicata alla nuova  scena contemporanea con Babilonia Teatri e Matteo Latino a cura della Città del Teatro di Cascina.

- Ore  18.30 Nuovo Circolo Rossini (accanto al teatro)

Generazione Scenario: incontro con Valeria Raimondi, Enrico Castellani (Babilonia Teatri) e Matteo Latino (Infactory);coordina Cristina Valenti (Università di Bologna – direzione artistica Premio Scenario)

- Ore 21 Teatro Rossini
The End -  premio Ubu 2011 miglior novità/ricerca drammaturgicadi Valeria Raimondi e Enrico Castellanicon Valeria Raimondie con Enrico Castellani, Ettore Castellani, Ilaria Dalle Donne e Luca Scotton

Oggi la morte non esiste. Non se ne parla. Non la si affronta, né la si nomina. È un tabù. La morte viene occultata, nascosta. La consideriamo come qualcosa che non fa parte della vita (…) Ci guardiamo e proviamo a fotografarci. A interrogarci sulle ragioni che ci portano a vivere la morte come un corpo estraneo. Violento. Traumatico. Un evento con cui non convivere e non riconciliarci. Di sicuro vedere un corpo morto per la prima volta a vent’anni è diverso da averlo sempre visto. Vedere un animale morire. Ucciderlo. È diverso da trovarlo sezionato e confezionato. Incontrare la morte quotidianamente oggi è un eccezione. Ma la regola continua a volerci mortali. Il modo in cui viene affrontata e trattata la morte oggi è profondamente bruciante e carico di contraddizioni. È una combustione lenta e sotterranea, forse per questo più dolorosa e non cicatrizzabile. Ogni tanto riesce a zampillare all’esterno prima di tornare a scorrere sotto traccia. Coperta da una cenere che non è mai in grado di spegnerla. Ma che si ostina a relegarla nell’alveo di un individualismo che nega una sua elaborazione collettiva.

www.babiloniateatri.it

a seguire 

Matteo Latino -T/S teatrostalla Infactory  - vincitore premio Scenario 2011 con Matteo Latino, Fortunato Leccese 

“Quando le teste arrivano – tagliamo le corna. Dopo aver tagliato le corna – buttiamo le teste sul fuoco. Quando tutti i peli si sono bruciati – togliamo le teste dal fuoco. E le puliamo. E insegniamo loro a camminare.”

Due vitelli a stabulazione fissa prossimi al macello. Due vitelli che si incontrano in uno spazio che diventa l’unico spazio. Illuminati dalla stessa luce. L’illusione di una prossima libertà evita qualsiasi forma di ribellione.

Una favola fatta a pezzi e restituita nel caos sub-urbano. Sezioni di corpi che attraversano il nostro campo visivo non lasciandoci altro che l’odore del sangue. Il caldo della paura che fiotta da sotto la coda. Pezzi di noi inscatolati e ridistribuiti su nastri trasportatori pronti ad un nuovo assemblaggio. Una favola che attraverso la ripetizione delle parole e delle azioni è in grado di restituire quella sensazione di staticità che caratterizza spesso noi giovani, facendoci sentire vitelli nelle metropoli. Incapaci di una qualsiasi ribellione. Slogan che permettono una migliore penetrazione dei contenuti e un persistente senso claustrofobico.

Una favola raccontata in versi.Una favola raccontata attraverso parole che avvelenano, mutilano, deformano, uccidono, sporcano. L’uomo che diviene vitello

Un uomo che nella propria quotidianità vedrà accadere il proprio divenire animale-vitello. In che cosa l’uomo può assomigliare ad un vitello che vive la condizione di stabulazione fissa? Quando l’uomo diviene animale-vitello? Che differenza c’è tra la staticità fisica, emotiva e mentale? In quali immagini urbane possiamo riconoscere una condizione di “stabulazione fissa”?

www.matteolatino.net

Biglietti per l’intera serata da 10 a 15 euro (+ prevendita) , on line su www.greenticket.it 

Fonte: La Città del Teatro
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