none_o


In questo nuovo articolo di Franco Gabbani viene trattato un argomento basilare per la società dell'epoca, la crescita culturale della popolazione e dei lavoratori, destinati nella stragrande maggioranza ad un completo analfabetismo, e, anzi, il progresso culturale, peraltro ancora a livelli infinitesimali, era totalmente avversato dalle classi governanti e abbienti, per le quali la popolazione delle campagne era destinata esclusivamente ai lavori agricoli, ed inoltre la cultura era vista come strumento rivoluzionario. 

Sei fuori tema. Ma sappiamo per chi parli. . .
. . . non so se sono in tema; ma però partito vuol .....
Quelle sono opinioni contrastanti, il sale della democrazia, .....
. . . non siamo sui canali Mediaset del dopodesinare .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Pensiero Prismatico
none_a
di Riccardo Maini
none_a
Di Umberto Mosso
none_a
San Giuliano Terme, 18 maggio
none_a
di GIOVANNI SANTANIELLO - Intervista a Stefano Ceccanti (La Sapienza)
none_a
Dal 17 al 19 Maggio ore 10.00 - 20.00
none_a
Forum Innovazione di Italia Economy" II EDIZIONE
none_a
Valdottavo, 17 maggio
none_a
Pisa: quartiere delle Piagge
none_a
Pisa, 16 maggio
none_a
Credevo di riuscirci mare
Ma non ti potei solcare
Ma è vero giuro è vero
Pur cambiando la vela e mura
Se gira il vento dritta
Al cuore
Per amarti .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
IL PROVERBIO
Misura e pesa....

19/5/2012 - 15:19

Il proverbio di oggi:

Misura e pesa,
non avrai contesa!
 
Il modo di dire:
Non levare un ragnolo dal buco!
Non trovare una soluzione, non riuscire ad andare avanti.
Anche essere incapaci.
 
Dal libro “Le parole di ieri” di G.Pardini
 
SPICCA
Lett: nc.
Forse non esiste in italiano un vocabolo per indicare quell’attrezzo che in dialetto prendeva il nome di spicca.
La spicca non era altro che una canna la cui cima veniva incisa, divisa in più parti, e poi divaricata infilando dentro un perno in modo che le parti, unite con un legaccio, facessero da contenitore ai frutti per essere colti dall’albero senza dovervi salire sopra.
Il perno che divaricava i frammenti di canna poteva essere costituito da una fiazzola (fico, vedi) o da un tappo grande di damigiana. Veniva usta soprattutto per cogliere i fichi, poiché la loro delicatezza comportava qualche difficoltà di raccolta.
La canna poteva essere più o meno lunga e l’apertura più o meno grande, ognuno poi la poteva costruire in base alle proprie esigenze e i propri gusti. Rimaneva un attrezzo molto ingegnoso e di facile costruzione, usato ancora oggi, e di cui non esiste nessun prodotto industriale.
 Si sceglieva il fico più maturo, magari quello con la gocciolina, si faceva entrare nella spicca in modo che il gambo rimanesse tra due stecche. Si girava dolcemente l’attrezzo ed il fico si adagiava
molle nel ventre della spicca per poi venire sceso e depositato nel paniere su un letto di foglie di fico, pronto per andare in tavola ed essere gustato, meglio se con una bella fogliata di preciutto.
 
SPICINIO (accento sulla terza “i”)
Lett: SPICINARE. [Stritolare, disfare a pezzettini].
Sicuramente dal verbo spicinare è derivato questo dialettale spicinìo che indicava, appunto, uno sterminio, una strage. Il significato in dialetto era però più orientato sulla enormità, sulla grandezza dell’evento, con un significato più quantitativo che qualitativo.
Era molto usato da cacciatori e pescatori che volevano indicare con questo termine l’eccezionale quantità delle prede uccise.
Con questo significato di grande quantità, svincolato quindi dalla necessità della morte della preda, si poteva affermare: “sono ‘ndato ar Cario e’o fatto uno spicinìo!” che non voleva dire sono andato al Carillon ed ho ucciso molte persone (il Carillon è una sala da ballo della Versilia, un tempo molto frequentata dai migliarinesi), ma sono andato a ballare ed ho avuto un gran successo con le ragazze.
Carillon è termine francese e si pronuncia Carion con l’accento sulla o.
Per i migliarinesi è sempre stato invece Cario, senza n e senza accento, forse per ignoranza o forse perché più comodo a pronunciarsi.
’Gnamo, si va a becca’ ar Cario!” : andiamo, si va a fare conquiste al Carillon! 
 
SPILUCCARE
Lett: SPILUCCARE.
Derivato dall’italiano piluccare che vuol dire [prendere ad uno a uno gli acini da una pigna d’uva], spiluccare in dialetto aveva assunto un significato più vasto di prendere piccoli pezzi di cibo da uno o da più piatti.
Rivolto spesso ai bambini che durante la preparazione dei cibi allungano le mani prendendosi piccoli assaggi: “’Un ni stà tanto a spiluccà!”. 
 
SPOLLAIASSI
Lett: SPOLLAIARE. [Levare dal pollaio].
Spollaiassi, un po’ come ripulirsi dopo essere stati nel pollaio, scuotersi come la gallina quando si è riempita di terra.
 
SPRANGHINO
Lett: nc.
Uno di quella schiera di “riparatori” che giravano per i borghi offrendo la loro sapienza e la loro attrezzatura per costruire o riparare comuni oggetti di casa, di uso domestico. Lo spranghino, o cocciaio, riparava terrecotte come vasi, orci, catini, massaie, conche.
Talvolta era anche ombrellaio, e riparava anche ombrelli o seggiolaio, o zoccolaio o impagliatore o materassaio. 
Spesso muniti di una bicicletta con freni a bacchetta, con attaccato un carrettino con gli strumenti del mestiere, facevano dei giri periodici dei paesi offrendo le loro prestazioni. Le massaie mettevano da parte gli oggetti da risistemare ed attendevano il loro passaggio per la riparazione. Alcuni facevano dei percorsi relativamente brevi e la sera potevano rincasare, altri invece venivano anche da molto lontano (il seggiolaio che passava nei paesi lungomonte veniva da Vercelli), ed erano addirittura ospitati dai committenti, spesso famiglie di contadini, che davano loro da mangiare e da dormire, nei fienili, fino alla fine del lavoro.
 

FOTO. Passo di barca in Arena (collezione Roggero)

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

24/5/2012 - 11:45

AUTORE:
anna

un lo/la toccherei nemmeno con la spicca...se il ragazzo o la ragazza è così brutto, sgradevole, sudicio che non si toccherebbe neanche con quel lungo attrezzo...