Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Il modo di dire “alle calende greche“ deriva dalla locuzione latina ad kalendas graecas, con il significato di “mai”.
E’ attribuito dallo scrittore romano Gaio Svetonio (70 d.C. – 126 d.C.) all’imperatore Augusto (63 a.C. – 14 d.C.) che ne avrebbe fatto uso riferendosi a quelle persone che non pagavano i propri debiti.
Con il nome “calende” i romani indicavano il primo giorno di ogni mese; questo nome però non era presente nel calendario greco, quindi non esistendo le “calende greche”, il modo di dire ha significato di fare o rimandare qualcosa ad una data che non esiste, cioè mai.
Posticipare un pagamento alle calende greche, voleva, e vuol significare non saldare mai i propri debiti.
Anche il termine calendario deriva da calendarium, cioè il registro delle tasse, che venivano riscosse ai primi di ogni mese, ovvero alle calende.