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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ecco la lista di Vicopisano in Cammino.
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di Umberto Mosso
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di MARIAROSARIA MARCHESANO (Il Foglio)
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di Vittorio Ferla
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Di Alexia Baglivo
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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Se oltre a combattere
quotidianamente
Con mille problematiche
legate alla salute
al reddito
al lavoro
alla burocrazia
al ladrocinio
alla frode
alla .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
FINALMENTE DOMENICA!
Ovidio Della Croce
Non troviamo le parole...

20/5/2012 - 11:13

Sabato mattina nella mia scuola, quando è arrivata la notizia del terribile fatto di Brindisi, ci si è detti: “No le scuole no, i ragazzi no. E invece sì…”. Una bomba feroce, uno stupido strumento di morte ha ucciso senza sapere perché. E i ragazzi e le ragazze innocenti hanno sgranato gli occhi quando hanno saputo della bomba alla scuola e i loro sguardi erano atterriti quando hanno saputo della morte di Melissa Bassi.

  
È arrivata viva all’ospedale, aveva detto ai medici: “Salvatemi”. Aveva 16 anni. Frequentava la scuola intitolata a “Morvillo-Falcone”. È successo nell’anniversario della strage di Capaci del 23 maggio 1992. Me li ricordo bene quei giorni, poco dopo nacque mia figlia. È successo nel giorno dell’arrivo della carovana antimafia di Libera. Don Ciotti si tappa gli occhi dal dolore. Poi si fa forte, parla alla manifestazione e trova le parole per trasformare le paure in speranza e conclude: “Questi ragazzi sono meravigliosi non prendiamoli in giro”. La settimana scorsa anche i miei ragazzi avevano partecipato a una assemblea per la legalità, l’auditorium era affollato e loro si  passavano di mano in mano il microfono per fare domande al magistrato sulla mafia, sui mafiosi, chiedevano di Falcone, Borsellino, Peppino Impastato… Ora ci guardano diritto negli occhi e chiedono: cosa diavolo ci fanno tre bombe alle 7:42 di mattina all’entrata di una scuola? Chi sono quelle carogne che ce le hanno messe? Chi ce li ha mandati?
 
Ieri le mani dei ragazzi e ragazze di tutta Italia tenevano i loro striscioni: "Siamo cittadini di un Paese che si ricorda di stare uniti solo quando si muore" “E adesso ammazzateci tutti”, “Vigliacchi! Non abbiamo paura”, “Ciao Veronica, non mollare”. E hanno fischiato i discorsi dei politici collusi e pure quello del vescovo di Brindisi.
Non vogliono solo sapere il numero di scarpe che portava Melissa, né il colore del suo zainetto, né leggere il suo diario, né guardare l’album di famiglia, né vedere i cuoricini per il suo ragazzo. Vogliono sapere chi è stato e perché. “Sarebbe da stupidi, non credi? Passare una vita intera a desiderare qualcosa senza mai agire!”, dicono. Desiderare qualcosa...
 
I ragazzi non accettano che le istituzioni non reagiscano. Ieri è successo un fatto terribile e l’Italia ha dato una lezione straordinaria di resistenza democratica.
Ce la danno i ragazzi e le ragazze prima di tutto. E li seguiamo e pensiamo a quando avevamo vent’anni noi. Quando imparammo queste parole: “strategia della tensione”, convivenza tra criminalità organizzata e istituzioni. Allora ci prese un’adolescente furia di resistere, accanto a quella di esistere. Ogni tanto ci prende anche ora. Raccogliamo quelle scarpe trovate per terra, guardiamo quelle foto private che non volevamo diventassero pubbliche, leggiamo qualche frase del diario, qualche bigliettino d’amore per il suo ragazzo, pensiamo ai padri, alle madri e alle famiglie colpite, non troviamo parole davanti alla morte. Stanotte c'è stato anche un forte terremoto nel nord-est e in Emilia, si è sentito anche qui. Sono morte altre persone. Guardiamo i ragazzi negli occhi e pensiamo alla vita, sì alla vita, che è tutto.

Fonte: Immagine dell'Istituto "Morvillo-Falcone" di Brindisi
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22/5/2012 - 15:02

AUTORE:
simone

Care ragazze e ragazzi,
vi scrivo come Ministro, come padre ma soprattutto come italiano a voi che rappresentate il futuro del nostro Paese. Oggi siete stati selvaggiamente colpiti, per la prima volta nella nostra pur travagliata storia unitaria e repubblicana, davanti ad un edificio pubblico nel quale vi stavate recando sicuri di essere protetti, per imparare a diventare cittadini. Capisco dunque che dentro ciascuno di voi e tra i vostri amici e compagni di classe possa nascere, assieme al dolore per la morte assurda della vostra compagna, un sentimento di sgomento per essere stati aggrediti lì dove non doveva succedere. Il vostro sgomento è quello di tutti. Colpire da vigliacchi una scuola è infatti colpire l'Italia intera, perché lì si forma il suo futuro. Dovete credermi, sento profondamente questa responsabilità e con me tutto il Governo e l'Italia intera. Faremo di tutto perché una cosa del genere non succeda mai più, affinché voi entrando nella vostra scuola pensiate solo ai compiti e allo studio, alle amicizie e allo sport.

Immagino vi siano dentro di voi sentimenti come dolore e rabbia: non abbiate paura di averli. Oggi sono naturali. Solo vi dico e vi chiedo di non cedere ad essi, pensando di essere soli. Non lo siete. Siete invece la parte più importante di una grande comunità sulla quale potete contare, a partire dai vostri insegnanti e dal personale che lavora nella scuola. Sulla forza e sulla saldezza di questa comunità che ha in voi il suo futuro potrete fare affidamento affinché domani questi sentimenti possano lasciare il posto alla speranza e alla fiducia. Speranza che il Paese nel quale vivete diventi sempre più a vostra misura e sempre meno ceda spazio a illegalità e violenza.

Noi sapremo unirci: voi potete contare su di noi. Nelle prossime ore e nei prossimi giorni lavorerò ad iniziative in questo senso. Vi dimostreremo che i terribili fatti di oggi sono un segno di debolezza e non di forza di chi li ha compiuti. Vedrete che non sarete lasciati soli.

A presto
Francesco Profumo

21/5/2012 - 20:21

AUTORE:
LUIGI

CHI SE LO SAREBBE MAI IMMAGINATO DI ARRIVARE COSI' IN BASSO!!
LE PAROLE CONTANO POCO,CI VORREBBERO DEI FATTI CONCRETI MA NON CI SARANNO MAI E QUINDI BISOGNA MORDERSI LA LINGUA.
LA SITUAZIONE E' DEPLOREVOLE,SCHIFOSA DISGUSTOSA,PERCHE' QUESTO E'
SENZ'ALTRO UN DEPESTAGGIO DOVUTO
DA QUALCUNO.......
LANCIO UNA PREGHIERA PER LA RAGAZZINA CHE STAVA PER INIZIARE AD AMARE LA VITA .

CIAO- GIGI

20/5/2012 - 21:34

AUTORE:
Ernesto

Contro le bombe la Resistenza fa Scuola ! Alle ragazze e ai ragazzi individuati come il maggior ostacolo alla LEGALITà un invito a continuare cosi: curiosità collettiva, intelligenza collettiva e determinazione collettiva. E da domani buon ritorno a scuola per tutte e tutti.
Vorrei tanto esser con voi !!!

20/5/2012 - 21:05

AUTORE:
dob

Bello il tuo articolo... sono senza parole... il ministro Profumo ha detto domani di parlare nelle scuole di quello che è successo ma trovare le parole sarà dura...
Il giudice era molto contento dei ragazzi che erano intervenuti a scuola tua, ha detto che erano bravi e ben preparati... saluta tutti

20/5/2012 - 20:34

AUTORE:
Napolitano Francesco

Quando avvengono questi fatti mi domando come si può pensare che questi criminali possano essere "rieducati" da un lunga o definitiva detenzione?

20/5/2012 - 17:08

AUTORE:
Sonia

Ci mancava il grigiore di una giornata uggiosa di pioggia ad aggravare lo stato di angoscia e di avvilimento che tormenta l'anima come un punteruolo che penetra nella nostre coscienze, prese alla sprovvista.
Col terremoto, pur terribie che sia, siamo costretti a convivere senza poter fare un granché ma per quanto riguarda il vile ettentato resta l'atroce dubbio se era inevitabile oppure prevedibile.
Un fatto è certo: a pagare sono sempre gli innocenti!

20/5/2012 - 16:58

AUTORE:
***

L’Associazione Culturale la Voce del Serchio e l’Associazione Culturale Calabrese “Esperia”, venerdì 25 maggio 2012 ore 21:15 al Teatro del Popolo di Migliarino,
organizzano un incontro su: “Legalità e accoglienza. Strumenti per la giustizia sociale”.
Intervengono: Ettore Squillace Greco, Gabriele Santoni, Don Armando Zappolini.