In questo nuovo articolo di Franco Gabbani viene trattato un argomento basilare per la società dell'epoca, la crescita culturale della popolazione e dei lavoratori, destinati nella stragrande maggioranza ad un completo analfabetismo, e, anzi, il progresso culturale, peraltro ancora a livelli infinitesimali, era totalmente avversato dalle classi governanti e abbienti, per le quali la popolazione delle campagne era destinata esclusivamente ai lavori agricoli, ed inoltre la cultura era vista come strumento rivoluzionario.
Quello che è successo è un atto criminale di una vigliaccheria inaudita figlio del nostro tempo.
Quando si arriva a violare colpire uccidere i ragazzi e le ragazze vuol dire che ogni limite alla umana esistenza è stato superato,il grado di barbarie e di civiltà di un paese si misura anche da questi gravissimi accadimenti.
Il problema è che ci si allarma e si inorridisce soltanto davanti al fatto compiuto, solo davanti all'emergenza, ci si attiva perche spinti da un'impulso di paura e di rabbia verso un'attentato "all'utero" della società alla speranza al futuro del mondo e delle comunità : ( I Giovani)
Quale spiegazione si può dare un genitore una comunità, di fronte a tanta crudeltà, come poteva essere protetta quella ragazza e i suoi compagni/e, se il loro unico errore è di appartenere ad un simbolo : La Scuola, La Lotta alle Mafie.
Chi ha colpito l'ha fatto con la consapevolezza e la volontà di abbattere ogni forma ed espressione di democrazia e legalità, ha agito pensando di poter affermare un protagonismo distruttivo e di terrore.
La nostra storia è piena di questi tentativi di proposizione di un modello di società carica d'odio e di attentati di mortificazioni di sopprusi di prevaricazioni di divisioni e di diffidenza.
La gente onesta, che è tanta, la maggioranza silenziosa, ha sempre avuto ragione di un male che persiste nell'agire quotidiano e soprattutto nelle organizzazioni di stampo criminale.
Quanto è accaduto oggi è l'ennesimo avvertimento che il momento che stiamo vivendo è estremamente delicato e che le continue chiacchiere e strategie politiche devono segnare il passo verso un rigore non economico ma valoriale che tenga soprattutto conto che le difficoltà e l'impoverimento della gente e della nazione contribuisce a far emergere rigurgiti eversivi di non tanta antica memoria.
Bisogna manifestare la propria presenza civile non solo in questi momenti ma nella quotidianità della nostra vita delle nostre esistenze del nostro lavoro della nostra appartenenza ad organizzazioni democratica di varianatura.
Non è più il tempo della delega dell'astensione ma della rappresentanza attiva, linfa vitale della democrazia e del diritto
Legalità =lego =legami E' questo che è venuto a mancare il sentirsi legati gli uni agli altri da un comune destino: VIVERE, il sentirsi responsabili per se per gli altri e soprattutto per quelli piu fragili, quelli che hanno piu difficoltà.
Quando invece le scelte, anche politiche, vanno in una direzione opposta, dove si infierisce su chi stà peggio, dove si impoverisce quelli piu poveri, mi sembra che ci sia un pò di ipocrisia.
Sono d'accordo sulla necessità di riavviare quanto prima e in modo sistematico un dibattito sulla legalità , non solo sui grandi sistemi, ma nel quotidiano esercizio delle proprie funzioni di cittadini/a. Per quanti non conoscessero una realtà viva del nostro territorio, voglio informarvi che da anni, per la precisione 13, si svolgono nelle scuole del nostro, (non tutte) laboratori sulla legalità dove si lavora sopratutto sull'educazione alla socialità e all'affettività principio base delle buone relelazioni
Ma questo è un piccola cosa rispetto all'immensa responsabilità che gli adulti hanno nell'educare i giovani alla responsabilità civile.
Rosa Cranchi del Direttivo PD Arena Metato Madonna dell'Acqua