none_o


L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Di Gavia
none_a
di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
none_a
di Mollica's
none_a
Di Siciliainprogress
none_a
Se oltre a combattere
quotidianamente
Con mille problematiche
legate alla salute
al reddito
al lavoro
alla burocrazia
al ladrocinio
alla frode
alla .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
COBAS CCIAA Pisa
LA RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - OVVERO IL GIOCO DELLE TRE CARTE

12/5/2012 - 10:34

 
LA RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE -  OVVERO IL GIOCO DELLE TRE CARTE
 
Appena una settimana fa, proprio a ridosso dell'accordo tra il Ministro della Funzione Pubblica Patroni Griffi, le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl), le Regioni, le Province ed i Comuni sulla riforma del pubblico impiego, si sprecavano gli articoli sulla stampa che lodavano l'avvenimento con  dichiarazioni ottimiste e piene di soddisfazione, rilasciate da ambe le parti. Il fatto veniva presentato come “la svolta” necessaria per il rilancio della pubblica amministrazione – neanche si trattasse di un nuovo profumo da presentare sul mercato per lo shopping natalizio - e del ruolo dei sindacati. Così, non più tardi del 5 maggio si leggeva: “Nelle otto pagine dell'intesa emergono molte novità. Una controriforma rispetto a quella varata con mille polemiche nel marzo 2009 dall'ex ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta. […] Nei licenziamenti economici, al contrario della riforma Brunetta, ritorna il coinvolgimento dei sindacati in tutte le fasi di mobilità collettiva. Smontata la Brunetta anche nel sistema premiale. L'ex ministro aveva introdotto tre fasce di merito alimentate da un fondo con premi individuali. Ora ci sarà un nuovo meccanismo – da studiare – ma soprattutto nella valutazione prevarrà la performance organizzativa.” E poi ancora: “Il protocollo firmato ieri notte da Funzione pubblica, Regioni, enti locali e sindacati sulla riforma del pubblico impiego rimette in discussione i tre capi saldi della riforma Brunetta. […] L'intesa definita – spiegano – rappresenta un passo importante perchè stabilisce che la riorganizzazione del pubblico impiego si fa insieme ai lavoratori pubblici, con più contrattazione, più partecipazione e più trasparenza. [..] Il cuore della riforma – si dice – è nella ridiscussione profonda degli indirizzi dettati fra 2009 (legge delega) e decreto attuativo (2010) dalla riforma Brunetta.”
Era il 9 maggio e Massimo Battaglia (segretario generale Confsal-Unsa) dalle pagine di ItaliaOggi, in un'intervista applaudiva all'accordo con queste parole: “il confronto è cresciuto a livello di qualità, e grazie alla disponibilità del governo, è stato possibile conseguire risultati molto importanti e condivisi. Ne è scaturito un  Accordo in base al quale si rilancia un migliore progetto di riforma della pubblica amministrazione superando alcune criticità del passato già evidenziate in questi ultimi anni, sia dalla Confsal-Unsa che da altre organizzazioni sindacali.”
Fatti due conti, prendendo per buone le dichiarazioni rilasciate – anche se la storia ci insegna che dubitare aiuta ad alimentare il proprio spirito critico, a far chiarezza e non rimanere impigliati nella rete del ragno – non c'è che da felicitarsi. Si, e magari siamo anche nella fase di ripresa/ricrescita  e non ce ne siamo accorti!
Ma ecco che ci viene in aiuto il ministro Patroni Griffi con un'intervista rilasciata al Sole 24Ore dell'11 maggio: “Con l'approvazione dell'intesa sul pubblico impiego [..] Ora sarà possibile applicare la riforma, a partire dal principio del premio selettivo sulla base del merito, a tutte le amministrazioni. Il ministro della Pa e la Semplificazione, Filippo Patroni Griffi è soddisfatto. E  lui è pronto a presentare il testo del disegno di legge in Consiglio dei ministri. [..] Il percorso che stiamo compiendo va ben oltre l'allineamento con le nuove regole del lavoro privato e punta a estendere la riforma Brunetta (ma non era stata smantellata con l'accordo??!) Renderla più agevole e applicabile, dopo tre anni dalla sua introduzione. E avendo chiaro un concetto: non esiste nessun potere di veto da parte dei sindacati. Proprio l'articolo 19 della riforma Brunetta, quello riferito alle tre fasce di merito, ha attualmente efficacia solo per circa 280mila dipendenti su 3,3milioni. Sono esclusi i dipendenti del ministero dell'Economia, delle Agenzie fiscali, della Presidenza del Consiglio dei ministri, i ricercatori e i tecnologici degli enti di ricerca e tutti i dipendenti del settore scuola. Per queste categorie, che ammontano a circa 1,2milione di addetti, è previsto un adeguamento ai principi dell'articolo 19 mediante decreti. [..] Nella legge sarà individuato un sistema di valutazione che terrà conto della performance organizzativa come strumento per la valutazione delle figure dirigenziali e della performance individuale come valutazione e conseguente incentivazione all'interno di un ufficio.[..] D. Insomma nessun cedimento ai sindacati? Il protocollo conferma che si deve agire nel vigente modello di relazioni sindacali. Non si legge mai la parola “concertazione” che è stata eliminata con il decreto 150. Si fa riferimento solo all'esame congiunto, che peraltro è una della modalità previste nell'atto di indirizzo all'Aran del luglio 2011, firmato proprio dal ministro Brunetta.  D. Il coinvolgimento dei sindacati è previsto anche per la gestione della mobilità? Esattamente come avviene nel privato. Ma il coinvolgimento dei sindacati non impedisce di attivare le disposizioni dell'art. 33 del decreto legislativo 165 del 2001 su esuberi e mobilità. La prima fase, quella dell'individuazione dell'esubero in relazione alle esigenze funzionali o alla situazione finanziaria, è interamente sotto la responsabilità del dirigente. L'individuazione dei soggetti da mettere in mobilità invece, come avviene nel privato, deve essere fatta definendo i criteri di scelta e per questo vanno coinvolti i sindacati.”
Lo stesso Patroni Griffi, che insieme a Giarda e al viceministro Vittorio Grilli fa parte del Comitato interministeriale sulla spending review guidato da Monti, ha avviato “un'ampia attività di analisi e valutazione delle strutture occupazionali, condizioni di lavoro, strutture retributive, prospettive di pensionamento dei dipendenti pubblici e di gestione del turn-over. L'obiettivo, necessariamento nel medio-lungo periodo, è di attivare meccanismi di mobilità territoriale a livello nazionale e forme di flessibilità retributiva. Gli stipendi degli statali fanno parte delle tre principali voci di spesa del flusso di 295,1miliardi considerato “aggredibile” entro il 2014. Un riaggiustamento produttivo che – si sottolinea nel rapporto Giarda – richiede mobilità del lavoro sul territorio nazionale, politiche retributive flessibili, cambiamenti nelle tecniche di produzione. Un vero e proprio piano di ristrutturazione industriale, e il ministro Patroni Griffi sta già operando in quest'ottica. La riorganizzazione della Pa, infatti, si incrocerà con la spending review. “
Pare proprio di trovarsi di fronte al gioco delle tre carte, dove l'operatore/prestigiatore è il Governo (con le sembianze del Ministro della funzione pubblica Patroni Griffi), i giocatori sono tutti i lavoratori del pubblico impiego (stanno alla sorte...con una percentuale di vincita del 33,33% a condizione che non ci sia il diletto del baro!!) e dulcis in fondo tutti coloro che fanno capannello attorno al tavolo (quello delle trattative...) i cosiddetti compari, ovvero i sindacati  firmatari.
 
 
Roberta Colombini
COBAS CCIAA Pisa

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri